Insegnare al cane a usare il wc umano: si può fare?
Insegnare al cane a usare il wc umano è un ottimo espediente per chi è costretto a stare molto tempo fuori casa durante il giorno. Tutti i dettagli
Forse ti stuzzica l’idea che il cane possa usare il wc, forse sei solo curioso. Ebbene, diciamolo subito: la cosa è possibile, per quanto ci possa sembrare assurdo. I nostri amici a quattro zampe – e non perché siamo di parte – infatti sono davvero brillanti e intelligenti.
Opportunamente guidati sono in grado di imparare praticamente tutto. Non a caso sono un valido supporto per l’uomo in diversi contesti (anche drammatici come quelli di un terremoto o una valanga).
Dunque, come si fa a insegnare al cane a usare il wc umano? Scopriamolo, ma prima facciamoci delle domande per capire se il nostro obiettivo è, effettivamente, realistico e “giusto”.
Ma il cane dovrebbe usare il wc umano?
Insegnare al cane a usare il wc umano è un gioco da ragazzi, soprattutto se appartiene a una delle razze che non ha difficoltà a seguire le sessioni di addestramento.
In generale, però, qualunque sia il nostro amico a quattro zampe – se usiamo il clicker per cani, programmiamo delle sessioni di addestramento all’insegna del divertimento e del relax, e di massimo venti minuti ciascuna – possiamo sperare che impari i nostri comandi.
In caso di difficoltà, magari dovuta all’inesperienza, possiamo sempre avvalerci della professionalità di un etologo esperto e dei suoi corsi di addestramento per cuccioli studiati ad hoc per rispondere a qualsiasi esigenza.
È giusto insegnarglielo?
A seconda dello stile di vita che conduce il nostro adorato Fido, qualcuno potrebbe pensare che sia un’assurdità, altri invece la vedono come una possibilità di gestione del tempo, della salute psicofisica del cane e del rapporto tra bipede e quadrupede.
Prima di adottare un amico a quattro zampe, spinti dall’entusiamo, è bene fare una serie di valutazioni pratiche e di benessere di tutti gli attori in gioco. I cani, infatti, hanno bisogno di cure e attenzioni. Queste richiedono tempo, denaro, determinazione e senso di responsabilità “finché morte non ci separi”.
Portare a casa con sé un quadrupede, soprattutto se lo togliamo dalla gabbia un metro per un metro del canile, è un atto di grande generosità che cambia la vita di Bau e la nostra. Capiremo che cosa sia l’amore incondizionato e non sarà solo una parte in causa a ‘guadagnarci’. Questa però è una scelta che va ponderata e fatta solo se si è sicuri di porteci essere sempre e comunque. L’abbandono, infatti, non è una opzione.
Come iniziare a insegnarglielo
Come per qualsiasi comando, dai più semplici “seduto” e “vieni qui” ai più complessi (come quello che prevede l’utilizzo di un hula hop), perché sia automatizzato si deve prevedere metodo, perseveranza, organizzazione e tanta pazienza. Se Fido è nervoso, infatti, non conviene proseguire l’allenamento: non otterremmo nulla, solo ansia e stress inutili e assolutamente da evitare.
Le parole di comando, per insegnare al cane a usare il wc umano, sono fondamentali. Oltre al già citato clicker, dobbiamo avere dei rinforzi positivi da usare a mo’ di premio quando il nostro amico a quattro zampe dimostra obbedienza e fa quello che gli abbiamo chiesto.
Quando passeggiamo con il nostro fedele amico e capiamo che ha l’impulso di fare la pipì, posizioniamo il ‘vasino’ a terra e teniamo il guinzaglio corto. L’obiettivo è che la faccia proprio lì. Diamogli il comando ”vasino” o ”wc” in maniera tale che lo colleghi all’azione, se fa il bravo premiatelo con uno snack succulento.
Associazioni e giusta riuscita
Se la prima fase ha avuto successo, è arrivato il momento di spostare la tinozza in bagno. Ripetiamo tutti i passaggi per qualche giorno di fila, fino a quando il comando non verrà automatizzato (e ne avremo la certezza attraverso il metodo dalla riprova nell’addestramento del cane).
Successivamente poggiamo il contenitore sul water ed esortiamo il nostro peloso a salirci sopra. Se ha difficoltà, possiamo ovviare al problema con uno sgabello. Una volta che Fido non sbaglierà più un colpo, possiamo mandare in pensione la bacinella e pulire con regolarità il bagno. Meglio optare per certe soluzioni se in casa abbiamo più di una toilette, e una possiamo riservarla a uso esclusivo del cane.
Agire con calma
La maggior parte dei nostri amici a quattro zampe è impaziente. Siamo pronti e determinati a insegnare al cane a usare il wc umano, seguiamo tutti i passaggi e poi qualcosa disturba l’allenamento. Molto probabilmente lo è perché vuole il premio finale. Sa che prima o poi lo otterrà, e preferisce prima che dopo.
A volte, invece, siamo noi bipedi a non rispettare i tempi di addestramento necessari per raggiungere il fine. Urlare e pretendere non sortisce l’effetto desiderato; quando è così è meglio soprassedere e rimandare la sessione a un momento in cui c’è maggiore predisposizione da entrambe le parti.
Se saremo bravi, il nostro fedele amico ci darà grandi soddisfazioni e sarà ben felice di sapere che a fine allenamento c’è una succulenta sorpresa. Non cediamo a richieste premature, i tempi e i comandi devono essere rispettati: siamo noi a dettare le regole.
Le passeggiate quotidiane non vanno in pensione
Nonostante insegnare al cane a usare il wc umano possa rappresentare una svolta per chi lavora tutto il giorno, non dimentichiamoci che Fido ha bisogno di incanalare correttamente le proprie energie, uscire, muoversi a sufficienza e interagire con l’ambiente che lo circonda.
A prescindere dagli orari di lavoro, il nostro amico a quattro zampe deve uscire per fare i bisogni almeno due volte al giorno, prima che andiamo in ufficio e al nostro ritorno. Come le visite dal veterinario, una dieta sana e bilanciata e le terapie in caso di malessere, anche un corretto stile di vita è indispensabile perché Fido cresca sano e forte, e non cominci a soffrire di problemi psicologici.
Attenzione all’ansia da separazione
Il cane tende ad affezionarsi molto a chi decide di adottarlo, prendersene cura e coccolarlo. Ai suoi occhi infatti non siamo dei meri ‘padroni’: ci considera parte del branco, una famiglia a tutti gli effetti.
Il legame che si crea è quindi davvero profondo. La provenienza del nostro amico a quattro zampe è un elemento fondamentale per capire cosa scateni le sue crisi. Se si tratta di un cucciolo trovatello, potrebbe dipendere da un prematuro allontanamento dalla madre; se invece è un cane adulto potrebbe avere subito il trauma da abbandono anche da parte dell’uomo.
La solitudine è una delle principali cause dell’ansia da separazione nei cani. La vita frenetica ci costringe lontano da casa tante ore al giorno, e il conseguente calo di attenzioni lo porta a soffrire.
Qualsiasi sia il motivo che ci spinga a cambiare orari, teniamo bene a mente che questo potrebbe essere causa di stress. Il migliore amico dell’uomo è infatti molto abitudinario. Quando avverte un cambio repentino della routine giornaliera fa fatica a capirne le ragioni e quindi ad accettarlo.