Gestire il senso di colpa per l’eutanasia al cane: non sei solo
Putroppo non è raro conoscere cinofili con il senso di colpa per l'eutanasia al cane. Si tratta di un vero e proprio lutto, vediamo come poterlo elaborare
Decidere di dire addio al nostro compagno di avventure, seppur per il suo bene, è davvero difficile. Il senso di colpa per l’eutanasia al cane è difficile da superare, ma non impossibile.
Far addormentare chi crede in noi e ci è stato accanto per tutta la sua vita è fonte di devastazione. Si tratta di un vero e proprio lutto, aggravato dalla consapevolezza che la scelta dipende da noi.
Cosa significa
Il senso di colpa per l’eutanasia al cane spesso intensifica il sentimento di sconforto che qualsiasi perdita porta con sé, e può innescare una sorta di insicurezza. Questo comporta una guarigione più lenta.
Se si arriva a prendere una decisione del genere significa che non c’è altra strada percorribile. I nostri amici a quattro zampe non possono parlare, quantomeno non chiaramente e con un linguaggio condiviso, e l’avanzamento della malattia non dà scampo. Lasciare Fido a una morte naturale lo sottoporrebbe ad atroci sofferenze.
Questione di consapevolezza
Esistono molte definizioni di questa espressione, ma il senso di colpa per l’eutanasia al cane è legato a un sentimento di consapevolezza e di inadeguatezza. I nostri quadrupedi dipendono in tutto e per tutto da noi: per il cibo, per l’acqua, per il riparo.
Quando anche la morte dipende da noi, o meglio dalla malattia che avanza inesorabilmente e che non lascia altre possibilità, proviamo rabbia e rifiuto della realtà. Cominciamo a pensare che se ci fossimo accorti prima di determinati sintomi o avessimo percorso strade diverse, il destino del nostro Fido non sarebbe stato così meschino.
A che scopo?
Il senso di colpa per l’eutanasia al cane, in realtà, ha una certa utilità (se così vogliamo chiamarla): apprendere da un ipotetico errore o imparare a osservare meglio un animale domestico portano risultati positivi, un autoesame indotto dalla colpa.
Il problema nasce quando questo sentimento è fuori controllo, o non va via dopo l’auspicabile elaborazione del lutto. In casi del genere può compromettere l’autostima e le altre relazioni.
Come possiamo reagire
Gestire il senso di colpa per l’eutanasia al cane è possibile. È strettamente legato alla rabbia, una delle cinque fasi del lutto. Tutti superiamo un dolore, ma ognuno di noi ha tempi differenti. Ecco dei suggerimenti:
- Non siamo troppo duri con noi stessi. L’autocritica senza freni non è mai positiva: abbiamo certamente fatto tutto il possibile, date le circostanze. Non tutto è controllabile o evitabile, gli incidenti e le malattie fanno parte della vita e non possiamo farci nulla;
- Parliamo con qualcuno dei sentimenti che proviamo, un amico o un familiare: qualcuno di cui abbiamo stima e fiducia. Serve un parere esterno, di una persona che riesca a leggere la situazione con un certo distacco;
- Cerchiamo di reindirizzare i sentimenti di inadeguatezza o di trasgressione ai momenti che abbiamo condiviso con il nostro amico a quattro zampe quando ancora stava bene, ricordiamo le volte in cui ci siamo presi cura di lui con successo;
- Parliamo con il nostro veterinario di fiducia, se abbiamo dubbi o domande persistenti sul decorso della malattia;
- Se necessario chiediamo la consulenza di professionisti: uno psicologo esperto in perdita di animali domestici potrebbe darci un valido supporto.
Rilasciare il senso di colpa non significa non amare più il proprio compagno di mille avventure o provare disinteresse: abbandonare i sentimenti rabbiosi e distruttivi può solo farci bene.