Tassa sugli animali domestici a Baricella, Bologna: i proprietari contro il sindaco
Il sindaco di Baricella ha introdotto una tassa sugli animali domestici che ha fatto infuriare i proprietari di pets
La tassa sugli animali domestici a Baricella, in provincia di Bologna ha fatto imbufalire tutti i proprietari di pets. I padroni di animali da compagnia sono sul piede di guerra contro il sindaco, che però si difende dicendo che non poteva fare altrimenti e di avere le mani legate. Cosa sta succedendo nella città emiliana e a quanto ammonta questa tassa?
A Baricella, piccolo comune nella pianura bolognese, è esplosa la protesta contro una nuova tassa considerata penalizzante per i proprietari di animali domestici. Dal mese di gennaio di quest’anno, infatti, il Comune ha introdotto la tariffa puntuale per i rifiuti indifferenziati raccolti settimanalmente porta a porta. Questo provvedimento, però, ha creato malcontento, in particolare tra chi possiede gatti, dato che per smaltire quotidianamente la lettiera si rendono necessari bidoni aggiuntivi, che devono essere pagati separatamente.
Le associazioni animaliste, come Animal Liberation e la Lega Nazionale per la Difesa del Cane, denunciano che i più colpiti sono anziani, disabili e persone sole. Questi utenti hanno diritto solo a 28 conferimenti di rifiuti indifferenziati all’anno e dovranno pagare una maggiorazione per ogni smaltimento extra, il cui importo sarà noto solo a giugno. Secondo le associazioni, il provvedimento penalizza una comunità con molti amanti degli animali. Baricella, infatti, conta 1.545 cani e 393 gatti ufficialmente registrati, anche se il numero reale è probabilmente più alto. “La raccolta dei rifiuti urbani non dovrebbe trasformarsi in una tassa nascosta per i proprietari di animali d’affezione“, hanno dichiarato gli attivisti. Le associazioni chiedono al sindaco Omar Mattioli di intervenire per eliminare quella che definiscono una disparità di trattamento.
Mattioli, dal canto suo, ha affermato di condividere le preoccupazioni, ma ha sottolineato i limiti imposti dal regolamento regionale di Atersir. “Si vorrebbero applicare ai proprietari di animali le stesse esenzioni previste per chi utilizza pannoloni o pannolini, ma al momento il regolamento non lo consente. Per cambiare la situazione, sarebbe necessario un intervento a livello regionale“, ha spiegato il sindaco. L’unica alternativa sarebbe attingere al bilancio comunale per finanziare esenzioni, ma questa soluzione risulterebbe difficile da sostenere, dato il numero elevato di proprietari di animali. “Si potrebbero prevedere agevolazioni per casi specifici, come anziani soli, disabili o chi salva animali dai rifugi, ma sgravi generalizzati sono impensabili“.