Questa cagnolina è andata da sola a partorire alla clinica veterinaria, mentre il suo papà preoccupato la aspettava a casa
La protagonista di questa storia è meravigliosa; è andata da sola a partorire
Sappiamo benissimo come può essere problematica una gravidanza per i nostri amici a quattro zampe. Devono essere monitorati ed è un momento talmente delicato che noi per primi dobbiamo infondergli amore e sicurezza. Ma pensate a questa dolcissima protagonista della storia di oggi, si, lei è una dolce cagnolina che è andata da sola a partorire alla clinica veterinaria. Vediamo insieme come e cosa le è successo.
Questa dolcissima cagnolina che è andata da sola a partorire alla clinica veterinaria, si chiama Amiga ed ora è in ottima mani. Ma prima di questo momento era sola, abbandonata a se stessa e non sapeva ne dove andare ne come. Non aveva idea di cosa le stava succedendo e, così, vagava per le vie di Cariacica, una cittadina del Brasile.
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Tutto ciò, fin quando non capì che stava arrivando il momento, avrebbe partorito i suoi meravigliosi piccoli cucciolotti. Ma non poteva farlo in strada, doveva trovare il luogo adatto, il posto dove sicuramente l’avrebbero aiutata. Signori e signore, ora vi dirò una cosa che vi stupirà.
Si, la piccola pelosetta andò proprio di fronte alla clinica veterinaria della sua città e lì aspettò con pazienza che qualcuno la notasse. D’altra parte, i veterinari si resero conto che aveva bisogno di aiuto ma non aveva microchip e non era accompagnata. Che fare in questi casi?
L’unica cosa che fecero fu portarla dentro la struttura e salvarle la vita. La aiutarono a partorire e i piccoli pelosetti ora sono dei cucciolotti in salute, in tutto 6. Pieni di vita e di amore da donare a tutti!
Ma la cosa che più sorprese i veterinari fu vedere un altro cane, seduto di fronte la loro clinica. Ed era proprio il padre dei cucciolotti appena dati alla luce dalla nostra piccola quattro zampe Amiga. Lui era lì, ad aspettarla, con ansia e trepidazione. Non vedeva l’ora di conoscere i suoi dolcissimi figli.
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