Mastino Tibetano: carattere, cure, particolarità e consigli su questa razza
Adottare un cane significa conoscerne le caratteristiche nel dettaglio per fare una scelta consapevole. Ecco un quadro completo del Mastino Tibetano
L’amico a quattro zampe in questione è molto massiccio e parecchio possente, uno di questi esemplari che a un primo sguardo fanno paura, ma non dobbiamo fermarci alle apparenze: cerchiamo di scoprire che cosa nasconde.
Adottare un cane è un atto di amore straordinario, ma va fatto con cognizione di causa e con responsabilità. Non si tratta di un peluche che possiamo relegare in un angolo quando non ci va di giocarci: è un essere vivente che ha bisogno di cure per tutta la vita.
Conoscere il temperamento e i bisogni del Mastino Tibetano, quindi, è fondamentale per fare in modo che ce ne si possa occupare al meglio e per capire se siamo i proprietari giusti per lui prima di concludere le pratiche di adozione.
Mastino Tibetano: Origini storiche della razza
Anticamente questa razza era però molto più diffusa di quanto non accada oggi. Citata dal celeberrimo esploratore Marco Polo, è stato definito un quadrupede grande quanto un asino e con il ruggito di un leone.
È rato trovarlo in Europa, men che meno in Italia. Anche in Tibet rischia l’estinzione. L’allevamento del Mastino tibetano, oggi, si concentra prevalentemente in Gran Bretagna.
Mastino Tibetano Prezzo
Tra i cani più costosi del mondo, il suo prezzo in Europa si aggira attorno ai 1500/2000 euro. Questo dipende dal fatto che non è più molto diffuso e che i costi per gli allevatori sono notevoli.
Mastino Tibetano Carattere
Ha un atteggiamento sempre sveglio e vigile. Non è facile da gestire, vista la sua indole indipendente, distaccata e imprevedibile. Contrariamente a quanto si possa pensare, però, è molto affettuoso con chi considera famiglia.
I pochi che lo conoscono, lo ricordano per il suo coraggio: non ha paura di nulla. È fedele e un cane da guardia come ce ne sono pochi. È meglio evitare che diventi aggressivo nei confronti di chi non conosce.
Mastino Tibetano Addestramento
Il fatto che sia tranquillo e non ribelle lo rende facilmente addestrabile. Poi, però, bisogna fare i conti con la stazza e con il suo istinto protettivo. Ecco perché è bene cominciare la fase di socializzazione a partire dai primi mesi di vita.
L’allenamento, con lui più che con altri, va pianificato e gestito da un esperto. Ricordiamo che le sessioni non possono durare più di venti minuti e devono avvenire all’insegna del relax e del divertimento. Il rinforzo positivo, quando fa quello che gli viene chiesto, è un ottimo strumento per dimostrargli la nostra soddifazione.
Mastino Tibetano Caratteristiche fisiche
Si tratta di un amico a quattro zampe molto vigoroso, con uno scheletro massiccio. A saltare subito all’occhio è la sua testa, imponente e grossa. Il suo mantello è molto lungo e fitto: carezzarlo è una vera guduria.
Zampe
Le sue zampe sono molto grandi e pesanti; gli arti, sia posteriori che anteriori, appaiono dritti e paralleli fra loro, forti.
Corpo
La corporatura risulta essere possente e con una muscolatura ben sviluppata. Nel complesso è proporzionata e della giusta lunghezza. Nonostante la stazza, il Mastino tibetano è molto elegante.
Peso e altezza
Sono variabili che cambiano in base al sesso. L’altezza, al garrese, è di minimo 66 centimetri per i maschi; 61 per le femmine. Il peso si muove in un range che va sai 64 ai 82 chili.
Testa
La testa, come precedentemente accennato risulta essere larga e massiccia, il muso è quello tipico del mastino, ma meno imponente di quello dei ‘cugini’ inglesi e napoletani. Il collo è forte e robusto.
Le orecchie sono ricadenti e di media lunghezza, a forma di cuore e portate in avanti quando il cane è in allerta.
Gli occhi sono di colore bruno e mediamente grandi.
Coda
La coda è inserita alta, arrotolata al di sopra del dorso. È molto grossa, in linea con il resto del corpo; ricoperta di pelo lungo e folto.
Pelo
Il pelo, per l’appunto lungo, è anche dritto. Il sottopelo risulta essere fitto e abbondante.
Colori
I colori ammessi sono: il nero-focato o il dorato, il nero e il grigio in diverse tonalità.
Mastino Tibetano Cuccioli
I cuccioli dimostrano sin dalle prime settimane di vita il temperamento affettuoso ma indipendente degli esemplari adulti.
Hanno bisogno di una socializzazione precoce, soprattutto se è previsto che debbano stare in famiglia. Bisogna, infatti, mitigare il loro istinto protettivo che può tradursi in aggressività.
Mastino Tibetano Salute
Il Mastino tibetano è un cane longevo: la sua aspettativa di vita media è di 14/15 anni. Non sono mai stati registrati particolari problemi di salute. Vista la stazza, è opportuno monitorare il tipo di alimentazione e le quantità: rischia la torsione dello stomaco, potenzialmente letale.
Indicazioni sull’ alimentazione
La dieta deve essere sana e bilanciata, in modo particolare nei primi mesi di vita. Questo vale per tutti gli amici a quattro zampe, che necessitano del giusto apporto di proteine, vitamine, minerali e fibre. La sua crescita, però, è bene che sia lenta ma costante.
Toelettatura
La cura del pelo richiede un po’ di attenzione in più rispetto alla norma. In primis perché questo amico a quattro zampe generalmente vive all’aperto, e poi perché la lunghezza e il fatto che sia molto fitto può creare qualche problema.
Va spazzolato regolarmente per evitare che parassiti e insetti si insinuino senza alcuna difficoltà, inoltre bisogna rimuovere il pelo morto in eccesso. È opportuno, poi, controllare periodicamente il manto, le zampe, le orecchie e gli occhi: gli animaletti fastidiosi sopracitati li prediligono.
La perdita del pelo è superiore alla media e aumenta nel periodo della muta: due volta all’anno, in autunno e in primavera.
Mastino Tibetano Allevamenti
L’Ente nazionale cinofilia italiana ha inserito il Mastino tibetano nel Gruppo 2 (Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi – Cani da montagna e Bovari Svizzeri), Sezione 2.2 (Molossoidi, tipo Montagna, senza prova di lavoro).
Nonostante sia molto raro, sul territorio nazionale sono presenti diversi allevamenti riconosciuti. Due si trovano nel Lazio, a Viterbo e a Roma; uno a Savona, in Liguria; uno a Pavia, in Lombardia; e uno a Torino in Piemonte. Possiamo trovare professionisti qualificati anche nelle Isole: a Catania, in Sicilia; e a Orestano, in Sardegna.
Mastino Tibetano è un cane d’appartamento?
Il suo temperamento, se ben gestito in fase di socializzazione, non è d’ostacolo alla vita in appartamento. Lo stesso però non si può dire della stazza: le case di metratura limitata non sono l’ideale. Questo amico a quattro zampe necessita di molto spazio, ed è meglio che sia all’aperto.
Se possediamo una casa grande, con giardino, si può valutare di avere un Mastino tibetano come cane da guardia e da compagnia. Non dimentichiamo però che ha bisogno di incanalare correttamente le proprie energie.
Indice
- Uno sguardo d’insieme
- Un cane possente
- Impieghi principali
- Origini e cenni storici
- Il carattere: un gigante buono
- L’amore per la famiglia (e per i bambini)
- La vita in casa
- Questione di temperatura
- La perdita di pelo
- Lo stato di salute
- L’addestramento
Uno sguardo d’insieme
Il Mastino Tibetano non passa certo inosservato, il primo aspetto che si nota è legato alla sua fisicità tutt’altro che trascurabile.
In generale ha una corporatura forte, una taglia importante e con un mantello la cui lunghezza può variare, implicando delle cure gestionale da parte del toelettatore più o meno impegnative e frequenti.
Un cane possente
Lo standard di razza dell’Enci, l’Ente nazionale cinofilia italiana, prevede che l’altezza al garrese degli esemplari di sesso maschile arrivi a un minimo di 66 centimetri.
Per le femmine, a causa di un diffuso dismorfismo di genere, si parla di 62 centimetri. Anche il peso risente di questa piccola differenza tra i sessi.
I dettagli della corporatura
La testa del Mastino Tibetano appare sempre grossa in proporzione al resto del corpo. Si sviluppa bene in lunghezza e larghezza, ed è caratterizzata da un muso largo e pieno. Lo stop può essere variabile: molto dolce in alcuni esemplari e più marcato in altri, mai però troppo brusco e “verticale” (anche se la percezione può essere sfalsata dal mantello che lo ricopre). Gli occhi sembrano essere relativamente piccoli e infossati, le orecchie sono inserite abbastanza in alto.
Le zampe risultano essere piuttosto forti, più tozze e corte in alcuni amici a quattro zampe che vivono in alta quota e più allungate in quelli che vivono nei deserti. Vengono definite sempre ‘da gatto’ e presentano delle dita forti, tozze, vicine le une alle altre e con unghie notevoli che permettono un’ottima aderenza al terreno.
La coda ha una lunghezza che può variare e che può essere portata a falce: sollevata sopra la schiena o leggermente arrotolata e appoggiata sul fianco.
Impieghi principali
Il carattere estremamente protettivo e la fisicità che mette in soggezione hanno permesso all’uomo di impiegare questo amico a quattro zampe come cane da guardia. Il Mastino Tibetano è il numero uno nella difesa della proprietà e di coloro che la abitano. Il suo istinto di protezione, infatti, deve essere gestito attraverso una socializzazione mirata.
Nonostante si possa pensare al contrario, nonostante sia stato un ottimo cane da bestiame in passato, non è annoverato tra i cani da pastore come il Border Collie, per esempio. Il punto cruciale che riguarda questa razza nello specifico è legato alle minacce di estinzione. Un grande rischio per un esemplare che ha delle caratteristiche fisiche e di temperamento uniche, difficilmente riscontrabili tutte insieme in un altro amico a quattro zampe.
Origini e cenni storici
Il Mastino Tibetano, conosciuto anche con i nomi di Tibetan Mastiff oppure Do-khyi, ha una storia secolare in Occidente, sebbene i primi soggetti siano stati importati soltanto all’inizio del XIX secolo. Lo si trova in un’area molto vasta accumunata dalla cultura, più che da confini politici e territoriali. La zona in questione va dalla Mongolia a nord al Nepal a sud, dallo Xinjang a ovest al Gansu a est: la cosiddetta “area di influenza culturale tibetana”.
Siamo di fronte a un amico a quattro zampe estremamente adattabile e versatile, visto che lo si trova in aree molto diverse fra loro per ambiente, altitudine, caratteristiche culturali e tradizioni in generale. Ogni variante ha quindi subito delle modificazioni che sono dipese dalle singole esigenze con le quali è ritrovata a fare i conti. Tuttavia ci sono delle caratteristiche comuni che rendono questa palla di pelo unica nel suo genere ed estremamente affascinante.
Linee cinesi Vs linee native
Il Mastino Tibetano di linea cinese (conosciuti anche come Chinese Tibetan Mastiff o Chinese Mastiff) nascono da un allevamento selettivo del cane che è stato messo in atto negli ultimi vent’anni circa proprio da esperti del settore di origine cinese. Attraverso la tecnica dell’inbreeding, che prevede un accoppiamento in consanguineità, questi amici a quattro zampe si sono distinti via via sempre di più dai loro ‘fratelli’ nativi. Questo fattore fa sorgere dei dubbi nei sostenitori della purezza della razza e notano un mix dovuto ad accoppiamenti con razze come:
- Il Chow Chow;
- Il Terranova;
- Lo Shar Pei;
- Il Mastino Spagnolo.
Non si fermerebbero qui le contaminazioni e molti sono convinti che si debba riconoscere uno standard differente, ma fino a quando verranno considerati un sottotipo questo non potrà avvenire. Gli esemplari di linea nativa, di contro, sono nati nelle loro terre d’origine: sono diretti discendenti. Cani che hanno vissuto e lavorato a contatto con i nomadi tibetani oppure all’interno dei monasteri, di norma in aree remote e protette da ogni tipo di inquinamento o intrusioni di natura genetica.
Il carattere: un gigante buono
Il Mastino Tibetano, nonostante sia un quattro zampe impegnativo e non per tutti, è il classico cane che appare grande e grosso, spaventoso, ma che si rivela con un’indole davvero fuori dal comune. Tra i cani di grossa taglia, possiede una corporatura ben proporzionata, con una muscolatura notevole e un assetto possente.
Nonostante la mole importante, però, non dimentichiamo mai che non deve essere né pesante né flaccido. Necessita, infatti, di una alimentazione sana e bilanciata e di incanalare correttamente le proprie energie per mantenersi in forma sia dal punto di vista fisico che mentale.
Un carattere che stupisce
È un amico a quattro zampe è tutto da scoprire e da amare. Nonostante sia un ottimo cane da guardia che solo con lo sguardo farebbe paura a qualsiasi potenziale ladro, non dimostra aggressività a meno che non ci sia un pericolo reale da affrontare. In una situazione di rilassatezza, dimostra di avere un temperamento davvero amabile.
Serve, senza ombra di dubbio, un proprietario che lo conosca bene e che lo sappia gestire sia nei momenti di tranquillità che di quelli di tensione. Consapevole della propria stazza, il Mastino Tibetano infatti se decide di attaccare non ce n’è per nessuno. Il suo modo di fare rustico prende il sopravvento sulla bontà se c’è qualcuno da tenere a bada e alla larga dalle persone a cui vuole bene.
La socializzazione è fondamentale
Per tutto quello che sinora abbiamo detto e per molto altro che scopriremo, necessita di una corretta socializzazione, meglio se comincia già dalle prime settimane di vita. Se qualcosa va storto, infatti, il suo affetto per la famiglia e il suo istinto di protezione possono farlo diventare dominante e più difficile da addestrare.
Qualora tutto dovesse andare per il verso giusto, invece, è tra le razze di cani facili da addestrare e può vivere quasi in qualsiasi condizione, a patto però che lo facciamo uscire spesso e gli dedichiamo almeno un’ora di attività fisica al giorno. Se non teme per la sua incolumità ha un carattere d’oro.
L’amore per la famiglia (e per i bambini)
Fra i tratti distintivi di questo amico a quattro zampe speciale c’è l’amore incondizionato verso coloro che fanno parte della cerchia di affetti più stretta. Ed ecco quindi che si fa strada l’istinto di protezione, soprattutto nei confronti di chi appare in una condizione di vulnerabilità.
Lo abbiamo già accennato: rappresenta un ottimo cane da guardia, che però ha bisogno di una socializzazione mirata per fare in modo che sia controllabile in ogni situazione, che scatti quando e solo se strettamente necessario, altrimenti deve essere estremamente obbediente (se non vogliamo diventare protagonisti di qualche brutto incidente e pagarne le conseguenza anche dal punto di vista penale).
Adatto ai bimbi
È tra le razze di cani adatte ai bambini, la sua curiosità stimola i cuccioli di uomo, perfetti compagni di gioco, nonostante la sua stazza non sembri compatibile con quella dei più piccini. Trattandosi pur sempre di un animale dalla forte componente istintiva e dalla fisicità notevole, se decidiamo di fare un tentativo, non dimentichiamo di supervisionare i momenti in compagnia dei bimbi in modo tale da intervenire in caso di necessità in maniera tempestiva e puntuale.
Inoltre, eventualmente, la socializzazione deve essere curata anche nei bipedi. I bambini devono essere abituati al contatto con l’animale nel rispetto del suo temperamento. Il rispetto non lo si deve pretendere solo dal nostro amico a quattro zampe, ma anche dai nostri figli che spesso hanno un’irruenza che poco si sposa con le esigenze canine. Questa condizione non va assecondata, ai cuccioli di uomo va insegnato come interagire correttamente con tutti i pet e gli animali in genere
Un cane che non si fida degli estranei
Essendo protettivo verso le persone che ama, Fido non è di solito incline alle nuove conoscenze. Conserva una certa riserva. L’importante è tenere sotto controllo gli incontri e non porsi con lui con fare minaccioso. Si tratta di un animale che osserva molto il linguaggio del corpo, usiamolo nel modo giusto se non vogliamo essere fraintesi.
Impariamo anche a conoscere il linguaggio del cane e a leggerlo correttamente in anticipo. I segnali di nervosismo, infatti, non arrivano improvvisamente e possono darci indizi importanti per intervenire prima che arrivi il peggio. La prevenzione e l’attenzione sono le parole d’ordine!
È un amico a quattro zampe che ama le coccole e ricevere attenzioni. Il Mastino Tibetano è capace di creare un rapporto con gli sconosciuti solo a una condizione: se il grado di socializzazione è di un certo livello e interiorizzato sin da cucciolo.
Determinante, per prevenire eventuali incidenti e momenti di tensione, è conoscere il linguaggio non verbale del cane. Se notiamo che non è sereno nei confronti di qualcuno mai visto prima, facciamo in modo di non perdere il controllo e impariamo come parlare al cane per farlo sentire protetto.
Va d’accordo con gli altri cani?
Non è facile rispondere a questa domanda perché dipende da più fattori. È un amico a quattro zampe che può legare anche con i suoi simili, se correttamente socializzato. Stiamo parlando sempre di attitudini, non di caratteristiche in valore assoluto. Tutto dipende da come Fido è stato abituato e dalle esperienze pregresse che ha vissuto. In genere, però, ama fare amicizia.
È bene anche valutare il tipo di interlocutore che ha di fronte. Se è un esemplare reattivo, non proviamo nemmeno l’approccio; se invece è mite e pacato – e il nostro Mastino Tibetano ben educato – un tentativo, con le precauzioni del caso, può valere la pena farlo.
Diverso, per esempio è se decidiamo di adottare un cane traumatizzato. Non si tratta di un esemplare cattivo, ma di qualcuno che ha subito tante ingiustizie e che ha paura di viverne ancora da andare perennemente sulla difensiva. Un cane che si protegge diventa aggressivo e mette al primo posto la sua incolumità a discapito di quella altrui.
La vita in casa
Per il Mastino Tibetano la vita in appartamento è praticamente impossibile. Non dimentichiamo però che ha tanta energia da sfogare ogni giorno e se lo spazio domestico non è sufficiente soffre. Dobbiamo quantomeno sopperire con le uscite e le passeggiate quotidiane.
La situazione ideale, comunque, per evitare che il suo equilibrio psicofisico non ne risenta, è di farlo vivere in un ambiente con uno spazio esterno, un cortile o un giardino. Se così non potesse essere, dedichiamo almeno un’oretta al movimento in libertà al parco sotto casa.
La solitudine, il punto debole
Questo amico a quattro zampe non ama stare da solo. La solitudine è il tallone d’Achille di tutti i quadrupedi, e nei casi più gravi si arriva a parlare di ansia da separazione nei cani, ma per questo cane è particolarmente difficile gestirla: ricerca il periodico contatto con colui che considera capobranco. Se vogliamo prenderne uno con noi, non possiamo avere una vita particolarmente frenetica e che passiamo spesso fuori casa. Si tratta di un dettaglio non di poco conto.
Oltretutto, consideriamo anche che necessita di ricevere tanto affetto e amore da chi considera famiglia, parte del branco. Se ignoriamo questa sua peculiarità, rischiamo di danneggiare il suo benessere psicologico e che abbia ripercussioni anche dal punto di vista fisico. Non dimentichiamo quanto detto all’inizio.
Questione di temperatura
Il colpo di sole nel cane è sempre dietro l’angolo e un pericolo concreto, se non ce ne accorgiamo in tempo. Il rischio, infatti, è un’eccessiva perdita di liquidi che potrebbero far sì che il cane sia disidratato se non si interviene in maniera tempestiva. Detto questo, il Mastino Tibetano, per la sua storia e la sua adattabilità ad ambienti estremamente diversi fra loro, tollera bene sia le temperature più alte che quelle più basse.
È ovvio utilizzare il buon senso. Evitiamo quindi di portare qualsiasi amico a quattro zampe a fare una passeggiata al sole nelle ore più calde della giornata. Fondamentale è ricercare l’ombra e avere sempre a disposizione dell’acqua fresca e pulita.
La perdita di pelo
Questo cane, lo abbiamo visto, ha un sacco di pregi, ma non quello di non perdere quantità di pelo eccessive, soprattutto nei periodi di muta in autunno e in primavera. Tutto questo a patto che seguiamo le indicazioni suggerite dal veterinario in fatto di toelettatura.
Necessita di essere spazzolato regolarmente, a meno che non riceviamo indicazioni differenti da parte del veterinario o dal professionista al quale è bene rivolgersi soprattutto se siamo alla prima esperienza con un quadrupede.
Un consiglio è quello di prestare particolare attenzione alla pulizia nei momenti clou della giornata, soprattutto quando esce in esterna: quando mangia e beve o se lo portiamo a divertirsi in mezzo alla natura. Attenzione soprattutto al muso, alle zampe e alla coda. Il bagno di norma è consigliabile ogni volta che ce n’è bisogno e in base allo stile di vita, ma chiediamo conferma allo specialista che farà una valutazione complessiva.
Lo stato di salute
Il Mastino Tibetano, come tutti i grandi cani, non è molto longevo. Per fortuna, se segue un’attività fisica adeguata ai suoi bisogni, questo amico a quattro zampe non soffre di obesità. Indipendentemente dal fatto che segua un’alimentazione naturale del cane o una industriale, è bene che la sua sia una dieta sana e bilanciata, concordata insieme al nutrizionista e che tenga conto del suo fabbisogno giornaliero.
Non dimentichiamo che il cane è prevalentemente carnivoro e ha bisogno di assumere proteine di origine animale, seguite da vitamine, minerali e fibre nelle giuste quantità. Per il resto, questa razza code di buona salute.
L’addestramento
Una programmazione adeguata e passo passo dell’addestramento prevede l’utilizzo del clicker per il cane e il meccanismo del rinforzo positivo, in modo tale da premiare il cane quando si comporta come gli abbiamo chiesto. Solo facendogli vivere tutto all’insegna del relax e del divertimento, possiamo essere certi di ottenere dei risultati senza creare danni psicologici. Per verificare che determinati comandi siano stati correttamente automatizzati, possiamo usare la tecnica della riprova nell’addestramento del cane.
Siamo di fronte a un amico a quattro zampe fedele e che non ha l’istinto alla fuga, ma facciamo sempre in modo che il giardino sia in sicurezza e che Fido non si senta insoddisfatto della propria quotidianità. Ha anche un discreto autocontrollo anche nel morso, potrebbe utilizzarlo solo in caso di pericolo. I problemi possono esserci in casi limite che possiamo prevedere da determinati segnali che lancerebbe prima di agire direttamente.
L’energia da incanalare
Non tralasciamo una sua peculiarità prevalente: un livello alto di energia. La sua muscolatura lo agevola e non deve mai sentirsi un leone in gabbia. Facciamolo sfogare tutti i giorni e avremo un amico a quattro zampe sereno e obbediente, se non ha a propria disposizione un giardino portiamolo noi in una zona idonea alla corsa nel rispetto di tutti gli attori in gioco. In caso contrario ansia, stress e nervosismo potrebbero incidere anche sul rapporto tra bipede e quadrupede.
Non è solo una questione da controllare dal punto di vista mentale, ma anche dal punto di vista fisico. Se abbiamo dubbi su tempi e durate, chiediamo il parere del veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici o caratteristiche di razza che possono incidere, oppure avvaliamoci della competenza di un professionista esperto nel settore. Molti sono gli addestratori e gli etologi in circolazione, ma le truffe sono sempre dietro l’angolo. Chiediamo sempre la documentazione necessaria a certificare la preparazione acquisita in teoria e sul campo.