Tartaro ai denti del cane: le 5 principali conseguenze
In cosa può tramutarsi questo problema abbastanza insidioso? Ecco 5 principali sviluppi a cui fare molta attenzione
A primo impatto potrebbe sembrare qualcosa di “insolito”, ma il tartaro ai denti del cane è molto più frequente di quanto tu possa credere!
Esso infatti è dovuto principalmente a una scarsa igiene dentale che, a sua volta, permette a residui di cibo e saliva di accumularsi sui denti. Ma quali sono le conseguenze di questo problema? Ecco le 5 principali a cui fare attenzione!
L’alitosi
L’alito cattivo nel cane è la conseguenza più comune di tutte. Questo perché è proprio il depositarsi di tutte le sostanze batteriche sopracitate a causare lo sgradevole odore proveniente dalla bocca di fido (la stessa conseguenza vale anche per le persone).
La gengivite
La gengivite non è altro che un “prolungamento” dell’accumulo di batteri. In altre parole, è ciò che succede se il tartaro non subisce i giusti trattamenti in tempo e non bisogna affatto sottovalutare la cosa. Con la gengivite, infatti, è molto probabile che si verifichino ulcere nella bocca di fido, salivazione eccessiva e persino impossibilità a mangiare!
La parodontite
Un’ulteriore conseguenza della gengivite che, a differenza di quest’ultima, è decisamente più grave e molto difficile da curare completamente. Questo perché la parodontite causa problemi ossei a tutto l’apparato della bocca che sono ben più gravi delle normali infiammazioni.
La caduta dei denti
Se neanche la parodontite subisce un minimo di trattamento, purtroppo, si va incontro a quest’altra inevitabile conseguenza. Con l’aggravarsi della parodontite, infatti, tutta la struttura dove si trovano i denti si indebolisce a tal punto da causarne la caduta.
L’endocardite
L’endocardite è un problema, come suggerisce il nome, di tipo cardiaco. Ma cosa c’entra con il tartaro ai denti, essendo due cose totalmente diverse? A primo impatto sembrerebbe nulla, eppure da alcuni studi è emerso che i batteri presenti nella bocca di fido possono entrare nel flusso sanguigno e causare l’endocardite.
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