Memoria di razza del cane: che cos’è e come la si può sfruttare
La memoria di razza ci aiuta a capire molto del cane che abbiamo deciso di adottare, dall'indole alle attitudini. Ecco come funziona
Non è un argomento molto conosciuto ma in realtà la memoria di razza del cane è la chiave per capire tutto su comportamento e attitudini di una determinata razza canina.
Proprio per questo motivo è qualcosa che tutti noi dovremmo imparare a conoscere e che può esserci di grande aiuto nella scelta del cane da adottare.
Le oltre 300 razze canine oggi esistenti non sono nate casualmente ma sono il frutto di un’opera di selezione artificiale voluta e controllata dall’uomo.
Sin da quando ha iniziato ad addomesticare il lupo (decine di migliaia di anni fa) l’uomo non ha fatto altro che dar vita a incroci mirati a creare cani con caratteristiche ben precise.
Parliamo ad esempio dei cani da pastore o dei cani da caccia, razze con delle peculiarità che gli consentono di eccellere in determinati ambiti o lavori.
La memoria di razza del cane racchiude proprio queste caratteristiche che comprendono non solo quelle morfologiche ma anche quelle attitudinali e caratteriali che rendono ogni razza unica nel suo genere.
Memoria di razza e carattere del cane
La memoria di razza, come anticipato, racchiude tutte quelle peculiarità che distinguono una razza canina dall’altra.
È la somma delle caratteristiche sia morfologiche che attitudinali che rendono un cane di razza adatto a un determinato impiego e che sono state sviluppate dall’uomo con un mirato processo di selezione.
La memoria di razza, però, non è qualcosa di assoluto e indipendente dall’individualità di ogni esemplare che è dotato di un carattere e una personalità ben precisi che prescindono dall’appartenenza o meno a una razza specifica.
Si tratta di un concetto più semplice di quanto possa apparire ed è quello che, in sostanza, fa sì che anche noi esseri umani siamo tutti diversi l’un dall’altro sebbene apparteniamo alla stessa specie.
La personalità del cane non dipende esclusivamente dalla memoria di razza ma a questa vanno sommate le esperienze vissute e quindi l’apprendimento.
Ogni cane è un universo a sé che è per forza di cose influenzato dall’esperienza e dall’esigenza di adattarsi a una situazione o un ambiente specifici.
Selezione naturale e selezione di razza
Alla luce di tutto ciò appare chiaro che dobbiamo distinguere i due diversi tipi di selezione, quella naturale e quella di razza.
La differenza è lampante. Quando parliamo di selezione naturale ci riferiamo a un percorso che una specie compie indipendentemente dall’uomo.
È il risultato di secoli di adattamento in cui la specie ha saputo rispondere e modificarsi in base ai bisogni e all’ambiente in cui vive.
Non è altro che la naturale risposta ai bisogni primari della specie per cui tutti i cani indistintamente oggi hanno comportamenti e caratteristiche comuni indipendenti dalla razza a cui appartengono.
Facciamo un esempio molto semplice: l’accoppiamento. Tutti i cani si accoppiano allo stesso modo con gli stessi tempi.
Si tratta di un comportamento che non devono imparare ma che è ormai scritto nel loro DNA e dipende dall’evoluzione naturale della specie.
La memoria di razza del cane, invece, è influenzata dalla selezione artificiale operata dall’uomo nel corso del tempo.
Si pone a cavallo tra le caratteristiche innate di un cane e l’esperienza che vive ogni esemplare a prescindere dalla razza di appartenenza.
Cosa è la memoria di razza del cane
La memoria di razza del cane, per spiegarlo in parole povere, non è altro che l’insieme di caratteristiche che distinguono le varie razze canine tra loro.
È tutto ciò che ci permette di descrivere una razza canina, dalle caratteristiche morfologiche alle particolari attitudini per cui è stata selezionata dall’uomo.
Quando diciamo “questo cane è di razza x” stiamo in qualche modo prevedendo il tipo di carattere che avrà in futuro.
E lo facciamo perché, appunto, la memoria di razza ci consente di sapere in anticipo quali saranno le caratteristiche del cane che abbiamo scelto.
Come abbiamo detto prima, però, questo non è un assioma e dobbiamo tener conto anche dell’individualità del cane, delle sue esperienze e dell’apprendimento.
Anche questi influenzano il suo carattere e le sue attitudini, anzi spesso capita che il cane perda la sua memoria di razza.
Come accade? Semplicemente perché molti allevatori non mettono alcuna cura nella selezione degli esemplari di una determinata razza.
Succede, quindi, che nel tempo certe razze abbiano perso parte del proprio patrimonio genetico diventando parecchio diverse rispetto a un tempo.
E poi non dimentichiamo che anche la vita domestica può influire sulla perdita della memoria di razza del cane.
Quando adottiamo un cucciolo operiamo un addestramento specifico per avviare una buona convivenza in casa, e questo in molti casi elimina delle caratteristiche comportamentali proprie della razza canina dell’esemplare che abbiamo scelto.
Qualche esempio tra le razze canine più conosciute
Quando parliamo di razze canine oggi facciamo riferimento a centinaia di razze, ognuna con delle peculiarità che la contraddistingue.
Per spiegare la memoria di razza del cane possiamo fare qualche esempio facile che ci dà un’idea di cosa voglia dire all’atto pratico questo concetto.
Prendiamo alcune tra le razze più conosciute come i cani da pastore, ovvero tutte le razze che sono state selezionate dall’uomo per guidare e far la guardia alle greggi.
Nella classificazione della FCI questi cani appartengono al Gruppo 1 e sono per lo più di provenienza europea e caucasica.
Cani come il Pastore Maremmano e il Pastore Tedesco sono accomunati dalla territorialità e dall’istinto di difesa nei confronti del territorio d’appartenenza.
Tuttavia la selezione delle due razze ha portato a costruire due diversi tipi di memoria di razza per cui le peculiarità di ogni cane cambiano.
Un Pastore Maremmano ha sviluppato nel tempo una particolare attitudine al controllo e alla difesa delle greggi. Le segue e protegge gli animali e il territorio in cui pascolano di cui mentalmente traccia e delimita i confini.
È un cane da pastore tendenzialmente solitario e riflessivo, che non parte all’attacco ma piuttosto caccia gli intrusi prima ancora che si avvicinino.
Il Pastore Tedesco è pur sempre un cane da pastore con una naturale propensione alla difesa e alla protezione del territorio e del padrone.
Tuttavia la sua selezione ha preso una piega un po’ diversa e oggi possiamo vedere che in realtà si tratta di un cane molto combattivo e coraggioso che reagisce a una minaccia con l’attacco.
Qualche altro esempio
Gli esempi non si limitano di certo ai cani da pastore, l’elenco potrebbe continuare scrivendo intere pagine sulla memoria di razza dei vari esemplari.
Per citarne qualche altro, prendiamo un cane come il Golden Retriever che, come sappiamo, è un cane da riporto.
Il Golden Retriever è una razza selezionata proprio a tal fine, per eccellere nel riporto delle prede con il tipico “morso morbido” che gli consente di afferrarle senza rovinarle.
Tra i cani da caccia, poi, potremmo sceglierne una grande varietà: cani da seguita, cani da tana, cani da ferma.
Tutti accomunati da un grande fiuto che gli consente di scovare anche le tracce olfattive più difficili, ma di fatto diversificati in base alle proprie attitudini.
Un cane come il Jack Russell Terrier, ad esempio, è un cane da caccia ma la razza canina è stata allevata e sviluppata in particolare per la caccia nelle tane.
Infatti questo cane è particolarmente abile nello scavare all’interno delle tane di animali come le volpi o i procioni intrufolandosi agilmente al loro interno per costringere la preda a uscire allo scoperto.
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