Gli occhi dei cani si illuminano al buio?
I quadrupedi sono straordinari, lo dimostrano con il comportamento e attraverso le caratteristiche fisiche. Ma gli occhi dei cani si illuminano al buio?
Durante le ore diurne, con la luce naturale, lo sguardo del nostro amico a quattro zampe appare molto profondo e i colori lo mettono particolarmente in risalto.
Durante le ore serali, invece, il suo aspetto cambia e si tinge di colori che vanno dal verde al giallo, fino al viola.
Quello che spesso ci si chiede, però, è se gli occhi dei cani si illuminano al buio o meno. La risposta sta nell’analisi dettagliata della vista di Fido, nostro obiettivo (senza con questo volersi sostituire al veterinario, l’unica figura preposta e valevole di fare diagnosi e prescrizioni).
Come vedono i cani
Gli occhi dei cani si illuminano al buio, chiunque ne abbia uno in giro per casa potrà confermare questa particolare caratteristica che li rende ancora più affascinanti e misteriosi.
Ma qual è la spiegazione scientifica di un fenomeno apparentemente inspiegabile, ma che non ha nulla a che vedere con i falsi miti sui cani che sarebbe bene sfatare una volta per tutte?
La vista del cane si basa sull’interazione tra occhio, cervello e luce. Lo stesso principio vale per noi esseri umani, i felini e altri animali. La luce, infatti, entra negli occhi attraverso le pupille (la piccola parte centrale che viene circondata dall’iride, che invece è quella colorata)
Le pupille, principalmente, hanno lo scopo di regolare la quantità di luce che entra negli occhi, ed è per questa ragione che si allargano e si rimpiccioliscono. Funziona un po’ come una finestra che si apre e si chiude a seconda della luce che si vuole entri all’interno di una stanza.
La luce, poi, raggiunge il cristallino, che è una sorta di lente trasparente che fa parte della struttura dell’occhio. I raggi luminosi, dunque, dovranno attraversare tutto il bulbo oculare per arrivare alla retina: la superficie oculare interna che funziona un po’ come uno schermo.
E cosa vedono
Nella retina ci sono moltissime terminazioni nervose fotosensibili che hanno la forma di coni o bastoncini. Non sono altro che i fotorecettori, che hanno il compito di individuare i punti di luce che entrano dalla pupilla. In questo modo li inviano al cervello. In sostanza, quello che vediamo noi bipedi e quadrupedi, è il risultato dell’interpretazione di tutte le informazioni luminose che riceviamo, anzi che riceve il nostro cervello.
Tra cani e umani, però, ci sono delle differenze. La nostra vista perde circa il 90% dei raggi luminosi che entrano dalla pupilla. Molti perdono di intensità e non vengono captati. Oltretutto, alcuni non vengono riconosciuti dai fotorecettori della retina e, per questo, vanno a finire in uno spazio ‘cieco’ in mezzo alle terminazioni nervose. È questa la ragione che spiega perché non siamo abili al buio e abbiamo bisogno del supporto della luce artificiale.
Come vedono i cani di notte
I cani e i gatti, invece, nel corso della loro evoluzione, hanno messo a punto un meccanismo che riduce al minimo la perdita di luce che entra attraverso la pupilla. Dietro i fotorecettori si trova una superficie, conosciuta anche come tapetum lucidum, che funziona come una sorta di specchio che riflette il fascio luminoso che riceve. Gli occhi dei cani si illuminano al buio proprio per questo, e lo stesso vale per i gatti. Tale caratteristica fa sì che riescano a vedere molto bene anche senza l’ausilio della corrente elettrica.
Inoltre, la maggior parte dei mammiferi – a eccezione degli esseri umani e dei primati – hanno la pupilla che si allarga verticalmente. In questo modo possono fare entrare una quantità di luce maggiore durante la notte o in condizioni in cui la luminosità scarseggia.
Il tapetum lucidum del cane
Che colori vedono i cani? La loro gamma è certamente meno varia della nostra, ma non è propriamente vero che riescono a percepire il mondo che li circonda solo in bianco e nero. Gli occhi del nostro amico a quattro zampe hanno una grande capacità di adattamento, ne danno prova – per esempio – quando scattiamo loro una foto utilizzando il flash.
Come precedentemente analizzato, possiedono una superficie riflettente chiamata tapetum lucidum, posizionata fra la retina e il nervo ottico. Il suo potere fa sì che i coni e i bastoncelli riescano a captare meglio la luce scarsa che c’è durante le ore notturne.
Gli occhi dei cani si illuminano al buio proprio perché i questi straordinari animali sono perfettamente in grado di vederci e di ottimizzare la scarsa disponibilità di luce oppure la bassa incidenza dei raggi solari. Questa caratteristica sorprendente l’hanno ereditata dai cugini lupi, una specie che deve essere nelle condizioni di andare a caccia e difendere il territorio anche di notte. Il nostro amato Fido solo adesso è prevalentemente un animale da compagnia, d’affezione; ma non dimentichiamoci che le sue origini lo vedono vivere allo stato brado.
Le stesse esigenze dei lupi, quindi, erano quelle dei cani. E la natura come sempre fa il suo dovere: li mette nelle condizioni di poter affrontare qualsiasi situazione al meglio. Nonostante le somiglianze, ecco perché i cani non somigliano ai lupi. Inoltre, può essere utile sapere nel dettaglio se i cani capiscono i lupi e il loro linguaggio.
I cani percepiscono i colori
La percezione dei colori nei nostri amici a quattro zampe è diversa dalla nostra, ma perché i loro occhi brillano cambiando tonalità. Passano dal rossiccio ad alcune sfumature di giallo o di verde. Questo fenomeno apparentemente inspiegabile, in realtà dipende dalla concentrazione di riboflavina (un amminoacido) o di zinco (un metallo) che sono presenti nelle cellule che pigmentano la superficie del tapetum lucidum.
Anche l’età della nostra piccola palla di pelo e il colore del suo mantello influiscono su come gli occhi riflettono la luce esteriore. Gli esemplari più in là con gli anni, per esempio, hanno a che fare con una riduzione del potenziale di riflesso degli occhi dovuta all’ingrandimento graduale delle lenti oculari. Per la stessa ragione, per esempio, cominciano ad avere problemi di vista durante la vecchiaia.
A tal proposito, può tornare utile come prendersi cura di un cane cieco oppure come portare a spasso un cane cieco. Si tratta solo di abituarsi e trovare il giusto metodo. Per fortuna gli altri sensi molto sviluppati di Fido gli permettono di essere completamente indipendente in un ambiente in sicurezza.