Quando sopprimere un cane anziano?
È il compagno di una vita, l'amico fedele, ma arriva il momento di doversi dire addio. Quando sopprimere un cane anziano perché non soffra inutilmente?
Dire addio al nostro amico a quattro zampe non è mai facile, vorremmo che questo momento non arrivasse mai. Quando sopprimere un cane anziano? Si tratta di una domanda che, ahimè, prima o poi qualsiasi proprietario dovrà porsi, la speranza è che succeda il più tardi possibile.
Non è una decisione da prendere a cuor leggero e in autonomia. Affidiamoci ai consigli del veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza, affinché ci guidi. L’ultima parola spetta a noi, ovviamente, ma è bene essere a conoscenza di tutti gli elementi per fare una valutazione responsabile.
Una decisione difficile
Quando sopprimere un cane anziano? Anche solo considerare di separarsi dal proprio amico a quattro zampe è un pensiero che paralizza. Il fatto di essere noi a dover prendere questa decisione non ci rende le cose semplici, ecco perché è importante sapere come gestire il senso di colpa per l’eutanasia al cane. Non dobbiamo mai dimenticare che, se arriviamo a questo punto, è per il bene di Fido e per evitargli altre inutili sofferenze.
I gatti, i cani e gli altri pet non sono considerati solo degli strumenti – magari contro i topi o per la gestione del bestiame – ormai da diverso tempo. Fanno parte della famiglia a tutti gli effetti e sono come dei figli. È normale che separarsi da loro non è una cosa semplice, dobbiamo affrontare un vero e proprio lutto (con tutte le fasi e le difficoltà del caso).
Quando adottiamo un amico a quattro zampe l’entusiasmo è alle stelle e l’ultima cosa a cui pensiamo è il momento in cui dovremmo dirgli addio. Purtroppo, però, spesso quando meno ce lo aspettiamo, arriva il giorno e dobbiamo trovare tutto il coraggio che abbiamo in corpo per superarlo nel migliore dei modi, conservando il ricordo dell’amore incondizionato dato e ricevuto.
Quali sono i segnali inequivocabili
Quando è giusto sopprimere un cane anziano? Quando non ci sono altre alternative a una morte lenta e dolorosa. Non ci sono delle regole standard da seguire che ci fanno capire che la nostra piccola palla di pelo è ormai prossima a percorrere il ponte dell’arcobaleno.
Da esaminare, insieme al veterinario di fiducia, però, ci sono tre aspetti differenti: l’età, la qualità e l’aspettativa di vita. Se rimane sempre fermo in un angolo, non mangia, e fa un’enorme fatica a respirare è arrivato il momento di consultare lo specialista per farci dare degli elementi clinici affidabili sui quali riflettere.
I sintomi dell’anzianità non sono mai piacevoli, ma ci sono condizioni e condizioni. Importante è capire se un’eventuale malattia si trova allo stadio terminale e non c’è più nulla da fare o se ci sono ancora dei margini per fare stare discretamente il nostro amico a quattro zampe.
Se si tratta di una patologia grave, come può essere un tumore, l’epatite infettiva, una leptospirosi, la malattia di Carré, la malattia di Lyme nel cane e tante altre, che si trova a uno stadio avanzato le possibilità purtroppo non sono tante.
Se invece la malattia non è grave e Fido è semplicemente anziano, teniamone conto nella gestione della casa e delle sue giornate, ma possiamo sperare di passare ancora un po’ di tempo con lui e donargli dei momenti di qualità. Prima di consigliare quella che è da considerare l’ultima spiaggia, il veterinario valuterà una serie di sintomi:
- Lo stadio di cecità;
- Se il cane è sordo e quanto;
- Lo stadio dell’artrosi del cane, che quando è avanzato provoca dei dolori terribili;
- L’incontinenza;
- La frequenza di eventuali cadute;
- Il dimagrimento improvviso, l’inappetenza e la difficoltà a digerire per le forti algie addominali.
L’eutanasia viene presa in considerazione solo quando le condizioni di vita non possono più essere considerate accettabili e ulteriori cure non sono altro che accanimento terapeutico.
L’eutanasia al cane, quando è inevitabile
Per quanto sia una decisione difficilissima, la mamma e il papà di Fido siamo noi e l’ultima parola è la nostra. Solo noi possiamo valutare le informazioni che ci ha dato lo specialista e stabilire se vogliamo evitargli ancora inutili sofferenze o assecondare il naturale corso della vita.
Che la ragione sia una grave malattia o l’anzianità, non è mai facile dire addio al nostro amico a quattro zampe. I cani tendono a nascondere il dolore, ma è proprio il grado di sofferenza che va valutato. Se conosciamo bene il linguaggio del cane, possiamo sapere quando il momento è vicino e sta davvero troppo male. Un conforto può essere quello di sapere che non si tratta di un decesso doloroso, tutt’altro. Il nostro adorato cagnolino verrebbe prima sedato e poi lasciato andare con dolcezza.
L’importante è non privare la nostra piccola palla di pelo, quella che ci ha accompagnato per tanti anni, della sua dignità. Un animale che non si regge in piedi, che soffre e si lamenta, non è felice. Questo non vuol dire che ci debba essere un giudizio nei confronti di chi non riesce a prendere in considerazione l’eutanasia, vogliamo solo dare degli elementi di riflessione.
L’aspettativa di vita di Fido
Quando è giusto sopprimere un cane anziano ormai lo sappiamo, almeno in teoria. Da prendere in considerazione è sicuramente l’aspettativa di vita. La prognosi che ci dà il veterinario e il tipo di giornate che dovrà vivere Bau saranno elementi fondamentali per stabilire il da farsi.
Una cosa è certa: qualsiasi sia la decisione deve essere la propria, senza interferenza da parte di nessuno, senza alcun condizionamento. Se prendiamo in considerazione l’opzione dell’addio dolce, il veterinario ci spiegherà come avviene. Il tanax per cani è il farmaco più usato perché Fido ci lasci senza altre sofferenze. In pochi minuti perderà conoscenza e se ne andrà sereno. Non sentirà alcun dolore, i muscoli si rilasseranno gradualmente, avrà la sensazione di starsi addormentando e il respiro rallenterà pian piano.
A confermare il decesso sarà il veterinario dopo una serie di controlli dei parametri vitali. Di solito, si lascia la possibilità di decidere se assistere o meno. Si tratta di un momento molto delicato e non tutti hanno la forza di esserci. Il consiglio, però, è sempre quello di accompagnare il nostro amico a quattro zampe anche in questo ultimo viaggio. Così che possa sentire il nostro amore e la nostra presenza sino alla fine. Anche in questo caso la scelta è assolutamente personale e insindacabile.