Sporotricosi nel cane, tutto quello che c’è da sapere
La sporotricosi nel cane ha origine fungina e può essere mortale. Non colpisce solo Fido, ma tante altre specie. Vediamo di cosa si tratta
La sporotricosi nel cane è una malattia granulomatosa che si manifesta attraverso un’infiammazione dei tessuti, ed è causata dal fungo dimorfico termico Sporothrix schenckii. Può essere mortale e deve essere monitorato qualsiasi sintomo riconducibile a questa infiammazione, soprattutto se si vive in regioni calde o subtropicali degli Stati Uniti. Per fortuna generalmente si sviluppa in forma benigna.
Colpisce felini, canidi e una vasta gamma di altri animali (scimpanzé, maiali e volatili, asini, topi e armadilli). L’organismo responsabile della malattia si trasforma in piccole cellule germoglianti, simili ai lieviti, nei tessuti e negli organi di un cane: la pelle, il sistema respiratorio, le ossa e, meno frequentemente, il cervello.
Che cos’è?
La sporotricosi nel cane può essere più grave quando si presenta sotto una rara forma osteoarticolare e disseminata. È classificata in tre forme distinte:
- Cutanea;
- Linfocutanea;
- Disseminata.
Si tratta di un’infezione sporadica e cronica, e la sua storia di trasmissione da animale a umano è ben documentata, per fortuna.
Come si sviluppa
La sporotricosi nel cane prospera in terreni ricchi di materia organica in decomposizione, vegetazione morta, paglia, fieno, legno e cespugli spinosi; anche quelli di rose (uno dei modi in cui la gente contrae l’infezione), per questo il suo nome comune è “malattia dei giardinieri”. Ed è la patologia micotica sottocutanea più diffusa tra gli esseri umani.
I gatti sono l’unico serbatoio o vettore conosciuto per l’infezione, quindi i cani randagi o quelli che passano molto tempo all’aria aperta sono maggiormente a rischio se incontrano un felino selvatico particolarmente vivace.
L’infezione è rapida e semplice. Si propaga tramite ferite aperte e anche piccoli graffi, mentre le spore possono entrare attraverso l’inalazione. Questa modalità di infezione non è comune come l’inoculazione della pelle.
I funghi penetrano più in profondità nel derma, e negli strati sottocutanei.
Da lì, si trasformano in un organismo simile al lievito che o rimane nella pelle (cutanea), o si diffonde nei vasi linfatici (linfocutanei), o sistemicamente in tutto il corpo attraverso il flusso sanguigno (disseminato). Nei casi più gravi è fatale.
I sintomi
Se sospettiamo un contagio da sporotricosi nel cane, è bene prestare attenzione a questi sintomi:
- Noduli cutanei e ulcere: inizialmente le lesioni sono sode, poi lentamente si ammorbidiscono, drenando liquido denso e lattiginoso verde, giallo, marrone o bianco;
- Le protuberanze sulla pelle formano ulcere infiltranti con orli leggermente elevati e ben definiti;
- Difficoltà respiratorie come starnuti, secrezioni nasali e respiro affannoso o dispnea;
- Linfonodi ingrossati o linfoadenomegalia;
- Dimagrimento, fino all’anoressia;
- Vomito persistente;
- Tosse e febbre;
- Pericolosa disidratazione.
In questi casi è bene rivolgersi al proprio veterinario di fiducia per una diagnosi corretta e tempestiva.
La diagnosi
Oltre agli strumenti diagnostici di routine, come un esame fisico completo e una revisione dell’anamnesi, la diagnosi di sporotricosi nel cane viene confermata attraverso la coltura e l’esame al microscopio dei fluidi o dell’essudato del tessuto bioptico e del tessuto stesso. Inoltre sono utili citologia, istopatologia e test immunoistochimici.
L’organismo può presentarsi a forma di sigaro. Ma la diagnosi definitiva richiede di solito una coltura che produce un vero micelio – la parte vegetativa di un fungo o una colonia batterica simile a un fungo che consiste in una massa di ife simili a fili ramificati – per l’identificazione dell’infezione.
La cura
La cura tipica per la sporotricosi nel cane è antifungina. L’itraconazolo è considerato il trattamento più efficace, è può essere somministrato fino a un mese dall’infezione.
In alternativa, ketoconazolo viene utilizzato con buoni risultati. Anche la terbinafina e una soluzione di ioduro di potassio si sono rivelate efficaci. La maggior parte delle terapie viene proseguita oltre l’apparente cura clinica per almeno 30 giorni.
Registriamo e riferiamo al veterinario qualsiasi segno di vomito, depressione, perdita di peso o reazioni più gravi ai farmaci, come tossicità da ioduro o complicazioni cardiovascolari.
La prevenzione
La sporotricosi nel cane per fortuna è rara, ma merita attenzione soprattutto se Fido sviluppa noduli o piaghe che non vogliono guarire. Un modo per prevenire l’insorgenza o le complicazioni di un’infezione consiste nel prendere sul serio tutte le ferite da puntura, graffi, e tagli chiedendo subito consiglio al veterinario.
La prognosi è generalmente buona, considerando che la malattia è spesso benigna. D’altra parte, se l’infezione si diffonde o si diffonde sistematicamente, la prognosi è riservata e i risultati spesso sono scarsi.