Un nuovo studio ha rivelato nuovi benefici provati da chi cresce con un cane
Si tratta di alcuni benefici a livello gastrointestinale che derivano dalla presenza dei nostri cani nella nostra vita
Quando condividiamo la vita con un quattrozampe, siamo ben consapevoli di trarne alcuni benefici. Tra questi, sicuramente il fatto che siamo meno stressati, più felici e ci sentiamo immediatamente più amati. Tuttavia, nel tempo, la scienza ha avuto modo di farci scoprire che ci sono anche altri benefici che possiamo trarre dal rapporto con i nostri quattrozampe. Mai, però, avremmo immaginato di potervi dare una notizia del genere. Oggi, infatti vi parleremo di una recente scoperta scientifica che ha scoperto che crescere con un cane potrebbe aiutarvi anche a livello gastrointestinale.
Si tratta di uno studio condotto da un team di ricercatori dell‘Università di Toronto e pubblicato su Clinical Gastroenterology and Hepatology. Lo studio ha messo in luce un collegamento tra microbiomi intestinali sani e la convivenza con un cane.
Secondo questo studio, “L’esposizione ai cani durante l’infanzia è collegata a cambiamenti benefici nei batteri intestinali, nella permeabilità intestinale e nei biomarcatori del sangue”. Non solo, però, le persone cresciute con un cane avevano un microbioma più sano, ma avevano anche minori possibilità di svilppare il morbo di Crohn.
Si tratta, ovviamente, di una scoperta incredibile. Infatti, è un grande punto di partenza verso la riduzione del rischio di sviluppo del morbo di Crohn. Tuttavia, se sono chiari gli esiti, sono sono così chiare le ragioni. Insomma, ancora non è chiaro agli studiosi cosa sia, della presenza del cane, ad aiutarci in maniera così evidente a livello gastrointestinale.
Anche su questo punto, però, i ricercatori sono a lavoro. Infatti, ha spiegato Kenneth Croitroru del Mount Sinai Hospital’s Centre for Inflammatory Bowel Disease, a capo del team che ha condotto le ricerche. “Abbiamo stabilito associazioni tra fattori ambientali e morbo di Crohn e ora stiamo cercando di capire come questi fattori ambientali influenzano l’innesco della malattia”.
Cosa ne pensate di questa scoperta? Fatecelo sapere nei commenti!