Mangiare cani: proposta di legge che prevede la galera per chi lo fa
Una proposta di Legge recente accende nuovamente i riflettori su un argomento da sempre molto discusso: mangiare la carne dei cani
Contro le stragi di cani e di gatti, arriva una proposta di legge particolare a riaccendere i riflettori su una argomento da sempre molto discusso in tutto il mondo: mangiare la carne dei cani.
Non molto tempo fa, vi avevamo parlato di un’altra proposta di legge che sanciva il divieto di mangiare la carne di cani e di gatti. Questa volta, il passo è ancora in avanti.
Secondo un disegno di legge presentato nelle ultime ore in Parlamento, non solo sarà vietato mangiare carne di cane e di gatto, macellarla e commercializzarla, ma sarà anche previsto il carcere per chi non osserverà questo divieto.
La proposta è stata presentata dalla deputata di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla, da sempre sul campo per il rispetto e la salvaguardia dei nostri amici a quattro zampe.
Entrando nel dettaglio, la legge prevede una pena detentiva che va dai 2 ai 12 mesi. In più, una multa da 2.000 fino a 50.000 Euro per chi non rispetterà il divieto.
E non è finita qui. In alcuni casi, la pena detentiva potrà essere raddoppiata applicando l’articolo 544-bis, che parla di uccisione di animali o per crudeltà o senza alcun bisogno.
La deputata Michela Vittoria Brambilla ha dichiarato che questa legge sancisce un discreto passo avanti nella lotta alla macellazione dei cani. Un segnale, questo, che ogni stato occidentale deve necessariamente lanciare nei confronti di quelli orientali.
In Asia, infatti, non solo non esiste il divieto di mangiare cani e gatti, ma questa è addirittura un’abitudine molto diffusa.
E, se è vero che per fortuna nel nostro paese non esiste, è vero anche che dobbiamo fare di tutto per contrastarla, per negarla.
La macellazione di cani e di gatti a puro scopo alimentare è una pratica crudele, senza senso e da eliminare al più presto. E, sicuramente, questa proposta di legge non fa che aumentare l’interesse su una questione troppo spesso sottovalutata.