Levriero Ungherese, tutto su questa razza: carattere, curiosità, consigli e cure
Se adottiamo un quattro zampe, conoscerne le peculiarità è indispensabile. Conosciamo il Levriero Ungherese: non fermiamoci all’apparenza
Anche conosciuto come Magyar Agar, questa razza è originaria dell’Ungheria. Pare sia giunto in Europa nel IX secolo, grazie ai Magiari. Per molto tempo è vissuto allo stato brado.
È diventato molto famoso, conosciuto e richiesto. Fin dai tempi più antichi è stato impiegato come cane da caccia, sviluppando delle qualità già innate. Per migliorare la razza sono stati creati vari incroci fra esemplari primitivi della razza oggetto della nostra analisi e quelli del Greyhound. Punto di forza di questo amico a quattro zampe è la velocità.
Al giorno d’oggi il Levriero Ungherese non è molto conosciuto perché è considerato una sorta di sottospecie del Greyhound, il levriero più noto in tutto il mondo. È comunque fra i migliori cani da caccia al mondo e oggi si è impiegato anche come cane da compagnia.
Indice
Uno sguardo di insieme
Attenzione a non farsi ingannare dalle apparenze
Indole sorprendente
Sensibilità e affetto, ma da conquistare
La vita in appartamento
Attenzione alla temperatura
Perdita di pelo trascurabile
Le condizioni di salute
L’addestramento
Il prezzo
Uno sguardo di insieme
Con i suoi simili, il Levriero Ungherese non dimostra rivalità e intolleranza, anzi fa amicizia facilmente soprattutto se crescono insieme sin dalle prime settimane di vita. Tanto dolce e sensibile, quanto permaloso: ricorda gli sgarbi subiti e diventa rancoroso. Ed ecco perché è importante sapere che non bisogna sgridare il cane, ma educarlo con il rinforzo positivo.
Non si tratta di un esemplare adatto a un proprietario inesperto perché è impegnativo e necessita di seguire un’attività fisica quotidiana ben pianificata. Le differenze sono nella risposta agli stimoli ambientali, emotivi e di comunicazione con il proprietario. È un animale molto brillante, che ama compiacere chi considera capobranco e ama avere un compito da svolgere.
Attenzione a non farsi ingannare dalle apparenze
L’apparenza alle volte inganna, ed è il caso di un amico a quattro zampe che fisicamente appare massiccio e severo, ma che ha un carattere e un’indole straordinari. Conoscere le caratteristiche della razza che abbiamo deciso di accogliere in casa nostra non è un dettaglio di poco conto.
Ci dà l’impressione di estrema forza e agilità, ma se la fase di socializzazione viene gestita nella maniera giusta non è un esemplare impossibile da gestire e ci regala tantissime emozioni. Il Levriero Ungherese è un cane ben costruito, muscoloso ma allo stesso tempo atletico, agile, molto attento e sempre pronto a difendere chi considera famiglia.
Indole sorprendente
Questo amico a quattro zampe è conosciuto per il suo coraggio straordinario. Nonostante possa sembrare strano e cozzare con la sua fisicità, siamo di fronte a una palla di pelo che dà il meglio di sé se riusciamo a conquistare la sua fiducia.
Ha un carattere emotivo, molto forte e adora vivere circondato dalle persone di cui si fida, in caso contrario è molto scontroso e si mette sulla difensiva. È un quattro zampe che deve incanalare correttamente le proprie energie e fare tanta attività fisica. Se non abbiamo tempo e risorse da dedicargli non consideriamolo un’opzione reale.
Ha bisogno di un addestramento mirato, per esaltare i punti di forza e rendere più miti e controllabili i suoi istinti che all’interno di una società possono rappresentare dei difetti. La socializzazione, infatti, serve a insegnargli come interagire con il mondo che lo circonda nel rispetto di tutti gli attori in gioco. Soprattutto se siamo alla prima esperienza, quindi, non affidiamoci al fai da te o al sentito dire, ma a un etologo esperto che ci consigli dei corsi di addestramento per cuccioli.
Sensibilità e affetto, ma da conquistare
Molto dipende dall’educazione che il Levriero Ungherese riceve. Siamo di fronte, infatti, a un esemplare forte e dal temperamento dinamico che, se non adeguatamente mitigato, può trasformarsi in dominanza. Una caratteristica che, una volta acquisita, è più difficile da eliminare.
Il cucciolo, quindi, anche se ha la necessità di essere socializzato correttamente, non deve essere scartato a priori se si ha una famiglia. È sufficiente, dunque, avere polso e non demordere in addestramento. La pazienza, la costanza e la pianificazione verranno premiate. Così la capacità di interazione si adatterà ai differenti contesti.
L’insegnamento deve essere step by step, e non è il caso di passare alla fase successiva se prima non viene interiorizzata la precedente. Inoltre non dimentichiamo che il tutto deve avvenire all’insegna del relax e del divertimento. Ansie e nervosismi fanno male a bipede e quadrupede, allontanano dall’obiettivo.
La famiglia al primo posto
Fra i tratti distintivi di questo amico a quattro zampe speciale c’è l’amore incondizionato verso coloro che fanno parte della cerchia di affetti più stretta. Ed ecco quindi che si fa strada l’istinto di protezione, soprattutto nei confronti degli indifesi.
Rappresenta un ottimo cane da guardia, che però ha bisogno di una socializzazione mirata per fare in modo che sia controllabile in ogni situazione, che scatti quando e solo se strettamente necessario, altrimenti deve essere estremamente obbediente (se non vogliamo diventare protagonisti di qualche brutto incidente).
Ama i bambini
Tra le razze di cani adatte ai bambini, la convivenza può essere pacifica e divertente se correttamente educato e tenuto sempre sotto controllo quando interagisce con i più piccini, ma in linea di massima si tratta di amore a prima vista.
Tuttavia, trattandosi pur sempre di un animale dalla forte componente istintiva, non dimentichiamo di supervisionare i momenti in compagnia dei bimbi in modo tale da intervenire in caso di necessità. Inoltre, la socializzazione deve essere curata anche nei bipedi. I bambini devono essere abituati al contatto con l’animale nel rispetto del suo temperamento e della sua indole.
In special modo da adulto, chi ne ha la responsabilità deve stare molto attento al tipo di approccio di Fido con i bambini. Inoltre, se i bimbi sono troppo piccoli in età e dimensioni è sconsigliabile permettere un contatto diretto con il Levriero Ungherese. Se vogliamo tentare, aspettiamo che siano un po’ più grandi. E comunque, in caso di contatto, è bene abituare il cane a interagire in con delicatezza e attenzione.
Si fida degli sconosciuti
Anche se è protettivo verso le persone che ama, Fido può essere incline alle nuove conoscenze, sempre se correttamente socializzato e a meno che non creda ci sia un pericolo in avvicinamento. Gli può fare piacere incontrare persone nuove che non si presentino con fare ostile. Il Levriero Ungherese ama socializzare, ma tutto è sempre subordinato al grado di socializzazione interiorizzato sin dalle prime settimane di vita.
Fondamentale, per prevenire eventuali incidenti e momenti di tensione, è conoscere il linguaggio del cane e sapere interpretare correttamente i segnali di nervosismo che manda ancor prima di attaccare. Se notiamo che non è sereno nei confronti di qualcuno mai visto prima, facciamo in modo di non perdere il controllo e impariamo come si parla al cane per farlo sentire protetto.
E con i suoi simili
È un amico a quattro zampe che lega moltissimo con i suoi simili. Stiamo parlando sempre di attitudini, non di caratteristiche in valore assoluto. Tutto dipende da come Fido è stato abituato e dalle esperienze pregresse che ha vissuto. In genere, però, non è un giocherellone con gli altri cani, né tantomeno con gli altri animali.
È bene valutare il tipo di interlocutore che ha di fronte. Se è un esemplare reattivo, non proviamo nemmeno l’approccio; se invece è mite e pacato – e il nostro Levriero Ungherese ben educato – un tentativo, con le precauzioni del caso, può valere la pena farlo.
Qualora volessimo provare, però, non dimentichiamo di farlo sempre in sicurezza, sotto la nostra supervisione e in una condizione in cui un intervento è possibile. Se lo portiamo al parco, o in zone in cui è possibile fare degli incontri, sempre con il guinzaglio e la museruola: non si tratta solo di una questione di legge, ma anche di buonsenso.
La vita in appartamento
Il Levriero Ungherese non può vivere in ambienti troppo ridotti. La vita in casa non è impossibile, ma anche in questo caso deve ricevere la corretta socializzazione. Non dimentichiamo però che ha tanta energia da sfogare ogni giorno e se lo spazio domestico non è sufficiente dobbiamo sopperire con le uscite e le passeggiate quotidiane.
La situazione ideale, per evitare che il suo equilibrio psicofisico non ne risenta, è di farlo vivere in un ambiente con uno spazio esterno, un cortile o un giardino. Se così non potesse essere, dedichiamo almeno un paio d’ore al movimento in libertà al parco.
Non ama la solitudine
Nessun quattro zampe ama stare da solo, ma in questo caso siamo di fronte a un amico a quattro zampe relativamente indipendente. Tuttavia, la solitudine è il punto debole di tutti i quadrupedi, e nei casi più gravi si arriva a parlare di ansia da separazione nei cani. Se vogliamo prenderne uno con noi, non dimentichiamo che è un essere vivente che conta sulla nostra presenza.
Poi, consideriamo anche che necessita di ricevere tanto affetto e amore da chi considera famiglia, sentirsi parte del branco. Se ignoriamo questa sua peculiarità, rischiamo di danneggiare il suo benessere psicologico e che abbia ripercussioni anche dal punto di vista fisico.
Non siamo certo di fronte a un quattro zampe che può essere adottato come primo esemplare. Ha bisogno di essere gestito da chi ha già un’esperienza pregressa in campo cinofilo. È indispensabile essere preparati soprattutto nei primi anni di vita e fare in modo che riceva un’adeguata socializzazione.
Attenzione alla temperatura
Il mantello lo rende sensibile alle alte temperature e non è il caso che ne venga esposto a lungo e/o senza protezioni adeguate. Una cuccia in giardino è consentita solo se all’ombra. Tollera meglio le basse temperature ma, per avere conferma di come comportarsi in tal senso, è sempre bene chiedere il parere del veterinario di fiducia, colui che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza che possono incidere più o meno negativamente.
Il Levriero Ungherese, se non stiamo attenti è un candidato per il colpo di sole nel cane, una condizione che se non presa in tempo può portare alla disidratazione e addirittura al decesso. È bene pensare, quindi, a dei metodi refrigeranti in viaggio e non fargli mai mancare una ciotola con dell’acqua fresca. Di contro, però, non è un esemplare dalla salivazione eccessiva.
Perdita di pelo trascurabile
Fido ha un sacco di pregi, tra questi c’è un controllo della caduta del pelo, dobbiamo fare però maggiore attenzione nei periodi di muta (in autunno e in primavera). Una caratteristica che si sposa perfettamente con tappeti, divani, poltrone e letti. Un’altra ragione per non adottarlo, ma senza dimenticare che ha bisogno di spazio all’aria aperta.
Ha bisogno di essere spazzolato con regolarità, a meno che non riceviamo indicazioni differenti da parte del veterinario o dal toelettatore professionista al quale è bene rivolgersi soprattutto se siamo alla prima esperienza con un cane.
Prestiamo particolare attenzione alla pulizia nei momenti clou della giornata, soprattutto quando esce in esterna: quando mangia e beve o se lo portiamo a divertirsi al parco sotto casa evitando le ore di caldo eccessivo. Attenzione soprattutto al muso, alle zampe e alla coda. Il bagno di norma è consigliabile una volta al mese, ma chiediamo conferma allo specialista che farà una valutazione complessiva e non solo legata alle caratteristiche standard di razza.
Le condizioni di salute
Il Levriero Ungherese di norma gode di buona salute. Perché stia al meglio è importante garantirgli un corretto stile di vita. Non dimentichiamo di portarlo a visita dal veterinario con regolarità e di non saltare mai un appuntamento.
Se non incanala correttamente le proprie energie in eccesso, il Levriero Ungherese può ingrassare e per questo la sua dieta va seguita con grande attenzione, indipendentemente dal fatto che si opti per un’alimentazione naturale del cane, per una industriale o per un mix fra le due.
L’addestramento
È un cane facile da addestrare, se ma si deve procedere con attenzione. Una programmazione adeguata e step by step dell’addestramento prevede l’utilizzo del clicker per il cane e il meccanismo del rinforzo positivo, in modo tale da premiare il cane quando si comporta come gli abbiamo chiesto. Solo facendogli vivere tutto all’insegna del relax e del divertimento, possiamo essere certi di ottenere dei risultati senza creare danni psicologici. Per verificare che determinati comandi siano stati correttamente automatizzati, possiamo usare la tecnica della riprova nell’addestramento del cane.
Si tratta di un amico a quattro zampe che può avere l’istinto alla fuga solo se si annoia, e viene incentivato dalle sue doti atletiche. Basta fare sempre in modo che il giardino sia in sicurezza e che Fido non si senta insoddisfatto della propria quotidianità.
Possiede anche un autocontrollo nel morso, ma se non nota pericoli il suo desiderio di protezione prende il sopravvento. I problemi possono essere previsti se siamo in grado di leggere determinati segnali che lancerebbe prima di agire direttamente.
Istinto predatorio
A quello che abbiamo sinora detto si ricollega anche la propensione alla caccia dei nostri amici a quattro zampe, che in questo caso è particolarmente presente. La socializzazione è necessaria anche per mitigare questa sua caratteristica.
La tendenza ad abbaiare del Levriero Ungherese è nella norma e correlata al contesto in cui si trova. Se pensa di essere in pericolo, o che lo sia qualcuno a cui tiene, lancia l’allarme altrimenti rimane tranquillo. Potrebbe protestare anche quando viene lasciato solo o se si annoia.
Non tralasciamo infatti una sua peculiarità prevalente: un livello alto di energia. Il suo essere atletico lo rende perfetto per gli sport. La sua muscolatura lo agevola e non deve mai sentirsi un leone in gabbia. Facciamolo sfogare tutti i giorni e avremo un amico a quattro zampe sereno e obbediente. In caso contrario ansia, stress e nervosismo potrebbero incidere anche sul rapporto tra cane e umano.
Vigore è la parola d’ordine
Il Levriero Ungherese è particolarmente vigoroso, perfetto per il canicross. Ha una forza fisica che deve trovare compimento in uno stile di vita dinamico, idoneo alle sue caratteristiche fisiche e caratteriali. Ecco allora che, se vogliamo che abbia delle interazioni pacifiche, è bene pensare a un corretto esercizio fisico.
Non è solo una questione da controllare dal punto di vista mentale, ma anche dal punto di vista fisico (se non vogliamo che problemi di norma inesistenti si palesino). Se abbiamo dubbi su tempi e durate, chiediamo il parere del veterinario di fiducia, oppure avvaliamoci della competenza di un professionista esperto.
Perché sia padrone che cane siano felici è quello di concedersi delle sessioni di gioco insieme. Il Levriero Ungherese ama muoversi e stare in compagnia di chi ama e si è conquistato la sua fiducia. Preferisce il gioco condiviso: un’occasione anche imparare quali sono le regole da seguire con il morso, perché non faccia male ma sia solo un metodo di comunicazione.
Il prezzo
Il costo di un cucciolo si colloca in una fascia alta, dai 1200 euro in su. Il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi ad allevatori riconosciuti e certificati. Soprattutto sul web, le truffe sono sempre dietro l’angolo e, considerando il tipo di investimento, è bene evitarle in tutti i modi.
Se vogliamo esser certi di avere a che fare con professionisti certificati, rivolgiamoci all’Enci, Ente nazionale cinofilia italiana, e consultiamo il sito ufficiale. Lì possiamo trovare tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per portare a termine una adozione completamente responsabile e consapevole.
Come già accennato, è un amico a quattro zampe che consuma una discreta quantità di cibo che deve essere tenuta sotto controllo attraverso una dieta bilanciata. L’ideale è concentrare il tutto su due pasti al giorno, meglio se sempre alla stessa ora. Per il resto siamo perfettamente nella media, rispetto anche ai costi di toelettatura, anche se molto dipende dal tipo di vita che svolge e da quanto si sporca.