Mamma cagnolina tenuta in catene inizia a pregare la volontaria, sperando che portasse a casa almeno il suo cucciolo – Video
Avrebbe accettato di condurre una vita miserabile, pur di vedere il suo piccolo in buone mani
In una casa abbandonata si consumava la triste storia di una mamma cagnolina, tenuta in catene. Aveva appena due anni, ma già ne aveva passate di ogni. Non credeva di meritare la felicità, scottata da esperienze impossibili da dimenticare. I cuccioli erano affogati e solo uno rimaneva in vita. Dopo essere statesi messi al corrente da un vicino della straziante storia, gli operatori del centro sono accorsi sul posto, desiderosi di dare una mano.
La mamma cagnolina in catene era terrorizzata. Ignorava chi fossero quegli sconosciuti e l’esperienza la induceva a restare sulle sue, diffidente del prossimo. Fino ad allora le era girato tutto storto, pertanto temeva di andare incontro esclusivamente a esperienze spiacevoli. Presto avrebbe conosciuto l’altra parte della società, compassionevole verso chi soffre.
I volontari hanno pensato di condurre sia lei sia il piccolo in una clinica veterinaria. È emerso che il figlio aveva circa un mese e mezzo. Grazie al cielo, entrambi versavano in buone condizioni di salute: una fantastica notizia! Tutto fuorché scontato, a maggior ragion per via del trattamento ricevuto fino ad allora. La perseveranza e la decisione di tenere duro malgrado le difficoltà avevano permesso di sopravvivere.
Sottoposti ai necessari trattamenti dei dottori, i due dolcissimi pazienti sono stati dichiarati fuori pericolo. La mamma cagnolina, chiamata Busya, ha ricevuto delle attenzioni speciali: lavata a fondo, è diventata una principessa pure fuori. In un posto caldo, circondati d’amore, avranno modo di riottenere piene energie, fiduciosi in sé stessi e nel mondo circostante.
Lei e Buddy, il suo cucciolo, avranno l’opportunità di godersi una bella vita. Provvisti dell’occorrente, da un posto caldo e riparato ai giocattoli, riusciranno a tirarsi certo su di morale. Tirati fuori da un’esistenza misera, piena di privazioni, l’incontro coi buoni samaritani è avvenuto nel momento propizio. Chissà cosa ne sarebbe stato di loro, nel caso in cui gli operatori avessero esitato a intervenire. Grazie alla preziosa segnalazione, sono venuti al corrente delle tristi vicende e hanno riscritto il finale di un racconto in apparenza dall’epilogo scontato.