Mantello del cane: tutte le varianti e come curarle

Corto, lungo o raso. Ma siete sicuri che le tipologie di mantello del cane si limitano a queste tre? Scopriamole tutte!

Quando ammiriamo i nostri amici a quattro zampe, la prima cosa che salta agli occhi (oltre ovviamente al loro musetto super carino) è il pelo. Alcuni esemplari lo hanno corto, altri lunghissimo e morbido mentre altri ancora sono addirittura senza pelo. Ma non è tutto qui e c’è molto di più da sapere sul mantello del cane.

Sapevate, ad esempio, che molte razze di cani hanno tre diversi strati di pelo? E che in realtà nei cani esistono soltanto due colori? Ma vediamo nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere sul mantello del cane, un argomento molto interessante e curioso che ci aiuterà a comprendere meglio il mondo dei nostri amatissimi amici a quattro zampe.

Indice

Com’è fatto il mantello del cane

cane col mantello lungo

Il mantello del cane, quello che comunemente chiamiamo pelo, è fatto essenzialmente di cheratina proteica e cellule morte della pelle. Ogni singolo pelo cresce dallo strato più interno della pelle, il derma, a partire da un puntino che si chiama follicolo. Qui possiamo notare la prima differenza rispetto ai peli che crescono in noi bipedi: per noi a ogni follicolo corrisponde un unico pelo, mentre per i cani a ogni follicolo può corrispondere la crescita di diversi peli contemporaneamente.

Dipende dal tipo di mantello, appunto. Nei cani, inoltre, ogni follicolo è collegato a una ghiandola oleosa che emette una particolare sostanza utilissima per il mantenimento della pelle e del mantello: mantiene la prima elastica e flessibile, mentre rende il mantello liscio e morbido. Una sorta di balsamo naturale, insomma!

Chiaramente le caratteristiche di peli e follicoli variano a seconda della razza canina. Se, ad esempio, prendiamo in considerazione le razze canine amanti dell’acqua (vi consigliamo a tal proposito questo approfondimento: Cani e acqua: perché ad alcuni piace e ad altri no?), come alcuni cani da caccia da prede acquatiche, questi quattro zampe hanno ghiandole molto più potenti. E ciò significa che Madre Natura gli fornisce un pelo che addirittura diventa impermeabile!

Tipologie di pelo

cani con mantello diverso

Ma scendiamo ancor più nel dettaglio. Ricordate quando nell’introduzione parlavamo dei diversi strati di pelo del cane? Ebbene, la gran parte delle razze canine che conosciamo ha un mantello che a sua volta si divide in tre diverse tipologie di pelo.

Alla base, quindi nella parte più interna, troviamo il cosiddetto sottopelo. Questo è a contatto diretto con la pelle del cane e cresce a grappoli, con un aspetto lanuginoso e piuttosto folto. Insomma, possiamo dire che sia come una sorta di strato protettivo dei quattro zampe che contribuisce non solo a regolare la temperatura corporea, ma anche a evitare che la pelle si danneggi.

Nel mezzo c’è il pelo di guardia (o di copertura), che poi è proprio quello che in genere ammiriamo e genericamente chiamiamo mantello nel cane. È più lungo rispetto al sottopelo ed è anche più spesso e, come l’altro strato, contribuisce a proteggere la pelle da eventuali lesioni o danni, oltre che ovviamente dal freddo.

Facciamo qualche esempio per comprendere meglio questa suddivisione. Il Border Collie ha sia il mantello esterno che il sottopelo, quindi viene considerato un cane a doppio mantello. Poi ci sono cani che hanno pochissimo sottopelo e in questo caso di parla di mantello setoso. E ancora, ci sono i cosiddetti cani a pelo duro (Komondor, Pumi) che hanno i peli attorcigliati a mo’ di cordicina, oppure i cani a pelo riccio (Barboncino). Potremmo continuare l’elenco all’infinito: in base alla combinazione di sottopelo e pelo di guardia, cambia la tipologia di mantello del cane.

I baffi del cane

baffi del cane sono peli

No, non abbiamo dimenticato la terza tipologia di peli che cresce nel cane: sono proprio i baffi! Anche se non si direbbe, i baffi (o meglio, le vibrisse) sono dei peli speciali utilissimi ai cani per via della loro particolare composizione e funzione.

Anche se tecnicamente sono peli che crescono sul muso e sopra le palpebre (le ciglia), racchiudono nella loro struttura delle piccolissime terminazioni nervose, cosa che li rende dei veri e propri organi sensoriali. Cosa vuol dire tutto ciò? Significa che Fido grazie ai suoi baffi riesce a orientarsi nello spazio, ad avvertire eventuali ostacoli e pericoli, a valutare le distanze, le dimensioni degli oggetti e perfino la loro temperatura e composizione. Sono come dei mini-radar super potenti!

Alla luce di ciò, rispondiamo a una domanda che in molti si pongono: no, i baffi del cane non si devono tagliare. Sebbene ricrescano piuttosto in fretta, privare i quattro zampe dei loro baffi significherebbe causargli problemi di orientamento.

Mantello del cane, tipi e cure

cagnolino con il mantello riccio

Il mantello del cane può essere suddiviso in quattro tipi in base alla lunghezza del pelo: raso, corto, semilungo e lungo. Poi c’è un’altra suddivisione, quella che differenzia i mantelli in base alla consistenza e alle caratteristiche specifiche del sottopelo o del pelo di guardia: liscio, ondulato, riccio, cordato.

Le razze canine a pelo raso sono apparentemente senza mantello, ma in verità ne possiedono uno davvero cortissimo e aderente alla pelle, molto fitto ma facile da gestire. Cani come l’Alano, il Bassotto o il Dobermann devono essere spazzolati regolarmente e basta un semplice guanto da toelettatura.

Le razze canine a pelo corto hanno il mantello leggermente più lungo e folto rispetto a quelle a pelo raso, quindi possono formarsi nodi e grovigli anche se in minima parte. Per cani come il Rottweiler, il Labrador o il Beagle, dunque, occorre usare spazzole e pettini specifici per cani a pelo corto.

Pastore Tedesco, Terranova, Samoiedo e altri sono i cosiddetti cani a pelo semilungo e curare il loro mantello è leggermente più impegnativo. In queste razze canine il sottopelo è più fitto, in modo da rendere il mantello impermeabile, e anche il pelo di guardia è più spesso. Perciò non basta un pettine, ma occorre munirsi di cardatore e spazzole specifiche in modo tale da eliminare ogni eventuale nodo o groviglio, oltre alle tracce di sporco e polvere.

E infine ci sono loro, le razze di cani a pelo lungo, quelle più impegnative dal punto di vista della toelettatura. Di base per cani del genere occorrono spazzolature regolari, anche quotidiane, naturalmente con strumenti adatti a questi tipi di mantello. Talvolta si consiglia anche di accorciare i peli più lunghi (sotto le cosce, sopra agli occhi, nel torace) per evitare che si aggrovigli e si accumuli sporcizia.

Dobbiamo fare, però, delle distinzioni. Alcuni cani a pelo lungo come lo Yorkshire Terrier o il Cocker Spaniel Inglese non hanno il sottopelo, quindi bisogna pettinarli con molta attenzione per non lesionare la pelle. E per i cani a pelo cordato – quelli coi “rasta” come il Komondor – occorre una toelettatura specifica (e professionale), perché si rischia che il mantello si infeltrisca.

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