Ricordate Laika? La storia del cane astronauta
Laika, il primo cane andato nello spazio, ha cambiato la storia. 60 anni dopo ecco la verità sulla sua morte: un sacrificio in nome della scienza legittimo?
Non sono poche le polemiche che ha suscitato il viaggio di Laika nello spazio. Sicuramente è stata un’esperienza che ha fornito informazioni importantissime agli scienziati, ma la morte molto dolorosa della cagnolina ha indignato gli ambientalisti e non solo.
Qual è la linea sottile che non va oltrepassata quando si parla di sperimentazione scientifica sugli animali? Si tratta di un argomento che divide, e sul quale ci si sta sensibilizzando recentemente.
La storia
La prima astronauta a quattro zampe della storia, era un cane, era femmina e ha sacrificato la propria vita per la scienza. A darci la conferma sulla sua morte dolorosa è la biologa russa Adilya Kotovskaya che ha dichiarato: “Le ho chiesto di perdonarci e ho pianto quando l’ho accarezzata per l’ultima volta”.
Sono passati 62 anni da quel 3 novembre del 1957. Nello spazio fu lanciato il secondo satellite, lo Sputnik 2, ma ancora è vivo il ricordo di ciò che ha dovuto subire Laika per una missione che, già in partenza, sembrava fallimentare. Insomma, poteva – e per i più doveva – essere risparmiata.
Chi era Laika?
Laika è tra le razze di cani che hanno aiutato l’umanità, ma cosa ha fatto l’uomo in cambio? La randagia astronauta ha superato le selezioni, i canditati erano cinque o sei in totale. Si trattava di un’amica a quattro zampe di circa tre anni, pesava sei chili ed è stata trovata tra le strade di Mosca.
Aveva un carattere molto docile ed era anche notevolmente intelligente, si è ‘guadagnata’ il ruolo di astronauta perché è riuscita a passare tutti i test: ma quello che ha ottenuto non è esattamente un premio. La sua morte è stata atroce, ma soprattutto annunciata.
L’obiettivo della missione
Il suo ruolo ha permesso di capire se fosse possibile vivere nello spazio in assenza di gravità, il tutto per otto o dieci giorni: Laika però è morta poche ore dopo il lancio, dopo aver compiuto nove orbite intorno alla Terra.
È stata il primo essere vivente ‘spedito’ nello spazio e, visto che ai tempi ancora non era possibile permettere il ritorno in sicurezza del veicolo spaziale, si sapeva già che non sarebbe sopravvissuta. Un primato che le è costato la vita, suo malgrado.
Le fasi dell’addestramento
Laika, così come gli altri candidati, ha seguito un allenamento a fasi. La sua bravura però non l’ha premiata: quello che ha vinto non è esattamente ciò che avrebbe voluto, né tantomeno immaginato.
Ha imparato a resistere all’interno di in una capsula pressurizzata di 80 centimetri, dimensioni che via via sono state ridotte sempre di più. Gli esperti hanno spiegato di avere scelto degli esemplari femmine perché non avrebbero avuto bisogno di alzare la zampa per fare i bisogni
Le candidate hanno trascorso molto tempo in una centrifuga che simulava gli effetti della spinta e il rumore del lancio: un po’ come succede ancora oggi per gli astronauti (con la piccola differenza però che loro sono consapevoli di ciò che stanno vivendo, e soprattutto lo hanno scelto).
La fine atroce
Lo Sputnik è stato mandato nello spazio alle 5:30 del mattino (secondo il fuso orario russo) dal Kazakistan. Inizialmente tutto sembrava andare secondo i piani. Il battito della cagnolina ha subito un’accelerazione notevole durante il lancio, stabilizzandosi nelle tre ore successive.
Ad un certo punto però, durante la nona orbita della Terra, la temperatura all’interno della capsula ha iniziato a salire fino a raggiungere i 40 °C a causa dell’insufficiente isolamento: le condizioni sono così diventate insopportabili, la cagnolina è morta disidratata per il caldo, nel giro di poche ore.
La versione ufficiale dice che Laika è morta avvelenata, per evitarle una morte dolorosa durante il rientro nell’atmosfera terrestre, una dichiarazione molto lontana da quella che poi si è scoperto essere la verità. Il corpo carbonizzato di Laika è stato recuperato il 14 aprile 1958 all’interno del satellite precipitato sulle Antille.