Rianimazione cardiopolmonare per il cane: come farla
La rianimazione cardiopolmonare per il cane è una procedura salvavita che chiunque abbia un amico a quattro zampe dovrebbe conoscere. Ecco i dettagli
Bisogna essere sempre pronti a ogni eventualità, la rianimazione cardiopolmonare per il cane, come per qualsiasi altro essere vivente d’altronde, deve avvenire tempestivamente, ogni secondo perso può compromettere la salvezza del nostro amico a quattro zampe.
Si tratta di una di quelle pratiche che speriamo non debbano servire mai, ma che è bene conoscere per affrontare al meglio un’eventuale emergenza. E farsi trovare preparati è inspensabile.
Quando intervenire?
La rianimazione cardiopolmonare per il cane è un’operazione salvavita da praticare quando il nostro amico a quattro zampe non respira più.
È una tecnica da applicare in attesa di poterlo portare in clinica o dal proprio veterinario di fiducia: optiamo ovviamente per il posto più vicino, ogni attimo è prezioso (anche in ottica neurologica: più sono i secondi durante i quali il cervello non riceve ossigeno, più aumenta il rischio di danni permanenti).
Step by step
Per una corretta rianimazione cardiopolmonare per il cane è bene seguire questi semplici ma utilissimi passi:
- Troviamo un luogo stabile e distendiamo delicatamente il nostro Fido sul fianco destro;
- Posizioniamo i palmi delle mani sulla cassa toracica, proprio in corrispondenza del muscolo cardiaco (nel punto in cui la zampa anteriore si collega al tronco).
- Spingiamo sul torace in maniera che la compressione vada da 1/4 a 1/3 rispetto alla misura del torace;
- Dobbiamo andare a una velocità di 100 o 120 compressioni al minuto. Ogni 30, tenendo la bocca del cane completamente chiusa, respiriamo nel suo naso per due volte (in alternativa possiamo usare una mascherina, più funzionale e igienica);
- Ripetiamo questa procedura finché il nostro fedele amico non è reattivo.
Attenzione, è importantissimo verificare l’eventuale assenza di battito, in caso contrario non bisogna assolutamente fare il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale.
Le compressioni
Non dimentichiamo che con i cani di piccole dimensioni o cuccioli, possiamo usare anche una mano sola con la quale avvolgeremo lo sterno e procederemo con le compressioni toraciche. Per il bulldog, o razze simili, la rianimazione deve avvenire in posizione supina.
Con i cani piccoli (sotto i 13 o 14 chili) è necessario premere da un centimetro e mezzo a cinque centimetri al massimo, mentre per un cane grande si deve andare da un minimo di due e mezzo a un massimo di sette. Avere un kit del pronto soccorso per cani potrebbe essere di fondamentale importanza.
La manovra di Heimlich
Qualora, dopo la rianimazione cardiopolmonare per il cane, il respiro non dovesse riprendere, è altamente probabile che ci si trovi di fronte a un’ostruzione delle vie respiratorie.
In questo caso giriamo il nostro amato Fido al contrario (con il dorso contro il nostro petto) e incrociamo le mani sotto la gabbia toracica. Dopodiché applichiamo cinque forti pressioni sull’addome.
A questo punto controlliamo se nella bocca o attraverso le vie respiratorie è presente un corpo estraneo che ostruisce il passaggio dell’ossigeno e, se c’è, rimuoviamolo delicatamente e procediamo con altri due respiri artificiali. Questa manovra è valida anche nel caso in cui il cane stesse soffocando.
Attenzione a come operiamo la rimozione. Un movimento sbagliato potrebbe far sì che l’oggetto scenda ancora più in profondità, non facendo altro che peggiorare le cose. Nell’eventualità in cui fosse un felino ad aver bisogno di questo tipo di intervento, la manovra è la stessa di quella per i cani di piccola taglia o ancora cuccioli.