Linfedema nel cane: sintomi, cause e trattamento
È una patologia che colpisce le zampe posteriori, un trattamento definitivo ancora non è stato trovato. Scopriamo di più sul linfedema nel cane.
Le cause sono prettamente di origine genetica. Esistono i mezzi per diagnosticarla, ma non ancora per curarla.
Cosa è
Il linfedema nel cane è un disturbo particolare che provoca l’accumulo di liquido linfatico a causa di un flusso eccessivo.
Questo flusso, spesso, provoca gonfiore. Le zone più colpite da questa patologia sono gli arti posteriori. Esiste in due forme diverse, quella primaria e quella secondaria.
Quando si presenta in forma primaria, è congenita; compare nei cuccioli entro i tre mesi di vita o, addirittura, già dalla nascita.
In forma secondaria, è provocato da un eventuale blocco linfatico a causa di lesioni dei vasi, da particolari infezioni o da procedure chirurgiche.
Sintomi
Il sintomo più comune in un cane affetto da linfedema, è il gonfiore della zona in cui viene localizzato. Solitamente si sviluppa lungo le zampe posteriori.
Ulteriori sintomi, derivanti dal gonfiore, sono un dolore intenso proprio sulla parte interessata e la presenza di periodi in cui Fido ha difficoltà a spostarsi, zoppica.
Cause
Le cause scatenanti sono perlopiù di origine genetica. Si presentano, infatti, fin dalla nascita, malformazioni del sistema linfatico.
Un esempio ne è l’ aplasia, l’ incompetenza valvolare e la fibrosi linfonodale. Altre potenziali cause includono malattie cardiache, traumi ai vasi linfatici o ai linfonodi ed esposizione al calore o alle radiazioni.
Diagnosi
La diagnosi prevede, prima di tutto, un colloquio tra veterinario e padrone del cane. Dovranno essere forniti dettagli circa l’insorgenza dei sintomi ed eventuali patologie presenti alla nascita o sviluppatesi nel corso della crescita.
Subito dopo, effettuerà un profilo biochimico ed un emocromo completo per escludere altre patologie.
Infine, per poter stabilire con certezza che la diagnosi sia linfedema nel cane, verrà effettuato l’esame più approfondito in assoluto, la linfografia.
Questo esame di imaging utilizza una sostanza di contrasto, che viene iniettata direttamente nel sistema linfatico, per visualizzare meglio la regione interessata prima di effettuare i raggi X.
Trattamento
Un trattamento definitivo non esiste ancora. Sono state provate diverse tecniche, dalla somministrazione di antibiotici, fino all’intervento chirurgico.
Purtroppo, in nessuno di questi casi, il problema è stato risolto.
È stata tentata anche una terapia di massaggi e riposo costante, ma anche in questo caso, la patologia non è scomparsa.