Modi in cui i cani chiedono aiuto: ecco i cinque più frequenti
Il benessere del nostro amico a quattro zampe è prioritario. Conoscere i modi in cui i cani chiedono aiuto può fare la differenza. I dettagli
Il legame tra bipede e quadrupede è sempre più simbiotico e ha permesso di ridurre il gap comunicativo inevitabile tra due specie così diverse fra loro. Ci sono degli aspetti, però, che non tutti conoscono e fra essi possono esserci i modi in cui i cani chiedono aiuto. Saperli riconoscere può fare una grande differenza, salvare la vita alla nostra piccola palla di pelo o meno.
Quando si tratta di timore e paura, la maggior parte delle volte il nostro amato Fido ha motivo di attirare la nostra attenzione. Visto che i motivi per cui lo fa possono essere molteplici e non tutti facilmente intuibili, non farsi cogliere impreparati è la corretta strategia per proteggerlo al meglio.
Uno sguardo di insieme
Tutti coloro che hanno un cane lo sanno bene. Capire e interpretare i segnali e il comportamento dei nostri amici a quattro zampe non è sempre un’impresa facile. E i modi in cui i cani chiedono aiuto non fanno eccezione. Per conoscerli tutti bisogna avere un’esperienza notevole. Ecco perché non incoraggiamo in alcun modo il fai da te, quando Fido lancia segnali preoccupanti, e pensiamo sia sempre il caso di rivolgersi al proprio veterinario di fiducia, che oltretutto conosce eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza preziosi per individuare il problema e risolverlo nel più breve tempo possibile. A tal proposito, ecco come interpretare correttamente il linguaggio del cane.
Non prendiamo sottogamba quello che la nostra piccola palla di pelo si sforza di farci sapere. Inoltre, più tempo potremo passare in sua compagnia, giocando e osservandola, più aspetti di lei conosceremo e meno parti oscure del suo carattere dovremo riscontrare. Adottare un amico a quattro zampe, infatti, non vuol dire solo farlo mangiare, bere, dargli una cuccia calda sulla quale riposare e portarlo a fare le passeggiate. L’impegno è nettamente maggiore e di grande responsabilità. Inoltre, dura “finché morte non ci separi”.
Fido non si sa dove sia
Tra i modi in cui i cani chiedono aiuto ce n’è uno che non è così immediato, ma una volta che lo si conosce è molto facile da riscontrare. Sono tanti gli studi scientifici che sono stati pubblicati e che hanno avuto al centro della propria ricerca le maniere con cui Fido comunica. Anni e anni di scienza a supporto ci hanno aiutato a migliorare il rapporto tra bipede e quadrupede. Le orecchie, gli occhi, la coda: ogni singolo centimetro del corpo del nostro amico a quattro zampe esprime qualcosa, sta a noi saperlo leggere.
Di solito, quando il nostro adorato Fido ha paura, o si nasconde oppure inizia a scavare. Si tratta comunque di comportamenti che in contesti differenti vogliono voler dire anche qualcosa di diverso. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere perché il cane scava o perché si nasconde. Più ne sappiamo, più sapremo individuare le ragioni giuste, sempre e comunque chiedendo conferma al nostro veterinario di fiducia. Non sottovalutiamo mai un malessere e non affidiamoci al fai da te, potremmo allontanarci dalla risoluzione del problema e peggiorare la situazione nel complesso.
Fido escavatore, per esempio, prende spunto dai cugini lupi e da un atteggiamento che è riconducibile e a quando viveva allo stato brado. Nonostante secoli di addomesticamento, infatti, ci sono degli istinti che sono rimasti impressi nel dna e che non se ne andranno mai. A incidere è senza dubbio il contesto: è vero che può comportarsi in questo modo per gioco e/o per conservare un tesoro prezioso così da non farlo trovare a nessuno, ma a volte lo fa anche per stress o per scaricare l’ansia.
Non dimentichiamo, infatti, che la nostra piccola palla di pelo ha la necessità di incanalare le proprie energie per mantenere un certo equilibrio psicofisico, se questo non avviene, le conseguenze possono essere anche parecchio fastidiose, soprattutto per chi le vive.
Questione di appetito
Una corretta alimentazione, indipendentemente dal fatto che sia naturale o industriale, è indispensabile perché il nostro amico a quattro zampe cresca forte, stia il più possibile in salute e non soffra. Quando ha fame, allora, ci interpella e chiede il nostro intervento.
In questo caso lo fa dicendoci a chiare lettere che è affamato e che noi dobbiamo fare qualcosa per aiutarlo. Tra i metodi più cristallini troviamo quello per cui Fido ci si piazza davanti con la ciotola della pappa fra i denti.
Potrebbe trattarsi di un bisogno di attenzione, magari dopo una lunga giornata di lavoro e l’ansia da separazione che ha bussato alla mente della nostra piccola palla di pelo. Se sente il bisogno di giocare e di farlo in nostra compagnia, invece della ciotola si presenta con uno dei suoi giochi preferiti.
Fido sta male
La causa scatenante fa la differenza e ce ne sono di più serie e di meno importanti. Se il nostro amico a quattro zampe non sta bene, il nostro grado di attenzione si deve alzare e non bisogna perdere tempo. Chiamiamo il veterinario di fiducia per fissare una visita di controllo. Meglio farla ‘a vuoto’ e poter dire che il pericolo è scampato, piuttosto che sottovalutare dei sintomi che nascondono una malattia di una certa entità.
I modi in cui i cani chiedono aiuto celano una ragione ben precisa. Possono cambiare in base all’età e sapere interpretare il linguaggio di un cucciolo è più difficile. Il più delle volte, infatti, si dimostra ambiguo. Preoccupiamoci e indaghiamo se tende a masticare oggetti, soprattutto se molto frequentemente, quasi in maniera ossessivo-compulsiva.
Nel caso della sofferenza fisica, sono altre le manifestazioni. Molto spesso i cani che provano dolore si lamentano proprio come noi, mugolando o piangendo. In altri casi, invece, tendono a isolarsi.
Lo abbiamo già detto: è un atteggiamento ereditato dai loro antenati, quando vivevano ancora in branco. Al suo interno, infatti, un cane in difficoltà tendeva a starsene in disparte, per non mettere in pericolo i suoi compagni di gruppo. Infine, parliamo di sete. Un cane che soffre la disidratazione inizia ad ansimare in maniera evidente e a muovere la lingua. Noteremo, inoltre, il naso e la bocca molto asciutti. In questo caso la velocità d’intervento è prioritaria.