Parvovirosi nel cane: cos’è, cosa sapere su questa malattia e come far guarire Fido
La salute di Fido è prioritaria, conoscere le patologie più gravi serve a proteggerlo con la prevenzione. Cos’è la parvovirosi del cane?
La parvovirosi nel cane è una malattia diffusa che non va presa sottogamba perché gli effetti possono essere anche di una certa entità e provocare la morte dei cuccioli. Sono infatti loro a essere maggiormente a rischio quando si parla di questa patologia di origine virale.
La causa del malessere del nostro amico a quattro zampe è da attribuire al Parvovirus Canino (o CPV, Canine Parvovirus in inglese). Come dice il nome stesso, si tratta di un virus particolarmente contagioso e che si trova soprattutto all’esterno.
Ecco perché, fra le tante alte ragioni, è importante proteggere i propri cagnolini dentro casa, mentre sono ancora fragili e con un sistema immunitario non perfettamente funzionante perché in via di sviluppo. Una delle prime cose che consiglia il veterinario è, infatti, di aspettare qualche settimana e di aver fatto tutti i vaccini del caso.
Indice
Come si trasmette la parvovirosi del cane
Parvovirosi nel cane, la diagnosi e il trattamento
Molte persone ci hanno chiesto anche
Parvovirosi del cane, cause
Spesso e volentieri le cause scatenanti della parvovirosi nel cane sono da ricondurre a una gastroenterite. Questa si può chiamare gastroenterite virale, infettiva o semplicemente enterite virale.
Più rara, invece, è la miocardite da parvovirosi. Questo però non significa che non sia una possibilità concreta e che Fido non debba essere tenuto alla larga da questa ulteriore complicazione. A darci qualche speranza in più, però, nel corso degli anni, è stata la risposta immunitaria che i cani hanno dato a livello collettivo.
Come si trasmette la parvovirosi nel cane
Per poter combattere qualsiasi malattia, il primo passo è conoscerla. Si dice infatti “conosci il tuo nemico” non a caso. Nel caso di questa patologia particolarmente insidiosa, sono le feci contaminate a fare da veicolo. Se un esemplare malato fa la popò fuori casa e questa viene a contatto con un altro cane, il pericolo di contagio è reale.
Attenzione perché la trasmissione può avvenire anche attraverso cani in via di guarigione o già guariti. L’eliminazione del virus, infatti, prevede un ulteriore tempo finestra di 50 giorni. Ecco perché è importante non mettere in pericolo altri quattro zampe se il nostro Fido ne è uscito da poco.
La trasmissione è molto insidiosa. Le particelle virali contenute nelle feci di un cane infetto si disperdono nell’ambiente e possono compromettere il terreno e gli oggetti vicini. Sta nell’attenzione dei proprietari dei cani infetti il fatto di circoscrivere o meno la malattia.
Se un altro peloso mangia dell’erba contaminata o lecca il pavimento, il rischio di contagio è elevato. Gli esemplari ancora cuccioli e non vaccinati, o anche gli anziani con un sistema immunitario compromesso dall’età, sono facili preda di questo virus davvero subdolo. E la prevenzione rimane sempre la migliore delle cure.
I sintomi più comuni
La parvovirosi nel cane si può manifestare dopo 4/14 giorni dal contagio. Se notiamo i seguenti segnali, è bene quindi contattare lo specialista per fissare una visita di controllo:
- Episodi di vomito molto frequenti;
- Diarrea che può presentarsi con un colorazione giallo/verde o scura se c’è presenza di sangue (non è raro che le feci siano maleodoranti);
- Febbre del cane;
- Dimagrimento repentino;
- Disidratazione;
- Letargia o debolezza;
- Leucopenia.
La risposta al virus cambia da caso a caso: possono esserci degli amici a quattro zampe che lo contraggono in forma lieve e altri che muoiono. Sicuramente prima si interviene, più aumentano le possibilità di sopravvivenza. Anche la gravità della sintomatologia può peggiorare con il tempo.
Alla prima anomalia, quindi, contattiamo lo specialista. Meglio una visita che ci tranquillizza circa la buona salute di Fido che la sottovalutazione di un problema che può diventare ogni giorno più grave.
Parvovirosi del cane, la diagnosi e il trattamento
Fondamentale, perché la diagnosi sia accurata, è avvalersi del parere di un veterinario, non ricorriamo al fai da te e non basiamoci sulle esperienze di amici e parenti. Una anamnesi il più possibile dettagliata da parte nostra può essere davvero preziosa per lo specialista, che eseguirà una serie di test per capire l’origine del malessere del nostro amico a quattro zampe. Gli esami del sangue e delle feci possono certamente dare un quadro più preciso.
Compresa la gravità della situazione, sarà sempre il veterinario a dirci qual è la cura più adatta per la gestione della parvovirosi nel cane. La fluidoterapia può essere consigliata nel caso in cui il cane fosse disidratato a causa della malattia. Il tipo di trattamento e il momento in cui viene fatto possono davvero fare la differenza e salvare la vita a colui che fa parte della famiglia a tutti gli effetti.
Visto l’elevato rischio di contagio, durante la malattia, se ci sono altri cani che convivono con il malcapitato, è bene trovare un modo per isolarlo. Ovviamente non devono mancare le nostre attenzioni. Bau deve sapere che ci siamo e che può sempre contare sul nostro amore, ma è bene salvaguardare la salute di eventuali altri amici a quattro zampe.
Molte persone ci hanno chiesto anche
Quando si tratta della salute della nostra piccola palla di pelo, il livello di attenzione si alza, i dubbi e le incertezze sono all’ordine del giorno e le domande ne sono una diretta conseguenza. Cercare delle risposte autorevoli e certificate è il primo passo. Non è il caso di affidarsi a internet, ma è meglio chiedere il parere del veterinario. Tuttavia, ecco quali sono le domande più frequenti in questo tipo di situazione.
Chi sono i cani maggiormente a rischio?
Lo abbiamo già accennato: la parvovirosi nel cane colpisce principalmente i cuccioli (soprattutto entro i primi sei mesi di vita) o gli adulti che non sono stati vaccinati. Anche il cane anziano rischia visto che le sue difese immunitarie potrebbero abbassarsi a causa dell’età. Fondamentale è non abbassare la guardia durante il passaggio dalle cure della madre (e la protezione immunitaria che essa dà al piccolo) e l’inizio dell’iter vaccinale a cura dello specialista in veterinaria.
Il vaccino funziona davvero con la parvovirosi del cane?
Il vaccino è certamente uno strumento a favore del nostro peloso, ma averlo fatto non esclude la possibilità di contagio: si limitano le conseguenze della parvovirosi del cane sulla sua salute. I cani vaccinati possono infatti presentare sintomi lievi o addirittura essere asintomatici.