Peli bianchi precoci nel cane: cosa significa? A cosa è dovuto?
I peli bianchi precoci nel cane dipendono da molti fattori differenti. Uno studio recente dimostra come ansia e impulsività possano incidere notevolmente
I peli bianchi precoci nel cane dipenderebbero anche da fattori emotivi, a dirlo sono alcuni ricercatori che hanno condotto un esperimento sui nostri amici a quattro zampe.
Fido allora non sarebbe poi così diverso dal suo migliore amico bipede. Ci sono tante differenze tra i due, ma in questo si somigliano parecchio. Attenzione quindi a non alimentare eventuali preoccupazioni e paure.
Lo studio
La ricerca condotta recentemente sui peli bianchi precoci nel cane si basa su un campione di 400 amici a quattro zampe, di età compresa tra 1 e 4 anni. È stato reclutato attraverso dei volantini nelle cliniche veterinarie, durante degli spettacoli per cani e al parco.
Gli studiosi hanno fotografato ogni esemplare di fronte e di lato in modo da poter valutare quanto il pelo diventasse grigio sul muso; e hanno creato una scala: 0 equivale a “nessun pelo grigio”; 1 alla presenza frontale; 2 laterale e 3 sta per “tutto pieno”.
Inoltre, i proprietari hanno compilato un sondaggio di 42 domande. I dati raccolti hanno riguardato comportamenti ansiosi e impulsivi, paure, dimensioni, età, sesso, numero di cani e gatti in famiglia, tempo trascorso senza supervisione all’aperto, sterilizzazioni, problemi di salute e partecipazione a sport o attività organizzate.
I risultati
I ricercatori hanno trovato una correlazione tra la presenza di pelo grigio sul muso e atteggiamenti ansiosi, impulsivi; timore dei rumori forti e nei confronti di persone o altri cani sconosciuti. La presenza di un pelo sale e pepe, così diremmo se fossero esseri umani, è maggiore con l’avanzare dell’età e in esemplari di sesso femminile.
Non c’è alcun collegamento con le dimensioni, la sterilizzazione e i problemi medici (rari all’interno del campione), reazioni a temporali, paura di luoghi mai visti prima, numero di cani o gatti presenti in casa, tempo trascorso all’esterno senza la supervisione umana e la partecipazione ad attività ricreative.
Gli amici a quattro zampe sui quali non era possibile determinare l’aumento di peli bianchi perché mimetizzati non hanno potuto partecipare allo studio. Le persone che hanno valutato le foto, poi, non erano le stesse a conoscenza delle risposte al questionario: l’obiettivo era quello di impedire eventuali condizionamenti.
Oltretutto il sondaggio è stato pensato in maniera tale che i proprietari non conoscessero lo scopo dello studio e che ci fossero dei distrattori: si è parlato solo di valutazioni dello stile di vita, senza scendere nei dettagli e rischiare di avere risposte falsate dalla paura del giudizio.
Conclusioni
Lo stress è difficilie da valutare senza avere una esperienza significativa. Questa ricerca sui peli bianchi precoci nel cane ha dato la possibilità di aiutare gli amici a quattro zampe a vivere meglio determinate situazioni. Dare dei risultati del genere a etologi e professionisti del settore ha permesso di intervenire in maniera mirata.
Se veterinari, istruttori e altri professionisti sanno che la presenza di sale e pepe sul muso in un esemplare giovane può indicare che soffre di determinati disturbi, forse li valuteranno più accuratamente o li rimanderanno ad altri esperti per una diagnosi più precisa. Si tratta solo di un altro modo attraverso il quale, noi bipedi che abbiamo difficoltà di linguaggio a causa delle innumerevoli differenze, possiamo migliorare la qualità della vita dei nostri amati quadrupedi.