Un cucciolo randagio si avvicina a una studentessa che studia all’estero e le chiede aiuto
Chiede aiuto ad una ragazza, non sapeva che lei gli avrebbe salvato la vita per sempre
Avete mai fatto un’esperienza magnifica come quella di studiare all’estero? Ecco, anche se voi non l’aveste fatta, potete benissimo immaginare quale turbinio di emozioni sia. Un giorno dopo l’altro ci si rende come di come è realmente una cultura diversa dalla propria. Si viaggia non solo più con la mente, ma anche con la fantasia. Scegliendo, in ogni momento, la nostra stessa vita, plasmandola in quelle esperienze che faranno il nostro bagaglio culturale.
Ma, amici miei, se a queste meravigliose occasioni, se ne aggiungesse un’altra molto particolare come quella che vi sto per raccontare? Come reagireste? Infatti, vi parlerò di un dolcissimo cucciolo di cane randagio che chiede aiuto proprio ad una studentessa che è in visita nella sua città. Come avrà reagito lei? Lo aiuterà o si tirerà indietro?
Cari miei lettori, lei lo aiutò eccome! Infatti, il piccolo cucciolo, dagli occhietti dolcissimi, le si avvicinò in modo davvero cauto e mansueto. Sapeva, in cuor suo, che la giovane studentessa lo avrebbe aiutato e, infatti, non si sbagliava affatto. La ragazza, che si chiama Annie, si trovava a Turks e Caicos, e la sua esperienza all’estero aveva appena preso piede quando, un giorno in strada, si ritrovò davanti un cuccioletto proprio piccolo, abbandonato, solo e spaventato.
Lei, inizialmente, non sapeva proprio come fare per aiutarlo ma non aveva alcuna intenzione di lasciarlo lì da solo. E, così, gli disse: “Voglio portarti a casa!”. Come se fosse una vera e propria promessa, la quale mantenne eccome. L’unica cosa di cui si voleva sincerare fu che il pelosetto non avess effettivamente una famiglia. Quindi, cercò prima un microchip, che non trovò e, poi, con le sue amiche stette per delle ore seduta nel luogo del ritrovamento con il cucciolotto.
Nella speranza che una mamma cane si palesasse, ma ciò non avvenne. Era il momento di portarlo a casa sua e di dargli le cure e le attenzioni che meritava.