Pantelleria, una cagnolina diventa oggetto di contesa
Un'accesa disputa che sta coinvolgendo il comune di Pantelleria, al centro di tutto la proprietà di una cagnolina
Nessuno se lo aspetterebbe mai, ma possono nascere delle contese anche per la proprietà di una povera cagnolina. Succede nel comune di Pantelleria e coinvolge due donne, le loro posizioni sono ragionevoli e sembra proprio che si finirà davanti ad un giudice per risolvere la situazione. Cerchiamo di fare quanta più chiarezza possibile, rimanendo come sempre imparziali, aspettando che si pronunci la giustizia.
La cagnolina in questione scappa via di casa, approfittando del momento di assenza della proprietaria (o ex proprietaria, che dir si voglia). La cucciola finisce nel centro cittadino e, per un motivo ben preciso, non fa ritorno a casa. Non è nulla di grave, ma la questione si infittisce, visto che a prendersi cura dell’animale è l’attuale responsabile dell’associazione animalista “Pantelleriabau“.
Sempre la prima proprietaria, resasi conto dell’assenza della sua cagnolina, inizia un giro di telefonate a parenti e non, nella speranza di ottenere qualche informazione utile a riguardo. Nulla da fare; qualcosa però si sblocca quando, grazie anche all’intervento dell’avvocato, la signora scopre che la cucciola si trova nel rifugio comunale. L’animale domestico adesso ha il microchip ed è sotto le cure della responsabile dell’associazione.
Qui nasce la contesa, da una parte abbiamo le ragioni della prima proprietaria, dall’altra parte abbiamo quelle della seconda ed attuale. Entrambe pensano di avere ragione e non sembra che all’orizzonte ci sia aria di compromesso. Non sembra una questione destinata a terminare a breve, tuttavia noi vogliamo spostare il focus sulla cagnolina stessa, che in questo marasma di atti giudiziari sta divenendo un oggetto più che un essere vivente.
Il nostro appello, per quanti occhi riesca a raggiungere, è quello di mantenere la calma e pensare prima di tutto al bene dell’amica a 4 zampe, che è la cosa più importante. Tutto il resto è secondario e non serviamo noi per ricordarlo.
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