Puli, il “cane mocio”: cosa sapere su questa particolare razza
Lo chiamano "cane mocio" ma no, non è il Komondor: stiamo parlando del Puli, un grazioso cane da pastore ungherese tutto da scoprire!
Puli sembra quasi il nome di un personaggio dei cartoni animati e invece si tratta di un “cane mocio” davvero unico nel suo genere. I più curiosi sapranno già di chi stiamo parlando, per gli altri… Ci pensiamo noi!
Proveniente dall’Ungheria, parliamo di un cane da pastore dall’aspetto inconfondibile che talvolta, erroneamente, viene confuso con il Komondor. Si somigliano, ma si tratta di due amici a quattro zampe differenti.
Ma scopriamo di più a proposito del Puli, il “cane mocio” con uno dei mantelli più strani e particolari che ci siano.
Indice
- Perché il Puli è soprannominato “cane mocio”
- Puli, carattere e temperamento
- Come si fa la toelettatura di un Puli
- Quanto costa un cucciolo di Puli
- Le altre razze di “cane mocio”
Perché il Puli è soprannominato “cane mocio”
La domanda sorge spontanea ma basta guardare le foto di questo quattro zampe per comprendere come mai venga soprannominato “cane mocio”. Il suo corpo è avvolto da due strati di pelo, uno inferiore fine e soffice e un altro superiore che è definito cordato, perché caratterizzato proprio da una consistenza particolare che lo rende simile a delle piccole cordicelle. Ognuna di esse ha lunghezza variabile a seconda della parte del corpo specifica, come accade anche al pelo del Komondor.
Ma da dove proviene questo cane tanto particolare? Le sue origini risalgono a oltre 1.000 anni or sono, quando i pastori magiari arrivarono in Ungheria portando con sé le loro pecore e, ovviamente, i loro cani da pastore (tra i quali c’erano anche il Komondor e il Kuvasz, di taglia più grande). Anche se sono trascorsi interi secoli, con tutti i cambiamenti sociali del caso, il Puli è ancora oggi uno dei cani simbolo dell’Ungheria.
Piccola curiosità: dall’incrocio tra il Puli e i cani da pastore francesi e tedeschi è stato creato il Pumi.
Puli, carattere e temperamento
Il Puli non è soltanto una delle razze di cani dall’aspetto unico, ma anche un quattro zampe con un carattere tutto da scoprire. Generalmente si dice che non sia proprio un cane adatto ai padroncini alle prime armi e non possiamo che essere d’accordo con tale affermazione. Pensateci bene: i cani da pastore sono di per sé degli animali sì da compagnia, ma “progettati” per un lavoro che è tendenzialmente solitario. Da questo proviene il loro spirito indipendente, che li porta a prendere istintivamente decisioni senza l’ausilio di una persona che detti legge.
Oggi quando parliamo di Puli naturalmente ci riferiamo a esemplari di allevamento, che non vengono impiegati necessariamente nella pastorizia. Eppure in lui sopravvive un temperamento che ricorda in tutto e per tutto i suoi parenti più lontani: questo amico a quattro zampe possiede una formidabile intelligenza, un intuito altrettanto spiccato e anche un grande coraggio.
Un Puli che conosce bene il proprio obiettivo fa di tutto per perseguirlo, sia che si tratti della cura del gregge che del comando ricevuto dal padroncino. Ed è qui che sta l’inghippo: un cane del genere non segue alla cieca la prima persona che capita, ma ha bisogno di una figura autorevole che si “imponga” come capobranco e riesca a farsi ascoltare. Per il resto il Puli è un quattro zampe molto dolce, allegro e di compagnia che, non appena entra in simbiosi con il proprio padroncino, è capace di una lealtà davvero fuori dal comune.
Come si fa la toelettatura di un Puli
Alla luce del carattere del Puli sembrerebbe che l’addestramento sia la parte più difficile per un padroncino, ma non è esattamente così. Tutte quelle cordicelle che ricoprono il suo corpo richiedono cure costanti e una toelettatura che deve essere fatta assolutamente a regola d’arte. Non possiamo evitarlo, ne andrebbe della salute stessa del quattro zampe.
Ma come si fa e da dove si comincia con tutto quel pelo arruffato? Qualche suggerimento arriva direttamente dall’Hungarian Puli Club of Great Britain, ovvero il club inglese specializzato in questa razza: “Il pelo di un Puli dovrebbe aver bisogno di pochissime attenzioni particolari fino a quando non ha tre o quattro mesi, fino ad allora è necessario mantenerlo pulito e privo di detriti. Alcuni proprietari di Puli spazzolano il mantello con una spazzola a setole per stimolare la pelle. Questo può essere fatto anche accarezzando il cucciolo ed è molto più divertente”.
“Man mano che cresce – si legge ancora sul sito del club -, il mantello tende a risaltare dritto soprattutto sul corpo (alcune parti possono appiattirsi un po’ dove il cucciolo si sdraia o si siede su di esso). A poco a poco i peli formano gruppi vaghi che alla fine si sviluppano in corde. La maggior parte dei cappotti inizia a legarsi prima intorno al viso e alla parte posteriore, i punti in cui il cane si bagna più spesso. Tra i sei e i nove mesi i cordoni dovrebbero iniziare a comparire (…). In questa fase è importante controllare che i cordoncini rimangano separati tra loro e dal mantello non ancora cordonato. Questa fase di sviluppo del mantello è la più difficile e di solito dura mesi fino a quando l’intero mantello si è sviluppato in corde. Durante tutto questo tempo il mantello deve essere tenuto pulito e le corde separate”.
Quanto costa un cucciolo di Puli
Mediamente un esemplare cucciolo di razza Puli costa intorno agli 800 euro, ma rivolgetevi sempre all’ENCI per avere informazioni più dettagliate e coerenti con le ultime linee guida. Contattate sempre e solo allevatori registrati e certificati, in modo da avere la certezza di mettervi nelle sapienti mani di professionisti seri e competenti. È un bene per voi, ma soprattutto per l’integrità del cucciolo!
Le altre razze di “cane mocio”
Come anticipato, anche il Komondor è un pastore ungherese con il pelo cordato, molto più grande di dimensioni rispetto al Puli e con un carattere decisamente meno giocoso. Ma esiste anche una versione italiana del “cane mocio”: si tratta del Pastore Bergamasco, antico guardiano delle greggi con la caratteristica “visiera” di pelo davanti agli occhi, che ne protegge gli occhi dal riflesso accecante del sole sulla neve.
Altri cani con il pelo così particolare? Possiamo citare il Bichon Havanais che viene soprannominato “cane velcro” quando il suo mantello viene lavorato in modo specifico in fase di toelettatura, così da diventare ruvido come quello del pastore ungherese (per sua natura non lo è).