Scabbia canina: cause, sintomi, cure
Forse più conosciuta sotto il nome di rogna, la scabbia canina è una patologia da non prendere sottogamba. Vediamo perché.
A dispetto del nome, la scabbia canina non è una malattia eccessivamente pericolosa o mortale. È però davvero molto fastidiosa e per questo viene temuta.
È un’irritazione della pelle che non colpisce solo il cane, e il decorso è più o meno simile per tutte le specie.
Se non viene curata può causare diversi danni, anche gravi, al nostro quadrupede.
Che cos’è la scabbia canina
Meglio conosciuta come rogna, è una malattia che si sviluppa a livello cutaneo, attraverso degli acari. Il nome scientifico di questi piccole bestiole è ectoparassita.
Si annidano tra il pelo e raggiungono l’epidermide, una volta giunti a destinazione cominciano a rosicchiare, a cibarsi letteralmente del malcapitato peloso. Si nutrono di sebo e cheratina e, se non vengono contrastati, si moltiplicano molto velocemente.
Diffusa in quasi tutto il mondo, la scabbia canina viene trasmessa attraverso il contatto diretto, o anche solo toccando degli oggetti che sono stati a contatto con il cane infetto.
Ce n’è di diversi tipi
Esistono diversi tipi di scabbia canina, perché ci sono diversi tipi di acari responsabili del contagio.
Sono principalmente cinque:
- Sarcoptica (forse la più comune tra i nostri amici a quattro zampe) che si diffonde velocemente, resiste ai fattori ambientali ed è estremamente contagiosa anche per gli uomini.
- Demodettica (anche detta “rossa”, ereditaria e demodicosi) e che ha tre sottocategorie (localizzata, generalizzata o podermatite demodettica).
- Otodettica che, come suggerisce il nome, è legata alle orecchie del cane. Si riconosce grazie a una sorta di puntini bianchi che si muove all’interno dell’orecchio
- Poi c’è la pneumonyssoides caninum che attacca le cavità nasali
- Infine abbiamo la rogna cheyletiella caratterizzata da parassiti bianchi che camminano sulla cute dell’animale. Questa tipologia è molto diffusa tra i felini.
Come viene trasmessa: le cause
Spesso il contagio avviene al momento del parto e durante l’allattamento: è infatti la madre a passarla ai cuccioli.
La trasmissione più comune avviene attraverso il contatto tra simili. Un sistema immunitario basso, ovviamente, è terreno fertile per i parassiti.
La scarsa igiene dell’animale, le condizioni ambientali o la dieta del nostro amico a quattro zampe sono le principali cause di trasmissione. Ci sono però delle razze geneticamente più soggette:
I sintomi
Quello più eclatante è rappresentato dall’arrossamento della pelle.
Il cane sente prurito e bruciore; presenta delle eruzioni e delle squame cutanee (quando non sono vere e proprie ferite o piaghe), pelle secca e maleodorante; inappetenza, perdita di peso e pelo.
La diagnosi
Se si sospetta il contagio, bisogna portare Fido subito dal veterinario: una diagnosi tempestiva può evitare l’insorgenza dei sintomi più fastidiosi e gravi
Come si cura la scabbia canina
Per prima cosa bisogna curare l’igiene, del nostro quadrupede e dell’ambiente circostante. Il bagno ogni mese è caldamente consigliato, soprattutto se i detergenti sono di qualità.
Bisogna eseguire vaccinazioni e disinfestazioni con regolarità, chiedendo il parere del veterinario. Se sono stati contagiati più animali è bene tenere gli oggetti di ognuno a distanza, per evitare che si trasmettano la scabbia canina a vicenda.
Bisogna poi prestare particolare attenzione all’alimentazione. Una dieta equilibrata migliora tutto il sistema immunitario. Indicato in questi casi è il cibo crudo (verdura, erbe e molto altro). Consigliati anche aglio kyolic, unghia di gatto ed estratto d’olio d’oliva.
Il veterinario deciderà se prescrivere acaricidi orali, topici o iniettabili.
Metterà in conto anche la somministrazione di analgesici-antiinfiammatori. E vi consiglierà dei rimedi casalinghi, da associare alla cura farmacologica che è quella primaria.
I sintomi più seccanti possono essere alleviati attraverso impacchi di camomilla, avena, limone o yogurt.
Anche l’amore e la dolcezza verso i nostri fedeli amici possono essere di conforto. Ecco allora, qualora ce ne fosse bisogno, come far capire ai cani che gli vogliamo bene.