La cagnolina randagia è sopravvissuta a situazioni impressionanti: la sua vita è stata puro dolore – Video

L'hanno dato spesso per spacciate, lei li ha contraddetti ogni volta

Era pelle e ossa. Dodici libbre, forse meno. Un ammasso di pelo incrostato, sporco, annodato su se stesso. Ma la cagnolina randagia era sopravvissuta, fino ad alloa. Ma era un respiro debole, incerto. Come se ogni boccata d’aria fosse un compromesso con la vita. Gli occhi, quasi chiusi, sembravano spenti. Non c’era più paura, né attesa. Solo stanchezza.

Cure cagnolina randagia

L’avevano portata dal veterinario. Non per curarla, ma per sbarazzarsene. Lo stesso uomo che l’aveva ridotta così. Non la voleva più. Loro l’hanno presa. Sollevata da terra. Il corpo non opponeva resistenza. Era come sollevare il nulla. Il suo corpo non opponeva resistenza: sembrava non avere peso. Le zampe ciondolavano inerti, le costole sporgevano sotto la pelle sottile. Nessun guaito, nessuna reazione. Era come se avesse già rinunciato.

Cagnolina randagia viene curata

Hanno iniziato dal pelo. Strato dopo strato, la liberavano. Ma sotto c’era solo pelle fragile, segnata dalla fame. E poi il problema più grande. La bocca. Bloccata da nodi e sporcizia. Non poteva nemmeno mangiare. Ogni tentativo di avvicinarle il cibo falliva. La bocca restava serrata, bloccata da nodi di pelo e sporco. Persino bere era impossibile. La lingua usciva a fatica, le labbra secche. Senza aiuto, non avrebbe resistito.

Non c’era tempo. Serviva sangue. Subito. Una trasfusione. O sarebbe stata questione di ore. L’ago, il tubicino, il sangue che scorre. Silenzio. Poi un respiro più profondo. Un segnale. Un piccolo, maledetto segnale.

Ha dormito per ore. Giorni. Non si muoveva. Il corpo troppo stanco per reagire. Poi, qualcosa. Un movimento. Una zampa che si sposta. Poi l’altra. Il primo passo. Il secondo. Era ancora qui. Poi, il cambiamento. Il corpo rispondeva meglio. Il battito più forte, lo sguardo meno perso. La prima scodinzolata, quasi impercettibile. Il primo pasto finito della cagnolina randagia sopravvissuta, fino all’ultimo boccone. Stava tornando. Giorno dopo giorno, stava scegliendo di vivere.

E poi, nessuno ci credeva. Ha corso. Non incerta, non esitante. Correva davvero. Un movimento fluido, sicuro. Come se il passato si fosse staccato da lei all’improvviso. Ora serviva solo una cosa. Qualcuno che non la tradisse mai più.

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