Unicorn, il cane sfuggito dall’eutanasia quasi certa (video)
Unicorn, il cane mostrato nel video, sembrava essere destinato all'eutanasia. Per fortuna un gruppo di soccorritori lo ha salvato in tempo. Di seguito la sua storia.
Il protagonista della storia e del video di oggi è Unicorn, il cane che è riuscito a sfuggire dall’eutanasia quasi certa.
Quando prendiamo un cucciolo, dovremmo essere sicuri di potargli assicurare un futuro tranquillo. Questo non riguarda soltanto l’aspetto economico, ma anche affettivo. Dove non arrivano le disponibilità economiche, arrivano l’amore e l’affetto.
D’altronde, quello che ci chiede il nostro cane non è il lusso, ma l’amore costante. Purtroppo, c’è ancora gente che non ha questa concezione e continua ad abbandonare cani. Li lascia in pasto ad un futuro incerto.
Questo è quello che è successo a Unicorn, il cane mostrato nel video, che è sfuggito all’eutanasia per miracolo. Ma cosa gli è successo?
I suoi vecchi padroni avevano contattato un’associazione di volontari, i Sidewalk Specials. Questi ultimi si occupano quotidianamente di salvataggi e assistenza dei poveri quattro zampe meno fortunati.
La coppia aveva descritto uno scenario tragico: un cane anziano, malato e in attesa dell’eutanasia per poter porre fine alle sue sofferenze.
I volontari di Sidewalk Specials, che non sono certo disposti ad arrendersi così, hanno deciso di intervenire per capire se qualcosa si potesse fare.
Non appena arrivati nel luogo indicato, l’indignazione che provarono non fu poca. Unicorn, il cane mostrato nel video destinato all’eutanasia, non era esattamente come lo avevano descritto.
Era ferito, denutrito e disidratato, ma certamente non anziano e bisognoso di dire addio alla vita. L’età di Unicorn non superava i due anni, era appena un cucciolo. Così i soccorritori decisero che il cane non avrebbe passato un minuto in più presso quell’abitazione.
La vita di quel cane, abusato e affidato al caso, cambiò radicalmente, per fortuna. Passò qualche settimana all’interno di un rifugio e subito dopo trovò il suo lieto fine. Una coppia di Città del Capo era disposta ad accoglierlo, accudirlo e amarlo, al contrario di chi aveva soltanto abusato di lui senza una giustificazione.