La cagnolina portata in una carriola per essere abbattuta ottiene una seconda possibilità
Se un'associazione non fosse intervenuta la vita della piccola Darla sarebbe giunta ben presto al termine
La storia di Darla è quella di una cagnolina di razza Golde Retriever che è riuscita a scampare per miracolo all’eutanasia. Oggi purtroppo ci sono molti trovatelli che vivono delle tristi realtà all’interno dei rifugi. Essendo questi ultimi sovraffollati a causa della diminuzione del tasso di adozioni non esiste altra via se non quelle che prevede la soppressione di alcuni animali.
Secondo quale criterio si scelgono gli animali che devono essere sottoposti ad eutanasia? I malcapitati purtroppo sono coloro che hanno meno possibilità di essere adottati, quindi generalmente esemplari anziani o con bisogni speciali. Darla purtroppo è entrata a far parte nella “lista nera” del Laredo Animal Care Services. A quanto pare per via della sua timidezza non riusciva ad integrarsi all’interno del rifugio, così hanno preso l’ingiusta decisione di sopprimerla. Quando lo staff del rifugio è andato a prenderla lei ha immediatamente capito cosa le stava per succedere. Le sue zampe hanno iniziato a tremare così forte da farle perdere l’equilibrio. Darla non riusciva più a stare in piedi per quanto era terrorizzata.
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Fortunatamente, proprio mentre ogni speranza sembrava essersi esaurita, delle anime buone sono accorse ad aiutare Darla. Esiste infatti un’associazione no-profit che si occupa di risparmiare la vita tutti quegli animali a cui viene strappata via nei rifugi: la Austin Pets Alive. Clare Callison, direttrice delle oprazioni nazionali dell’associazione, ha assistito personalmente Darla e le ha salvato la vita. Ecco la testimonianza della donna in un’intervista a PupVine: “Sapevo che era il momento della giornata in cui il rifugio effettua l’eutanasia di routine per liberare spazio nei canili.”
” Abbiamo dovuto tirarla fuori, abbiamo dovuto salvarla. Speriamo che possa uscire dal suo guscio ed essere la cucciola felice che merita di essere. È quello che si meritano tutti gli animali del rifugio ed è per questo che stiamo lavorando duramente.” ha dichiarato il direttore nazionale del supporto ai rifugi.