Papa Benedetto XVI e l’amore per tutti gli animali
Amava i gatti, ma anche tutti gli animali in generale. Questo è il quadro che emerge sul papa emerito che è venuto a mancare il 31 dicembre scorso: amava tutti gli animali in generale
Sappiamo tutti che il papa emerito aveva una grande passione per tutti i gatti, che spesso sono apparsi in fotografie che ormai sono passate alla storia. Per papa Benedetto XVI l’amore per gli animali era però più ampio. Lui amava tutte le creature del Creato, dai cani ai gatti, passando anche per gli uccellini e gli animali selvatici.
Joseph Ratzinger era un grande amante dei gatti, ma anche di altri animali. Sappiamo tutti che nei cortili vaticani, quando era pontefice, aveva adottato una colonia di felini randagi. Abitavano dietro il palazzo dell’ex Sant’Ufficio. Ogni mattina, prima di andare nel suo studio, passava a salutarli e a dar loro da mangiare.
Anche quando era giovane, la sua casa era piena di gatti, anche se non erano della sua famiglia. Come Chico, il gatto dei vicini che era particolarmente affezionato al giovane Joseph.
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Il cardinale Tarcisio Bertone aveva raccontato che il papa emerito parlava in tedesco, forse in dialetto bavarese, con i gatti. E portava sempre loro qualcosa da mangiare. Loro lo seguivano sempre nel cortile della Congregazione della dottrina per la fede.
Le Guardie Svizzere erano ormai abituati a vedere il papa sfilare con i suoi gattini al seguito. Una di loro, scherzando con il pontefice, gli aveva chiesto se stesse organizzando un’invasione dei gatti in Vaticano.
Alfred Xuereb, allora segretario particolare di Papa Francesco, aveva raccontato che non amava solo i gatti: papa Benedetto XVI aveva un amore per gli animali smisurato.
La prima immagine che mi viene in mente è che Papa Benedetto si scioglieva davanti agli animali, alla natura, gli piaceva stare fuori, quando uscivamo, per fare una scampagnata, anche quando veniva suo fratello dalla Germania. Ricordando, forse, i momenti in cui, in Germania, da ragazzo, andavano a fare gite nella natura.
Il prelato racconta un aneddoto sugli uccellini:
Qualche anno fa, in inverno, durante una passeggiata nei Giardini vaticani recitando il Rosario, notavamo spesso un merlo bianco. Alla fine del rosario mi chiedeva se si era fatto vedere, suggerendomi poi di andare a fare qualche foto del merlo. Con l’aiuto dei nostri fotografi, che hanno macchine migliori della mia, sono andato ed ho scattato alcune foto. Quando le ha viste, l’espressione era di meraviglia. Mi disse che erano foto da pubblicare. E qualche giorno dopo, le foto sono finite sull’Osservatore Romano.
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