La riprova nell’addestramento del cane: cos’è e perché è necessaria
La riprova nell'addestramento del cane è un po' come la prova del nove in matematica. Ma vediamo bene di cosa si tratta e come gestirla al meglio
Una volta finito l’allenamento, fieri dei risultati ottenuti, non è il caso di cantare subito vittoria. Prima è bene fare la riprova nell’addestramento del cane. Così saremo sicuri che le sessioni abbiano portato al risultato sperato.
Per non avere dubbi sul fatto che Fido abbia imparato un nuovo comando, infatti, dobbiamo riproporlo in situazioni e livelli di distrazione diversi. È un po’ come la prova del nove dei matematici, ci dice se l’insegnamento sia stato automatizzato o meno.
Il metodo di apprendimento canino
Per capire il principio della riprova nell’addestramento del cane, bisogna prima capire come funziona la mente del nostro amico a quattro zampe. Insegnare al cane il comando rotola o quello seduto prevede sempre lo stessa prassi: sessioni da venti minuti al massimo, all’insegna del divertimento e del rinforzo positivo finale. Il clicker poi è un ottimo strumento per fargli capire che sta andando nella direzione giusta.
Il risultato in un determinato contesto, magari quello protetto e circoscritto dell’allenamento, non è detto che si ottenga in momenti e in luoghi diversi. Ecco dove sta il senso della riprova.
Pensiamo come Fido
Per capire l’importanza della correzione, dobbiamo metterci nei panni del nostro amico a quattro zampe, pensare come lui. La prima cosa è comprendere che non è in grado di generalizzare come i suoi compagni di avventura bipedi. Può capire cosa significhi “seduto” quando diamo il comando in cucina, ma potrebbe non capirlo in un momento e in un contesto differenti.
Il principio della riprova nell’addestramento del cane ci aiuterà a comprendere come funziona la memoria dei cani. Capita quasi sempre infatti che il rimprovero, se fatto tempestivamente e prima che la malefatta venga cancellata, sia percepito come qui e ora. La scarpa da non masticare è questa e in questo momento, magari domani – e con le infradito – ci si potrà divertire: è più o meno questo il pensiero del nostro Fido.
La sfida sta proprio nel fatto di automatizzare il comando durante le sessioni di allenamento, in modo tale che sia valido sempre e comunque. Per ottenere un risultato simile però bisogna aggiungere qualche distrazione extra.
Le distrazioni
In una prima fase, l’ambiente in cui si cerca di insegnare il comando è circoscritto e protetto. Quando il nostro amico a quattro zampe è in grado di rispondere rapidamente alle nostre richieste, però, arriva il momento di aggiungere delle distrazioni, degli elementi in più che lo aiutino a generalizzare.
Questo processo deve avvenire lentamente, e le nuove impostazioni devono essere introdotte una alla volta. L’elemento di difficoltà può essere un componente della famiglia, altri cani, rumori forti. La riprova dell’addestramento del cane ci aiuterà a capire se il comando è stato interiorizzato indipendentemente dall’ora e qui, o se bisogna lavorarci ancora un po’.
Gli ambienti
Una volta superato lo step delle distrazioni, è il momento di variare i luoghi in cui viene dato un determinato comando: un’altra stanza, il cortile, la casa della nonna. Ad esempio, fermiamoci nel mezzo delle passeggiate quotidiane e chiediamo a Fido di sedersi.
Avere la riprova dell’addestramento del cane significa assicurarsi che comprenda un comando indipendentemente da dove venga dato e dagli elementi di interferenza.
Primo ingrediente? La pazienza
Se abbiamo problemi in fase di addestramento, e una determinata richiesta viene disattesa, non incaponiamoci con sessioni più lunghe del dovuto e concludiamole con un comando già conosciuto: in questo modo, il nostro fedele amico non si sentirà punito e in difetto.
Riprendiamo dopo una pausa e quando si ha una maggiore capacità di concentrazione. Ricordiamo sempre che lo stress non porta a nulla di buono, e che tutto deve apparire come un gioco, con sorpresa finale. A tal proposito, ecco come addestrare il cane con gli snack, ma senza esagerare.
Errori da evitare
La riprova nell’addestramento del cane ora è chiara, ma ci sono degli errori da non commettere assolutamente, uno in modo particolare. La prima cosa da fare in fase di allenamento è quella di essere coerenti. Se Fido non è ammesso sul letto, ma a volte lo lasciamo salire, non stiamo rafforzando la regola e il cane ricorderà l’istanza in cui gli è stato dato libero accesso al lettone di casa.
La stessa cosa vale con i bocconi lanciati dalla tavola durante il pranzo o la cena. Se poi gli chiediamo di sedersi e lo fa solo per pochi secondi, o si abbassa senza in realtà toccare il pavimento, questo non è un comportamento da premiare. Bisogna ripetere le sessioni di allenamento finché il comando non verrà eseguito correttamente e automatizzato.
Attenzione però a distinguere tra gli insegnamenti base, indispensabili per l’educazione e la corretta socializzazione del nostro amico a quattro zampe; e quelli extra che, se non particolarmente amati e causa di stress, non è fondamentale che vengono appresi: uno fra tutti, insegnare al cane a girare su se stesso.