4 ragioni per cui i cani aiutano chi soffre d’ansia
Perché i cani aiutano chi soffre d’ansia? Sono molti che si pongono questa domanda. Ecco svelata la risposta.
Perché i cani aiutano chi soffre d’ansia? Perché si dimostrano molto empatici e riescono a creare una connessione con l’uomo nella stragrande maggioranza dei casi. Sia che ci si trovi in un contesto felice e di divertimento, sia che debba avere a che fare con uno stato d’animo negativo. Per lui diventa una missione tirare su il morale e, benché abbia una certa attitudine naturale, esistono dei corsi di addestramento creati ad hoc per l’obiettivo.
Qualsiasi sia la difficoltà, che sia uno stato d’ansia passeggero o cronico, che si tratti di un non vedente o di un soggetto con un deficit cognitivo, il nostro fedele amico riesce sempre a trovare una strada per comunicare con il suo interlocutore speciale e lo aiuta nelle questioni pratiche e psicologiche. Un angelo custode con quattro zampe al posto delle ali.
Cane antidepressivo
Perché i cani aiutano chi soffre d’ansia? Perché sono degli antidepressivi naturali e senza effetti collaterali. Non solo sono in grado di alleggerire le difficoltà legate a un malessere organico come può essere il diabete, la sordità o la cecità; ma sono anche molto validi nella gestione del disturbo post traumatico, della depressione e dell’ansia.
Siamo di fronte a esemplari diversi dai quattro zampe normali. Sia dal punto di vista pratico che emotivo. Non dimostrano solo particolari abilità in determinati contesti, ma devono rispondere a dei requisiti specifici. Infatti, perché vengano riconosciuti dal punto di vista legale come cani di servizio, devono affrontare un addestramento di un certo tipo.
Devono essere in grado di supportare dei soggetti con una qualche disabilità e non è qualcosa che possa essere lasciato all’improvvisazione. La consegna del cane avviene solo quando pronto e se risponde perfettamente alle esigenze soggettive del richiedente. A tal proposito, ecco delle foto relative a cani di servizio che possono darci un’idea di quello di cui stiamo parlando.
I cani aiutano a combattere l’ansia
Alcuni stati d’animo che non sono leggeri e saltuari vengono definiti patologici dallo specialista che prescrive una terapia idonea di supporto per fare in modo che si possa tendere alla guarigione. Non si tratta di una chimera, ma di un percorso più o meno lungo a seconda del grado di gravità della malattia.
Come i cani guida ‘standard’, i cani addestrati per affiancare chi soffre di problematiche psichiatriche rispondono ai bisogni del loro compagni bipedi. Inoltre, li proteggono da eventuali pericoli. Sia che si tratti di rischi esterni o autodeterminati dal paziente. Di solito, vengono impiegati in quei contesti in cui i problemi di salute mentale hanno una ricaduta sulla vita di tutti i giorni. Nello specifico possono:
- Portare medicinali o acqua per aiutare a ingerirli durante un attacco d’ansia;
- Portare un telefono che possa essere usato per contattare lo specialista;
- Condurre a qualcuno che possa fornire aiuto;
- Fornire una stimolazione tattile (leccare il viso per interrompere un sovraccarico emotivo);
Esercitare una pressione contro il petto o l’addome per calmare stati di angoscia.
Una precisazione è d’obbligo: i cani di supporto emotivo non sono come quelli di servizio psichiatrico. I primi forniscono un supporto terapeutica, non sono addestrati per svolgere compiti specifici perché si limitano a gestire sintomi psicologici ed emotivi.
Cani da assistenza per attacchi di panico, come ottenerli
Perché i cani aiutano chi soffre d’ansia lo sappiamo, ma come possiamo richiedere il loro supporto? Ne esistono di diversi tipi e alcuni di loro possono aiutare a gestire veri e propri attacchi di panico. Non tutti sanno che si tratta di un malessere che si può avere in comune con Fido. L’attacco di panico nel cane è una condizione che può riscontrare lo specialista. In questo caso, però, ad avere bisogno di aiuto siamo noi bipedi e lui corre in nostro soccorso senza remore.
Per essere idonei a ricevere il supporto di un cane guida specializzato nella risoluzione dei nostri problemi, dobbiamo rispondere a determinati requisiti. Tra questi ci sono:
- Essere affetti da una disabilità fisica, una malattia o malessere debilitante;
- Essere nelle condizioni di partecipare al processo di addestramento dell’esemplare prescelto;
- Potere impartire comandi e prendersi cura di lui in maniera indipendente;
- Avere una dimora stabile.
Per i cani guida esistono delle leggi determinate e sono formati per aiutare una determinata persona. Se l’addestramento non si è concluso, la convivenza tra bipede e quadrupede non può iniziare. In genere, l’allenamento inizia da cuccioli e chi è già stato un animale domestico non viene reclutato. Infine, la richiesta deve essere supportata da una valutazione medica favorevole da parte di un medico o di un professionista autorizzato.
Gli animali di supporto emotivo: la pet therapy
Le persone che hanno un’ansia debilitante possono trarre beneficio da un animale di supporto emotivo e non doverne richiedere uno di servizio. Tra gli animali preposti non ci sono solo cani, anche i felini per esempio possono rivelarsi una valida compagnia e che sia di conforto. Non a caso la pet therapy viene fatta da quattro zampe addestrati per recarsi tra le corsie degli ospedali o all’interno delle case di riposo. Luoghi dove spesso vige la solitudine o dove i malesseri fisici hanno delle ripercussioni dal punto di vista psicologico. La caneterapia è un servizio ormai sempre più riconosciuto e i benefici sono stati dimostrati dal punto di vista scientifico.
Purtroppo, però, ancora capita che vengano considerati animali domestici standard e quindi non possono godere delle protezioni legali previste per i quelli di servizio. A un traguardo importante, però, si è giunti: possono viaggiare nella cabina degli aerei senza alcun costo aggiuntivo del biglietto.
Cani addestrati per attacchi di panico e altri disturbi
Perché i cani aiutano chi soffre d’ansia? Perché serve uno specifico supporto a seconda della persona in questione. L’unicità di certo non è una prerogativa che manca ai nostri amici a quattro zampe. Non ce n’è uno uguale all’altro e, quando avviene l’imprinting, il rapporto tra bipede e quadrupede può essere straordinario, simbiotico. La motivazione scatenante dell’attacco prevede un intervento particolare e il cane di servizio deve conoscerlo bene.
Per superare un episodio di ansia gli specialisti consigliano di andare a passeggiare, di acquisire consapevolezza circa le ragioni che lo determinano. Possono aiutare anche esercizi di respirazione, riuscire a riposare durante la notte e condurre una vita regolare. In questo frangente, il supporto di un amico a quattro zampe speciale può fare la differenza.