Perché i cani non piangono? Come esprimono la loro tristezza?
Vi siete mai chiesti perché i cani non piangono quando sono tristi? E come reagiscono alle emozioni? Scopriamolo subito!
Anche i nostri amici a quattro zampe, esattamente come accade alle persone, provano dei sentimenti e hanno il proprio modo di esprimerli. Ma perché i cani non piangono? Gemono, scodinzolano, guaiscono e ululano, ma non li abbiamo mai sorpresi mentre piangono (almeno non nel modo in cui intediamo noi il pianto).
Questo, ovviamente, è strettamente correlato al linguaggio del corpo del nostro adorato Fido, che è certamente diverso da quello che adottiamo noi. Decenni di evoluzione in cui abbiamo vissuto sempre più a stretto contatto con i migliori amici dell’uomo hanno fatto sì che il gap comunicativo, invevitabile tra specie diverse, si riducesse. Adesso la comprensione reciproca è molto più chiara, e non sono necessarie le parole.
Come comunica Fido
Quando si parla dei nostri amici a quattro zampe è facile trasferire su di loro comportamenti che sono tipici di noi esseri umani, proprio perché sembrano così simili a noi. Questa è la cosiddetta tendenza ad antropomorfizzare. Nonostante ciò, però, non dobbiamo dimenticare che i nostri fedeli amici, in quanto cani, ‘parlano’ una lingua differente dalla nostra. Il legame tra i sentimenti e il pianto non è ancora ben chiaro, e varrebbe la pena approfondire.
Quello che è certo, tuttavia, è che l’essere umano è l’unico mammifero che piange come riflesso alla gioia, al dolore, alla tristezza e ad altri stati d’animo. Come già accennato, anche gli animali sono in grado di provare sentimenti e ce lo dimostrano in tanti modi, il punto è capire come. Più sapremo interpretare correttamente i sentimenti dei nostri amici a quattro zampe, meglio potremo stare loro vicino e aiutarli nel caso in cui fossero in pericolo, stessero male o – semplicemente – avessero bisogno di noi.
Questione di interpretazione
Ad esempio, tutti sappiamo che quando la nostra piccola palla di pelo è particolarmente felice inizierà a scodinzolare e asaltellare di qua e di là; al contrario, se è triste, se è in uno stato di ansia o di stress, se prova dolore o se semplicemente vuole attirare la nostra attenzione, potremmo sentirlo guaire, potrebbe lamentarsi o ululare. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere perché i cani ululano alla luna e se lo fanno sul serio o si tratta di una mera coincidenza.
In pratica, nella sua lingua, Fido ha a disposizione una serie di suoni e atteggiamenti per farci capire cosa sta provando, e li userà tutti per cercare di attirare la nostra attenzione quando ha bisogno di qualcosa di specifico o semplicemente desidera ricevere un po’ di coccole extra. È nostro compito cercare di rispondere nella maniera più precisa possibile, per farlo però dobbiamo sapere come si comporta e in quale occasione.
Il silenzio vale più di mille… guaiti
Visto che i cani non possono parlare, utilizzano tutti i metodi a loro disposizione per comunicarci cosa sentono. Questo vuol dire che possono utilizzare anche il silenzio. Ma perché i cani non piangono? Tra poco ci arriveremo.
Se il nostro cane dovesse trovarsi nella condizione di provare dolore fisico, è molto probabile che diventi molto più silenzioso del solito e potrebbe decidere di limitare i movimenti allo stretto necessario. Se normalmente il nostro adorato Fido somiglia più a un grillo che a un cane e ha l’abitudine di saltare sui divani, preoccupiamoci qualora smettesse di farlo.
Altri segnali che ci dicono chiaramente che qualcosa non va sono: evitare di scendere o salire le scale, correre e salire in auto o su qualsiasi altra seduta che non sia rasoterra. Se ci rendiamo conto che il nostro migliore amico è diventato troppo silenzioso e tranquillo, sarebbe meglio fare una visita dal veterinario veterinario di fiducia.
Soltanto lui, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza, può delineare un quadro preciso e dirci se qualcosa non va. A tal proposito, potrebbe tornare utile saperne di più sul perché il cane anziano è sempre più lento e quali sono le patologie che può contrarre più facilmente.
E allora le lacrime?
Perché i cani non piangono? E allora cosa sono le lacrime che ogni tanto scorgiamo sul viso di determinati esemplari? Lo abbiamo già detto: le lacrime non vanno associate al dolore, in quel caso prevale il silenzio. La lacrimazione degli occhi di Fido però è possibile. Cosa significa?
Se ci capita di notare che il nostro amico a quattro zampe ha gli occhi lucidi, dobbiamo indagare all’interno di una serie di motivazioni che comunque non interessano la sfera emotiva, ma quella meramente fisica. Fido infatti potrebbe lacrimare in risposta a una irritazione dell’occhio, come nel caso in cui dovesse avere un granello di polvere o un corpo estraneo. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere quali sono le razze maggiormente soggette a malattie che colpiscono gli occhi.
Quando ci si deve preoccupare
Le cause, però, potrebbero essere anche più serie. La lacrimazione potrebbe un segno di infezione, soprattutto se questa è accompagnata da una secrezione di colore giallastro. E in quel caso bisogna curare la presenza di una sorta di muco che fuoriesce dal bulbo oculare.
Un’altra causa potrebbe essere una lacerazione della cornea, un problema abbastanza comune con i cani più vivaci. Non stando mai fermi, infatti, non è raro che subiscano dei traumi al volto (e quindi anche agli occhi).
Le cause della lacrimazione potrebbero essere tante, quindi se ci accorgiamo che il nostro amico a quattro zampe lacrima spesso o a lungo, non esitiamo a portarlo a visita dal vostro veterinario di fiducia. Non lasciamoci ingannare: non sta piangendo perché è triste, ma perché ha qualcosa che non va e ha bisogno del nostro aiuto.
L’importanza della prevenzione
Perché i cani non piangono ormai è chiaro. Meglio un salto ‘di troppo’ dallo specialista che un problema preso sottogamba e che, per questo si aggrava. La salute del nostro amico a quattro zampe è la nostra priorità: faremmo di tutto per vederlo sempre forte e in salute. Ecco allora che non vanno mai dimenticate le visite di routine dal veterinario, i richiami delle vaccinazioni e l’applicazione dell’antiparassitario con regolarità.
Più attenti siamo alla salute del nostro peloso, meno problemi dovrà – e dovremo – affrontare. Inoltre, non dimentichiamo che per aiutarlo dobbiamo conoscerlo, saper notare la differenza tra un comportamento tipico e uno strano. Per farlo dobbiamo passare più tempo possibile in sua compagnia.