Rabdomioma nel cane: cosa sapere su questo tumore del cuore
Il rabdomioma nel cane non è altro che un tumore che colpisce il cuore. Può essere sia benigno che maligno e, nel secondo caso, invasivo. Ecco i dettagli
Non bisogna sottovalutare il rabdomioma nel cane. Si tratta di un tumore che colpisce il muscolo cardiaco che può avere una natura sia benigna – e assolutamente inoffensiva – che maligna.
È in questo ultimo caso che bisogna prestare particolare attenzione, perché è una tipologia invasiva che può creare metastasi nel resto del corpo. Le possibilità che Fido abbia l’uno o l’altro è del 50%. Ma andiamo per gradi.
Che cosa è?
Il rabdomioma nel cane in genere è di origine congenita e interessa il cuore. È infatti raro che colpisca altri organi; se lo fa, si potrebbe trattare di metastasi causate dalla massa cancerosa originaria.
In questo caso è più facile che colpisca la lingua e la laringe. È un tumore riscontrabile sia nei cani che nei gatti. Fare dei controlli periodici dal veterinario può contribuire ad avere una eventuale diagnosi tempestiva, indispensabile in situazioni del genere.
I principali sintomi
Putroppo è molto difficile che non sia asintomatico, e quindi è più complicato per lo specialista arrivare a una diagnosi in breve tempo. Ecco perché è bene fare le visite di routine: non sono necessarie solo per i richiami dei vaccini e degli antiparassitari.
Attenzione però ai segni tipici di insufficienza cardiaca congestizia a destra, che può essere causata da un’ostruzione, e a gonfiori localizzati tipici delle masse tumorali. A tal proposito potrebbe tornare utile un approfondimento sulle malattie cardiache nei cani. La causa è idiopatica, ciò significa sconosciuta.
La diagnosi
Come sempre, soprattutto quando fare la diagnosi non è semplice a causa di mancanza di sintomi o perché i segnali possono essere attribuibili ad altro, un’anamnesi il più possibile dettagliata da parte nostra è di grande aiuto al veterinario: gli permette di avere più informazioni da passare al vaglio.
Dopodiché, lo specialista farà una visita obiettiva approfondita al nostro amico a quattro zampe, con esami del sangue e delle urine completi, comprensivi di quadro elettrolitico. Soprattutto quando la natura del cancro è benigna, gli esami del sangue non risultano alterati.
La diagnostica per immagini, con raggi X e un ecocardiogramma possono aiutare a individuare il problema. Un ulteriore esame con un elettrocardiogramma poi rileverà eventuali aritmie cardiache. In ultima analisi, per avere la certezza assoluta, è bene fare una biopsia: così da analizzare dettagliatamente i tessuti della massa. La preoccupazione è che i rabdomiomi nel cuore possano provocare una insufficienza cardiaca congestizia sul lato destro a causa dell’ostruzione del flusso sanguigno.
La cura
Il trattamento radio o chemioterapico è conseguenziale alla natura del rabdomioma nel cane, una operazione chirurgica al cuore invece sarebbe più rischiosa rispetto ai benefici. Per quanto riguarda le masse che interessano altre parti del corpo, invece, lo specialista potrebbe raccomandare l’intervento. In genere si tratta di procedure semplici.
Il veterinario poi pianificherà dei controlli mensili per i primi 90 giorni per monitorare i progressi o (speriamo di no) eventuali recidive. Successivamente sarà sempre lo specialista a dirci se vuole rivedere il nostro amico a quattro zampe ogni tre o sei mesi, che sono gli intervalli di tempo consueti, per un altro anno.