Ipoplasia cerebellare nel cane: cosa sapere e cosa fare
L'ipoplasia cerebellare nel cane è una condizione di sottosviluppo di alcune parti del cervelletto. Vediamo i sintomi, le cause e le possibili soluzioni
L’ipoplasia cerebellare nel cane viene diagnosticata quando parti del cervelletto non si sono completamente sviluppate. Si sviluppa in un’area che costituisce una grande parte del cervello, e in particolare nella zona posteriore, sopra e dietro il tronco encefalico.
Questa patologia può dipendere da cause di natura genetica, da infezioni, tossine o carenze nutrizionali. Ci sono poi delle razze più soggette a questo tipo di patologia: airedale, chow chow, boston e bull terrier sono da tenere particolarmente sott’occhio.
I principali sintomi
Nei casi in cui si possegga un quadrupede appartenente a una di queste razze, una maggiore attenzione e dei controlli periodici dal veterinario sono altamente consigliati, anche se in genere i segnali si manifestano durante i primi mesi di vita. Attenzione anche a sintomi quali:
- Testa che rimbomba;
- Tremori agli arti;
- Difficoltà a deambulare e a mangiare;
- Sonnambulismo, con possibili fughe;
- Instabilità o goffaggine;
- Difficoltà a mantenere l’equilibrio;
- Cadute frequenti.
Un leggero miglioramento dell’ipoplasia cerebellare nel cane può verificarsi quando il cucciolo si adatta ai suoi deficit e riesce a trovare il modo di compensare i disturbi che questa malattia provoca. Se la condizione di questa patologia è fortemente invalidante e pregiudica la qualità della vita del nostro amico a quattro zampe, si può valutare l’ipotesi dell’eutanasia nel cane.
Le possibili causa
La causa principale dell’ipoplasia cerebellare nel cane è di natura genetica, ma non è la sola. Può dipendere da un’infezione, da tossine ambientali o ingerite, e da carenze nutrizionali.
Qualsiasi sia la causa, l’intervento tempestivo del veterinario è indispensabile per evitare conseguenze ancora più gravi. Come sempre, un’anamnesi dettagliata da parte nostra può fare la differenza.
Nelle autopsie di animali affetti da questa malattia, si nota un cervelletto simmetricamente più piccolo rispetto a quello di un esemplare sano. È importante fare una distinzione con un’altra malattia neurologica: la degenerazione cerebellare (o abiotropia corticale). Questa infatti può manifestarsi con sintomi simili, in tenera età; ma a differenza dell’ipoplasia è una condizione che peggiora progressivamente a causa di una costante riduzione delle cellule.
La diagnosi
Delle informazioni genealogiche sul nostro amico a quattro zampe, un background su sintomi e probabili incidenti possono aiutare lo specialista ad arrivare alla diagnosi di ipoplasia cerebellare nel cane. Individuare la causa è fondamentale per stabilire il trattamento migliore.
Il veterinario poi effettuerà una visita obiettiva completa con esami del sangue, delle urine ed elettrolitici. Gli esemplari affetti da questa malattia mostrano segni alla nascita o poco dopo. Poi non devono mostrare alcuna ulteriore progressione: insieme a età, razza e storia clinica, questa particolarità è generalmente sufficiente per una diagnosi provvisoria.
La cura
Non esiste un trattamento per l’ipoplasia cerebellare nel cane. Sebbene i sintomi siano permanenti, di solito non peggiorano e l’aspettativa di vita non cambia. Tutto sta nel valutare la qualità.
Bisogna limitare l’attività fisica in modo da prevenire lesioni e incidenti. Nel caso di animali gravemente malati, che non sono in grado di nutrirsi o di essere indipendenti nemmeno nell’ambiente protetto di casa, può essere presa in considerazione l’eutanasia. Una scelta senza ombra di dubbio sofferta e difficile, ma in diversi casi rappresenta l’unica strada percorribile per evitare che Fido viva un’esistenza piena di sofferenze.