Rifiutò di abbandonare il Titanic pur di rimanere con il suo cane, una storia commovente
Una storia che ancora oggi affascina e lascia a bocca aperta, eppure è un racconto che non tutti tendono ad accettare
Tutti conosciamo la storia del Titanic anche grazie alla trasposizione cinematografica o ai numerosi libri scritti in merito. Sappiamo benissimo quale fu l’entità e in generale la portata di quell’incidente, avvenuto il 15 aprile del lontano 1912. Eppure ancora oggi innumerevoli storie rimangono sconosciute ai più, proprio come quella che vi racconteremo oggi.
La protagonista di questa storia si chiama Ann Elizabeth Isham, una donna 50enne al momento dei fatti, che viaggiava insieme al suo amatissimo Alano a bordo della “nave più sicura del mondo”. La direzione era Cherbourg, New York, ma qualcosa andò storto; lo scontro con l’iceberg danneggiò irrimediabilmente il transatlantico, che cominciò a colare a picco.
Le scialuppe di salvataggio c’erano, ma bastavano solamente ai passeggeri di prima classe e nessun altro all’infuori di loro. Con questo vogliamo dire che non c’era spazio per cani e animali domestici di vario tipo, a maggior ragione se di grosse dimensioni. Capiamo bene come un cane delle dimensioni di un Alano non avrebbe potuto salvarsi.
Ann riuscì a sedersi in una di quelle scialuppe, trovò spazio ma immediatamente si rese conto di ciò che stava accadendo. Sulla nave c’era il suo fedele amico e di certo non c’era modo di salvarlo; fu una decisone fulminea, tempestiva, la donna ritornò sul Titanic, che nel frattempo affondava, per riabbracciare il cane.
Fu un momento decisamente toccante, Ann era disposta ad andarsene ma al fianco della creatura più cara al mondo. Quel cane faceva parte di una ristretta cerchia di altri amici a 4 zampe che “ufficialmente” era passeggeri del transatlantico britannico (molto probabile che la presenza canina fosse superiore al consentito per via degli irregolari non dichiarati).
Da 12 che ne erano, se ne salvarono solamente in 3, due Pomerania ed un Pechinese. Purtroppo Ann ed il suo caro cagnolone non ce la fecero, affondando insieme alla nave. Ad oggi non tutti concordano con questa versione dei fatti e non mancano gli scettici, ma a noi piace pensare (per via del messaggio) che tutto sia andato proprio così.
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