L’hanno legata e lasciata al buio: gli uomini crudeli volevano assicurarsi che la cagnolina non sopravvivesse – Video

Nel suo dolce cuore si era spezzato qualcosa, maltrattata senza limiti

Nascosta nell’oscurità, una vita appesa a un filo. Kizyl, una cagnolina legata di soltanto pochi mesi, giaceva in un angolo buio, legata e stremata. Quante ne doveva aver passate, poverina! Le costole sporgevano sotto una pelliccia arruffata e sporca, mentre gli occhi, spenti dalla sofferenza, cercavano invano un raggio di speranza. Nei paraggi nessuno pareva disposto ad aiutarla, troppo focalizzato su sé stesso per guardarsi intorno e mostrare della compassione verso chi rischiava un triste epilogo.

Cagnolina allo stremo delle forze

A quel punto, quando forse in lei cominciava a farsi largo l’idea della sconfitta, un uomo le ha teso la mano. Mosso da nobili sentimenti verso gli animali, il buon samaritano ha pensato subito di trasferirla in una clinica veterinaria. Sottoposta ad accertamenti approfonditi, il personale ha espresso il timore che fosse ormai troppo tardi. Tra la grave denutrizione, le ferite profonde e un’infezione generalizzata, il piccolo era ridotto parecchio male. Servivano delle cure intensive.

Cagnolina moribonda

Messi davanti a un bivio, i membri dello staff hanno scelto di accudire l’ex cagnolina legata. Step by step, senza mai fermarsi un attimo, hanno supportato Kizyl nel processo di rinascita. Afflitti da infinite domanda e in possesso di poche risposte, speravano di essere intervenuti in maniera provvidenziale. Soltanto col prosieguo dei giorni avrebbero saputo il verdetto.

Dal canto suo, la dolce creatura rimaneva calma e collaborativa. Anche se pativa dei dolori immani, ha deciso di affidarsi completamente ai dottori. In cuor suo, sentiva che era l’unica possibilità rimastagli e intendeva sfruttare appieno la fiducia accordatagli.

Nonostante le delicate sfide poste lungo il cammino, ha trovato dentro di sé la forza di risollevarsi. Ogni volta che sembrava sul punto di soccombere, eccola rimettersi in piedi, ancora più determinata. Man mano le ferite hanno cominciato a rimarginarsi e l’aspetto a migliorare in maniera considerevole, fino alla completa guarigione.

Una volta dichiarata fuori pericolo, è iniziata la ricerca di una famiglia adottiva. Riscuotere l’interesse di persone disposte ad accoglierla a braccia aperte è stato un gioco da ragazzi. Sensibile al suo passato, una coppia le ha dato il benvenuto: il giusto coronamento di una storia strappalacrime.

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