Quali sono i segnali che ci dicono che il cane vuole fare la pace con noi?
Conoscere il linguaggio di Bau serve a favorire una comunicazione senza fraintendimenti. Quali sono i segnali di pacificazione del cane?
L’errore e lo sbaglio sono concetti che le nostre palle di pelo capiscono perfettamente. I processi e in contesti in cui si avverte il senso di colpa sono diversi da quelli umani, ma non significa che non appartengano al mondo animale.
Questo è il motivo per il quale gridare e punire Fido non è produttivo. Meglio, invece, rafforzare le associazioni positive con dei premi quando si comporta bene, invece di consolidare quelle negative che non vengono comprese completamente.
I segnali di pacificazione del cane sono molto dolci, ma prima che capisca cosa è successo e cosa ci ha infastidito potrebbe manifestare dei comportamenti di malessere. Approfondire l’argomento è fondamentale perché la convivenza tra bipedi e quadrupedi sia tranquilla.
Cosa sbaglia
I segnali di pacificazione del cane, rivolti ai suoi simili o a noi umani che facciamo parte della sua cerchia affettiva a tutti gli effetti (se siamo riusciti a instaurare un legame profondo e sincero), implicano che abbia fatto qualcosa di errato.
Possiamo avere qualcosa da ridire sulla gestione della casa, che quasi giornalmente viene messa a soqquadro, quella dello spazio esterno che sembra un campo di battaglia con scoppio di mine annesso. L’istinto di Fido (se non denota un atteggiamento ossessivo compulsivo e non nasconde altro), cozza con la necessità di creare una convivenza pacifica e che rispetti tutti sia gli animali che gli esseri umani.
Non si deve sgridare il cane quando fa qualcosa di sbagliato. Non soltanto non comprenderebbe la nostra reazione, ma si sentirebbe male. L’approccio ideale è quello di ignorarlo e di premiarlo invece quando si comporta nel modo corretto. In questo modo le associazioni negative vengono allontanate per lasciare spazio a quelle positive e la fase di socializzazione – molto importante sin dai primi mesi di vita – procede nel modo migliore possibile. Se non abbiamo esperienze pregresse con i cani, però, è meglio rivolgersi a un etologo esperto o al proprio veterinario di fiducia.
È bene cercare di favorire una comunicazione non verbale tra il cane e il suo proprietario che non si dimentichi dei meccanismi linguistici di tutti e due. Conoscere il linguaggio del cane, in quest’ottica, è importante e pure sapere come parlare al cane. Infatti, un animale con l’udito molto sensibile come è quello di Bau nota il tono di voce usato (e quello che a noi può apparire normale, magari per lui è troppo forte ed eccessivo).
Le situazioni conflittuali non sono particolarmente amate dal nostro amico a quattro zampe. Il suo desiderio è soltanto quello di essere amato e amare senza se e senza ma. Ecco perché è importante sapere quali sono i segnali di pacificazione del cane. In questa maniera potremmo ridurre i tempi di risoluzione della questione e il disagio sia di bipedi che di quadrupedi.
Mamma, ti chiedo scusa!
Tutti i comportamenti che ora andremo ad analizzare fanno capo a un solo intento nella mente della nostra piccola palla di pelo: fare pace con chi considera famiglia a tutti gli effetti. Tutto quello che fa è per mettere la buona e dire: “Io sono buono, ti voglio bene e non voglio che ce l’abbia con me”. Se vediamo alcuni segnali come questi significa che sta cercando la maniera di chiedere scusa:
- Coda fra le gambe e bassa;
- Testa inclinata e orecchie abbassate;
- Schiena curva.
Oltretutto, lo sguardo di Bau non sarà diretto, non ci fisserà dritto negli occhi. Sono tutti modi, questi, per lanciare segnali di pace e distensione. Il cane ci sta dicendo che da parte sua l’intenzione di trovare una soluzione c’è.
Infatti, se ci riflettiamo, lo sguardo fisso vuol dire sfida, denota un comportamento spavaldo e tutto è tranne che un modo per manifestare voglia di fare la pace. Al contrario, però, quello che può sembrarci lo sguardo colpevole del cane, alle volte, significa tutt’altro.
Questo accade quando tendiamo ad antropomorfizzare eccessivamente gli atteggiamenti del cane, dimenticando che – per quanto tra bipede e quadrupede ci sia molto in comune – non si tratta di specie simili e che comunicano nella stessa maniera.
Segni calmanti del cane
Fra i tanti modi che la nostra piccola palla di pelo può trovare per farsi perdonare ci sono anche questi. Pure in questo caso sono segnali di pacificazione del cane che ce la sta mettendo tutta per risolvere:
- Si lecca il naso perché lo faceva quando era ancora cucciolo e chiedeva del cibo alla madre;
- Si mette supino, pancia all’aria perché non ha timore di mostrarsi vulnerabile.
In tutti i casi significa che si fida di noi e che non ha paura di farsi vedere indifeso. Il suo unico fine è ripristinare quel rapporto profondo, alle volte quasi simbiotico, con colui che per lui è capobranco, famiglia.
Il cane distoglie lo sguardo
Se ci accorgiamo che la nostra piccola palla di pelo è pentita, ha compreso di aver commesso un errore e ha intenzione di rimediare, a maggior ragione non è opportuno rimproverarla con un tono di voce alto o di metterla in punizione. Come già detto, infatti, non soltanto non otterremmo il risultato sperato ma la sottoporremmo a uno stress eccessivo e che non serve a nulla.
Se abbiamo qualche dubbio o delle incertezze su come comportarci con il cane, chiediamo consiglio al veterinario di fiducia. Per nessuna ragione affidiamoci al fai da te o al sentito dire di amici e parenti. Solamente degli specialisti del settore potranno dirci cosa è meglio fare e come ridurre al minimo gli sbagli nella gestione del rapporto con il cane.
Tutti i segnali descritti dicono la medesima cosa. Il cane ha capito di avere sbagliato e sta cercando il modo di rimediare. i segnali di pacificazione del cane, dunque, soprattutto se non ha fatto nulla di poi così grave, vanno presi in considerazione.
L’errore più comune, invece, è proprio quello di continuare a rimproverarlo. Non solo così rischiamo di provocare nervosismi e ansie inutili, ma potremmo anche correre il pericolo che possa perseverare. Nella peggiore delle ipotesi, oltretutto, potrebbe rispondere in maniera aggressiva e minare il benessere di chi entra a contatto con lui.