Un senzatetto cieco è ricoverato in ospedale e la sua cagnolina fa di tutto per farsi ammettere all’interno
La cagnolina del senzatetto è rimasta per giorni fuori dalla porta del pronto soccorso prima di ottenere il permesso di entrare nell'ospedale
Gli animali da compagnia spesso e volentieri diventano delle presenze indispensabili per i loro proprietari, e ovviamente la cosa è corrisposta. Questa storia è una grande testimonianza del profondo legame che unisce un cane con il suo padrone; infatti, quando il senzatetto è stato ricoverato in ospedale, la sua cagnolina è rimasta per giorni davanti alla porta dell’ospedale, cercando continuamente di penetrare all’interno. L’idea di essere lontana dal suo amico umano proprio in quel momento in cui aveva più bisogna della sua presenza era insopportabile per lei. Così la piccola non ha desistito e alla fine è riuscita a raggiungere il suo obbiettivo.
Il senzatetto era arrivato al pronto soccorso con un trauma cranico e un forte dolore toracico; i medici lo hanno immediatamente ricoverato per fare degli accertamenti. Inizialmente nessuno si era preoccupato della cagnolina meticcia color caramello che era arrivata con lui e che stava attendendo fuori la porta. La piccola più volte si è messa con il naso attaccato all’uscio per captare l’odore del suo padrone mentre abbaiava incessantemente. Lo staff dell’ospedale ha così deciso di metterle a disposizione una cuccia e una ciotola con l’acqua, ma nemmeno così la piccola si è rassegnata. La cagnolina si è tranquillizzata solo quando, dopo aver capito chi fosse il padrone, uno degli infermieri le ha messo nella cuccia una maglietta dell’uomo.
La cagnolina però continuava ad aspettare fuori, così commosso da tanta fedeltà, lo staff medico ha deciso di farla entrare; la piccola ha ottenuto il permesso perché il senzatetto era un ipovedente e avere il suo cane vicino lo avrebbe sicuramente tranquillizzato. “Ci sono altre persone e pazienti al pronto soccorso. Abbiamo cercato un modo che non disturbasse nessuno e con cui si spaventasse di meno, perché Lucimara doveva entrare in un settore trafficato. Alla fine, quando si sono incontrati, è stato qualcosa di molto emozionante” ha riferito Fábio Agostini do Amaral Gomes, direttore medico del pronto soccorso.
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