Non fare le feste al cane quando rientri, ecco perché
Il benessere psicofisico quel nostro amico a quattro zampe passa anche dalla socializzazione, una fase della sua vita che comincia in tenera età e durante la quale impara a interagire con il mondo che lo circonda nel rispetto di tutti gli attori in gioco.
Adottare un cagnolino cambia la vita, sia a lui che a noi. Un esempio di amore incondizionato e di fedeltà assoluta che ci farà cambiare completamente prospettiva. Questo, però, implica anche che una scelta del genere debba essere fatta con consapevolezza.
Avere un peloso in giro per casa non significa solo carezze, coccole e giochi; ma anche educazione e regole. Non fare le feste al cane quando rientri, ti aiuterà a dargli del metodo nelle relazioni con gli altri.
L’importanza del’addestramento
Non fare le feste al cane quando rientri, per quanto possa essere un modo di fare spontaneo e difficile da trattenere, è importante nella fase di addestramento ed educazione. Soprattutto se siamo alla prima esperienza con un amico a quattro zampe, dobbiamo lasciarci guidare da professionisti esperti del settore e certificati. A tal proposito può tornare utile sapere come si diventa allevatori Enci.
Ormai esistono corsi di addestramento per cuccioli che rispondono a ogni tipo di esigenza. Per prima cosa è importante che la casa sia stata pensata anche per essere a misura di quadrupede. È bene abituare il cane al kennel, affinché non lo veda solo come un mero mezzo di trasporto per portarlo dal veterinario antipatico, ma anche come un luogo dove sentirsi protetto e al sicuro.
Che il nostro adorato Fido ci aspetti impaziente dietro la porta dopo una giornata di lavoro passata fuori casa è assolutamente normale. L’immagine del cane che salta desideroso di attenzioni e coccole davanti al padrone che apre la porta d’ingresso è un classico. Una scena alla quale tutti abbiamo almeno una volta nella vita assistito, non fosse altro che al cinema o in televisione.
Accoglierlo e assecondarlo è quello che verrebbe più naturale fare, ma gli etologi esperti in comportamento canino ci dicono di evitare e di dare delle regole al cane che siano sempre valide, se non vogliamo confonderlo. Diversi studi, contrariamente a quanto abbiamo pensato per decenni comportandoci di conseguenza, dimostrano come questo tipo di approccio non faccia bene al nostro amico a quattro zampe.
Cosa fa bene a Fido
Conoscere il linguaggio del cane e tutte le sue sfumature ci permette di accorgerci di sottigliezze che, altrimenti, passerebbero in cavalleria. Se la nostra piccola palla di pelo si agita, infatti, non è detto che sia allegra e felice. Anche lo stress del cane può manifestarsi in questo modo in determinate circostanze.
Anni e anni di convivenza a stretto contatto con Fido, quasi simbiotica, ci hanno permesso di conoscerlo certamente molto di più rispetto al passato. Ormai non è visto solo come un mero strumento, un aiuto in determinate circostanze, ma un membro della famiglia a tutti gli effetti. Tutto questo ci impone di averne maggiore cura e di conoscere le sue esigenze in maniera certamente più puntuale.
Se abbaia o si agita in modo repentino, per esempio, potrebbe voler dire che sta male e che non si sente al sicuro, a proprio agio. Capita, per esempio, nel cane traumatizzato, che ha subito lo shock dell’abbandono. Questa esperienza non la dimenticherà mai e non riuscirà mai a comprenderne le cause. Dovremo essere noi, la sua nuova famiglia, a fargli capire con calma e pazienza che non tutti gli esseri umani sono come quelli che ha incontrato prima di arrivare nella sua nuova casa.
La solitudine è il nemico numero uno di Fido e, nei casi più gravi, si arriva a parlare di ansia da separazione nei cani. Ecco allora che il nostro apparire improvvisamente davanti alla porta d’ingresso provoca un senso di contentezza incontrollata ma per la paura di non rivedere più colui che considera il capobranco, l’elemento più importante della sua vita.
Come comportarsi
Non fare le feste al cane quando rientri significa non alimentare questo stato di cose che, certamente, non è salutare. Assecondandolo, infatti, non facciamo altro che dargli manforte, dirgli che il suo comportamento è normale e giustificato e alimentiamo uno stato d’animo tutt’altro che salutare.
La nostra piccola palla di pelo, invece, deve capire che non ha motivo di allarmarsi, che le brutte esperienze del passato non si ripresenteranno e che di noi può fidarsi ciecamente. In tal senso, può aiutare sapere come parlare al cane per farlo sentire protetto e al sicuro.
Per qualsiasi tipo di adozione, ma soprattutto se decidiamo di adottare un cane traumatizzato, avvaliamoci dei consigli del veterinario. La sua esperienza è preziosa per comprendere come ci si può interfacciare con il cane perché si senta tranquillo nel più breve tempo possibile. Inoltre, lo specialista di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza, può dirci anche se ci sono altre cause che spingono Fido a comportarsi in questo modo e se è il caso di intervenire.
E far stare tranquillo il cane
Non fare le feste al cane quando rientri è l’atteggiamento più corretto che possiamo avere dopo tante ore di distacco. Questo vale soprattutto durante il primo periodo di assestamento, quando il nostro peloso si deve abituare alla nuova casa e ai nuovi coinquilini.
Il comportamento migliore è tornare tranquillamente a casa, aspettare che Bau si calmi da solo e, solo in un secondo momento, dedicarsi a lui e ai suoi bisogni. In questo modo, quindi, capirà che il fatto di rincasare non è un evento eccezionale ma la normalità e che succederà tutti i giorni, sera dopo sera.
Per quanto la solitudine non gli faccia simpatia, infatti, il cane può abituarsi a stare solo in casa, a patto che non succeda troppo spesso e per troppe ore. Se non abbiamo abbastanza tempo da dedicargli, non adottiamolo. Starebbe male lui e staremmo male noi. Non possiamo pensare che sia solo coccole e divertimento, un peluche da poter lasciare in un angolo quando ci stanchiamo. È un impegno per la vita, un essere vivente che dipende in tutto e per tutto da noi.