Ipopion nel cane: tutto quello che bisogna sapere
L'ipopion nel cane altro non è che un'infiammazione oculare che dà agli occhi un aspetto torbido. In determinati casi può essere molto grave. I dettagli
L’ipopion nel cane è l’accumulo di globuli bianchi all’interno del liquido della camera anteriore dell’occhio. Le cellule vengono rilasciate dai vasi sanguigni infiammati dell’iride, nei tessuti dietro l’iride (corpo ciliare).
Quando si verifica un’infiammazione che colpisce l’iride e il corpo ciliare, chiamata anche uveite anteriore, questi vasi sanguigni perdono cellule e proteine nella camera anteriore. Nei casi più gravi, vengono rilasciate grandi quantità di globuli bianchi e si verifica un accumulo sul fondo della camera o il riempimento completo.
Che cosa è
L’ipopion nel cane di solito appare di un colore che va dal bianco al giallo. Alcuni gruppi di cellule possono aderire alla parte posteriore della cornea, producendo piccoli granelli.
Oltre alle cellule, vengono rilasciate alcune proteine che si trasformano in filamenti, che prendono il nome di fibrina. Questa condizione si verifica nei casi più importanti di uveite.
Le cause
Questa patologia è spesso causata da infezioni batteriche o sistemiche virali, fungine, parassitarie e protozoarie che si manifestano all’interno degli occhi. Un’altra causa scatenante può essere una grave ulcerazione corneale.
Per determinare quella che ha fatto ammalare il nostro amico a quattro zampe, e che ha provocato determinati sintomi, sono indispensabili alcuni test diagnostici specifici.
I sintomi
Più conosciamo il nostro Fido, più è facile interpretare i suoi malesseri e le richieste di aiuto. Tra i sintomi più comuni troviamo:
- Algie oculari;
- Superficie dell’occhio che si opacizza e cambia colore (da bianco a giallo);
- Difficoltà nell’individuare i dettagli all’interno dell’occhio;
- Deficit visivo o cecità;
- Congiuntiva arrossata o con sangue;
- Macchie bianche, grigie o scure sul retro della cornea;
- Istinto di strizzare gli occhi e sbattere le palpebre eccessivamente;
- Aumento della secrezione oculare (lacrime, muco o pus);
- Gonfiore delle palpebre.
Se notiamo uno o più di questi segnali, chiamiamo il veterinario di fiducia per avere la conferma di un’eventuale diagnosi. Intervenire tempestivamente è fondamentale.
La diagnosi
Un’anamnesi dettagliata da parte nostra può essere di grande aiuto per lo specialista che, comunque, eseguirà una serie di test diagnostici tra cui:
- Esame fisico obiettivo;
- Analisi oftalmica completa, che comprende anche la camera anteriore;
- Tonometria per valutare la presenza di glaucoma;
- Valutazione del colore della cornea con fluoresceina per determinare la presenza di ulcerazione;
- Esame delle strutture nella parte posteriore dell’occhio.
Il veterinario può decidere di indirizzare il cane a un oftalmologo veterinario per ulteriori valutazioni mediante strumentazione specializzata. L’ecografia è utile quando l’ipopion nel cane oscura i dettagli nella parte posteriore dell’occhio, in particolare se non è presente ulcera corneale. Il veterinario poi può raccomandare altri test diagnostici caso per caso:
- Emocromo completo;
- Analisi biochimica;
- Esame delle urine;
- Test sierici per infezioni fungine (blastomicosi, coccidioidomicosi, criptomicosi, istoplasmosi);
- Esami per individuare infezioni trasmesse da zecche (febbre delle montagne, ehrlichiosi nel cane);
- Esami del sangue per infezioni parassitarie.
Le radiografie toraciche e addominali possono essere raccomandate per determinare la presenza di patologie polmonari (infezione o cancro), ingrossamento degli organi e accumulo anomalo di liquidi.
La cura
In genere il veterinario prescrive un trattamento preliminare in attesa che arrivino i risultati di specifici test diagnostici. Può optare per una terapia aggressiva con antibiotici topici e sistemici, nel caso in cui la malattia è causata da un’ulcera corneale; dei corticosteroidi topici per ridurre l’infiammazione dell’iride e del corpo ciliare se dipende da un’uveite anteriore.
Altre possibilità prevedono trattamenti topici con atropina all’1% per dilatare la pupilla, alleviare il dolore e ridurre la percentuale di formazione di aderenze; antinfiammatori non steroidei orali, come aspirina o carprofen, per ridurre l’uveite. Questi possono essere utilizzati in presenza di diversi tipi di infezione.
Corticosteroidi orali, come il prednisone, hanno potenti effetti antinfiammatori, ma sono controindicati in presenza della maggior parte delle infezioni sistemiche e di tutte le ulcere corneali. Essi non possono essere prescritti finché non vengono completati importanti test diagnostici che escludano un’infezione sistemica e un’ulcera corneale come cause.
Si utilizzano nei rari casi che non sono dovuti a infezioni e non rispondono ad altri farmaci. Non tardiamo a portare Fido dal veterinario di fiducia: la maggior parte delle cause sono una potenziale minaccia per la vista e richiedono interventi immediati.