Questi erano i cani del Titanic e no, non dovremmo mai dimenticarci di loro
Un tragico evento coinvolge dei poveri animali
Purtroppo spesso accadono degli eventi imprevedibili che coinvolgono tantissime persone. Delle tragedie indimenticabili che causano grande dolore e sofferenza. Questi eventi vengono divulgati dai giornali e in pochissimo tempo fanno il giro del mondo. Tutti conoscono la storia del Titanic. Qualcuno è venuto a conoscenza della storia grazie al famosissimo film, altri invece studiando storia. Anche se poche persone ne sono a conoscenza, questo tragico episodio non ha coinvolto solo gli esseri umani, ma anche alcuni animali. Questi erano i cani del Titanic e non dovremmo mai dimenticarci di loro.
APPROFONDIMENTO: Tutto quello che c’è da sapere sulla razza Pomerania
Il Titanic era un transatlantico di lusso che affondò nel nord dell’oceano atlantico il 15 aprile del 1912. Purtroppo, a bordo della grande nave c’erano numerosi passeggeri. Più di 1500 persone morirono in questo spiacevole evento. Non furono però le uniche vittime della tragedia, infatti a bordo della nave erano presenti anche 12 cani. Capitava spesso che i passeggeri più ricchi portassero sulla nave i loro animali domestici. In programma c’era anche una mostra canina prevista per il 15 aprile che purtroppo non ha mai avuto luogo. In totale erano presenti 12 cani sulla nave e solo 3 di loro sopravvissero.
I 3 cani sopravvissuti, a differenza degli altri 9 nel momento dell’impatto della nave, si trovavano nelle camere con i loro padroni. Probabilmente è stato questo il fattore che ha determinato la loro salvezza. Solo di 2 cani si è a conoscenza della loro identità. I cani si chiamavano Lady e Sun Yat Sen, la prima era di razza Pomerania di proprietà di una donna di nome Margaret Bechstein Hays. Il secondo cane invece, era un pechinese appartenente ad una coppia, Myra e Henry Harper.
Purtroppo la storia registra la morte degli altri nove passeggeri canini, anche se il dato non è del tutto certo. Anche se ormai sono passati molte anni non bisogna dimenticare tutto quello che è accaduto, ma bisogna mantenere vivo il ricordo delle anime presenti a bordo.