Pimpa, il cane che a Modena ha ritrovato frammenti di meteorite
La protagonista di questa storia è Pimpa, un cane che oramai è diventato una vera e propria celebrità a Modena.
Grazie al suo incredibile fiuto, infatti, qualche giorno fa sono stati ritrovati, per la prima volta nel nostro paese, dei frammenti di meteorite.
Grazie al suo fiuto e anche ad un piccolo aiuto esterno, ovvero ad un Prisma che ne ha fornito le coordinate.
Era la giornata di Capodanno quando il prisma ha rilevato la presenza di frammenti di meteorite a qualche chilometro da Modena.
E così, dopo aver sentito la notizia, Davide Gaddi, il proprietario del cane Pimpa, ha deciso di fare un tentativo.
Sabato 4 Gennaio è uscito insieme alla sua cagnolina e si è diretto nella zona delle coordinate registrate dal sistema di rilevamento.
Il suo intento era proprio quello di cercare questi famosi frammenti di meteorite. Ha passeggiato insieme alla sua amica a quattro zampe costeggiando il fiume Secchia, vicino a Cavezzo. Una zona che si trova tra Disvetro e Rovereto.
Durante la loro passeggiata, improvvisamente Pimpa ha iniziato a puntare qualcosa a terra. Un atteggiamento comune nei nostri amici a quattro zampe che, inizialmente, non ha insospettito Davide.
Ma quando la cagnolina ha continuato a puntare con insistenza, il suo proprietario ha deciso di andare a controllare.
La sua cagnolina stava insistendo su un punto particolare del terreno. Davide ha cosi deciso di dare un’occhiata e, incredibile ma vero, si è ritrovato tra le mani uno strano sasso.
Stando al suo racconto fornito a MediaInaf, un sito online dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, il sasso era nero.
Aveva uno strano aspetto perché esternamente luccicava ed era avvolto da una particolare patina scusa. Non era grandissimo, le sue dimensioni ricordavano quello di un unghia.
Davide ha deciso di raccogliere quel sasso e ha continuato la sua passeggiata. Poco dopo, ha trovato un altro sasso simile.
L’uomo, insospettito dallo strano aspetto di quei sassi, ha decido di contattare l’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Dopo gli opportuni controlli, l’esperto Romano Serra ha confermato i suoi dubbi: quei sassi erano proprio dei frammenti di meteorite.