Jago, il cane conteso in tribunale che è stato paragonato ad un oggetto
La storia di Jago, un cane conteso in tribunale che, dopo esser stato abbandonato, è costretto a tornare dal suo primo proprietario
Vi raccontiamo la storia davvero particolare di Jago, un piccolo cane conteso in tribunale da due proprietari. Una storia davvero particolare che pone l’attenzione su un aspetto troppo spesso sottovalutato: i cani trattati come pacchi postali.
Prima di parlarvi della sentenza, facciamo un passo indietro. Era 18 Agosto del 2014 quando una donna vede quel piccolo meticcio simil pincher vagare per una statale di Milano. Il cane era solo, spaventato ed evidentemente affamato.
La donna non ci pensa su due volte. Lo soccorre e lo porta nella clinica veterinaria più vicina. Jago al momento del ritrovamento era senza collare e, nonostante le ricerche, nessuno sembra reclamare la sua scomparsa.
Così, 10 giorni dopo, il cane viene adottato da MP, la figlia della donna che lo ha ritrovato. Da quel momento, i due sembrano vivere in simbiosi. Jago ed MP sono inseparabili e tra di loro si crea fin da subito un legame molto speciale.
L’idillio del loro rapporto, però, viene interrotto qualche mese dopo, quando un uomo dice di aver riconosciuto il proprio cane. Si tratta di un agricoltore che, però, non ne ha mai denunciato la scomparsa.
Da questo momento, è un batti e ribatti. L’uomo vuole riavere indietro il proprio cane, mentre MP si rifiuta di restituirlo. Tra le tante cose sospette, non esiste nessuna prova in favore della tesi che Jago appartenesse all’agricoltore.
Le due famiglie finiscono così in tribunale, con una causa che dura ormai da più di 4 anni. Secondo il giudice, però, non ci sono dubbi: Jago deve essere restituito all’agricoltore.
Perché? Perché lo dicono gli articoli 927 e seguenti del codice civile che regolano le questioni relative a “smarrimento e ritrovamento delle cose mobili”. Insomma, come se Jago fosse un oggetto.
Il legale di MP ha dichiarato che si tratta di una sentenza senza senso e che presto ricorreranno in appello. Nel frattempo Jago, il cane conteso, dopo essere stato 5 anni con la sua amica del cuore, deve tornare dall’agricoltore.
Una sentenza che sicuramente stupisce e che pone l’attenzione su una questione che ancora non sembra trovare una giusta soluzione. Come si interviene in questi casi? È giusto trattare un cane come un pacco postale e spedirlo da una casa all’altra?
Nel frattempo, Il Tribunale di Sciacca prova a scuotere la questione con una sentenza tutt’altro che banale. Per la prima volta si parla di affido condiviso del cane in caso di divorzio.