Lo hanno salvato per un pelo: questo povero cagnolino era destinato al commercio di carne e il suo momento stava arrivando – Video
La pratica illegale è, purtroppo, ancora diffusa in certe parti del mondo e il Fido stava per finire nella lista delle vittime
Il commercio della carne di cane è una pratica illegale, tuttavia diffusa nelle Filippine. A dispetto dei divieti posti dalle autorità legali, l’orribile piaga prosegue ancora oggi e anche solo un povero cagnolino che ne finisce vittima costituisce un’enorme ingiustizia. Rapiti dalle strade da commercianti privi di scrupoli e compassione, macellati senza senza una minima osservanza dei loro diritti, i volontari provano a fermarli.
La Soy Dog Foundation e l’Animal Kingdom Foundation combattono questo traffico attraverso operazioni di sorveglianza, irruzioni, arresti e condanne penali. Grazie all’impegno messo nel quotidiano, alla costante vicinanza dimostrata ai fedeli amici a quattro zampe, delle adorabili creature vengono tratte in salvo, tipo il povero cagnolino del filmato.
Nella zona settentrionale di Luzon, l’isola più grande del Paese asiatico, il team di soccorritori ha saputo provare la colpevolezza di un uomo. In seguito a mesi di indagini, senza prove schiaccianti, gli elementi raccolti lo hanno messo davanti alle sue responsabilità.
Di nascosto, colpevole della gravità delle proprie azioni e con la codardia tipica di chi ha l’anima sporca, nascondeva gli animali in casa, adibita come macello. In collaborazione con le Forze dell’Ordine locali, le associazioni hanno fatto irruzione nella struttura, trovando fedeli amici incatenati, persino cuccioli. Hanno pure rinvenuto degli inquietanti strumenti tipo dei grossi coltelli da macellaio e la testa carbonizzata di un cane.
Il responsabile dei comportamenti barbarici ha portato avanti le sue angherie troppo a lungo e ora gli toccherà risponderne. Di positivo, c’è il salvataggio dei quadrupedi rimasti in vita. Per superare il trauma psicologico servirà tempo, pazienza e dedizione. Ci penseranno i soccorritori, accorsi in aiuto in maniera provvidenziale. Presso la struttura dell’Animal Kingdom riceveranno cure e amore incondizionato.
Man mano i fantasmi che li perseguitano cominceranno ad affievolirsi, fino a lasciarsi in pace. Ne sono convinti i buoni samaritani, fiduciosi nelle potenzialità delle vittime, compreso il povero cagnolino protagonista della storia, alla pari dei compagni di sventure. Alcuni membri del gruppo, come Bambi, Basti (ora ribattezzato Barbie) e Bimi, cominciano a riprendersi, mostrando dei segni di fiducia e gioia. Verranno riabilitati sia fisicamente sia psicologicamente prima di entrare nel programma di adozione di un ente partner.