Sardara: il cane guida non può entrare al ristorante
Arriva da Sardara questa brutta notizia di cronaca, dove il proprietario di un ristorante si è rifiutato di far entrare nel proprio locale un cane guida.
Ancora una volta, dunque, ci troviamo di fronte all’ignoranza umana. Un’ignoranza che in questo caso non solo discrimina i nostri amici a quattro zampe, ma anche lo sfortunato protagonista di questa vicenda, che si è trovato costretto a cambiare ristorante.
Quando parliamo di cani guida, parliamo sicuramente di un argomento molto delicato. Se è vero che ogni proprietario di ristorante è libero di scegliere se permettere o no ai cani di entrare, è vero anche che questa regola non può valere nel caso di persone non vedenti.
Perché ovviamente, in questo caso, il proprietario del quadrupede non può certo fare a meno di lui.
Eppure non è ciò che è successo in Sardegna. Perché il cane guida in questione, in quel ristorante di Sardara, non è potuto entrare.
E ovviamente (e come è giusto che sia), è scattata subito la polemica. Come detto siamo a Sardara, un comune di poco più di 3900 abitanti, della provincia del Sud Sardegna.
Un uomo non vedente di 52 anni di Terralba arriva al ristorante in questione insieme alla sua famiglia, accompagnato ovviamente dal suo fedele amico a quattro zampe, un cane di nome Vita.
Un cane guida che è ormai insieme a lui da 5 anni. Suo amico fedele e sicuramente il suo aiuto migliore nella sua condizione.
Ma non appena entrano nel locale, la situazione si fa subito tesa. L’uomo, infatti, viene rifiutato dai dipendenti del locale, proprio a causa del suo cane.
Stando a quanto riportato dal proprietario di Vita, il suo amico a quattro zampe non poteva entrare. Perché? Per questioni di igiene o perché rischiava di dare fastidio agli altri clienti.
E così l’uomo ha dovuto cambiare ristorante, anche se ovviamente la questione non è finita qui. L’uomo si è infatti rivolto all’associazione ciechi della provincia di Oristano, affinché l’accaduto possa trovare giustizia.
Anche perché non è sicuramente il primo caso. Tempo fa, solo per fare un esempio, vi avevamo parlato del cane guida rifiutato da un signore in chiesa.