Come insegnare al cane a essere calmo con gli sconosciuti
La salute di Fido, anche psicologica, è una nostra responsabilità. Come possiamo insegnare al cane a essere calmo con gli sconosciuti?
Avere un rapporto profondo, quasi simbiotico con il nostro amico a quattro zampe significa anche sapere che ci sono delle cose che teme particolarmente. Non si tratta solo di una mera curiosità, ma di un dettaglio importante che serve conoscere per intervenire se e quando la situazione lo richiede.
Siamo di fronte a un esemplare molto curioso, ma anche abitudinario. L’arrivo di una new entry, bipede o quadrupede che sia, anche momentaneamente può mandarlo in confusione. Noi dobbiamo saperlo e fare del nostro meglio per rassicurarlo.
Insegnare al cane a essere calmo con gli sconosciuti significa mettere al primo posto colui che fa parte della famiglia a tutti gli effetti. Pensare a lui come a un componente, non solo a uno strumento contro i ladri come succedeva in passato. Inoltre evitiamo di mettere a repentaglio l’incolumità di chi ci viene a trovare.
Cane appena adottato si nasconde
Quando Fido ha paura la prima cosa che fa è andarsi a nascondere. Ecco perché gli esperti consigliano di creare un ambiente a misura di quadrupede che preveda anche un luogo che rappresenti un rifugio. In tal senso può tornare utile abituare il cane al kennel affinché non lo veda solo come un mero mezzo per andare dal veterinario, ma come una zona di comfort.
È ovvio che un amico a quattro zampe appena adottato sia comprensibilmente spaesato e cerchi un luogo sicuro nell’attesa di prendere familiarità con la sua nuova casa. Non dimentichiamo, infatti, che ci troviamo di fronte a un animale poco incline ad affrontare le novità e molto legato al proprio padrone. In questo caso vede tutti come ospiti e non sa come affrontare la paura. Si mette sulla difensiva, protegge il territorio e chi lo abita.
Se la nostra piccola palla di pelo, in genere, passa la giornata nascosta, magari preferendo la notte non c’è da preoccuparsi. Il dubbio, e il consulto del veterinario, scatta quando un esemplare normalmente socievole si nasconde improvvisamente. Comprendere il linguaggio del cane nel complesso, e quello del nostro nel dettaglio, ci aiuta a capire quando qualcosa non va. Ecco per esempio come parlare al cane per farlo sentire al sicuro.
Un cambiamento repentino di solito ci dice che qualcosa non va. Il nostro adorato Fido potrebbe avere paura, essere nervoso, avere un problema di salute o un mix di tutto questo. Osservarlo e saper riferire una anamnesi il più possibile dettagliata allo specialista darà degli elementi in più per avere un quadro preciso della situazione, capire se c’è qualcosa che non va o se possiamo stare sereni perché tutto sta procedendo secondo natura.
Paura di chi non si conosce
Come possiamo insegnare al cane a essere calmo con gli sconosciuti? Ogni novità destabilizza il nostro amico a quattro zampe: ospiti mai visti prima, trasferimenti repentini. Ogni elemento non calcolato potrebbe creargli qualche preoccupazione, soprattutto se pensa che siamo in pericolo. Ecco allora che il quadrupede intimorito tende a cercare una zona della casa dove sentirsi protetto.
Che sia un visitatore momentaneo o un membro della famiglia che ancora non conoscono a fondo, i nostri amici a quattro zampe tendono a vederlo come una minaccia per il loro territorio. Ecco perché il cane marca le aree che rappresentano casa sua.
Come possiamo aiutarlo? Diamogli il tempo di ambientarsi se la casa è nuova e di conoscere il nuovo ospite. Non acceleriamo i tempi e non invadiamo gli spazi, aspettiamo che sia lui a fare il primo passo e ad avvicinarsi per primo. Deve decidere quando annusare i nuovi odori per reperire le informazioni necessarie a rassicurarsi. Il suo olfatto, infatti, è molto sviluppato e gli permette di scoprire tantissime cose sul mondo che lo circonda e gli esseri viventi che lo abitano.
Cane aggressivo con gli ospiti
Cambiare l’indole del Fido è quanto di più sbagliato si possa fare. Non si otterrebbe altro che un grado maggiore di stress e nervosismo. Il nostro ruolo invece deve essere attivo ma discreto. L’obiettivo è che lui acquisisca normalità anche in un ambiente che non avverte subito familiare.
Questo però non vuol dire che non si possa fare in modo che la socializzazione avvenga nei tempi e nelle modalità più idonee. A tal proposito, può tornare utile affidarsi a un etologo esperto e valutare i corsi di addestramento per cuccioli.
Ogni sessione deve durare al massimo venti minuti ciascuna, essere all’insegna del relax e del divertimento. Avvaliamoci dell’ausilio del clicker per il cane e del rinforzo positivo per premiarlo e fargi sapere che siamo fieri del suo comportamento.
Disseminiamo giochi stimolanti, magari i suoi preferiti, in giro per casa. Non solo ciotole con cibo e acqua fresca, ma anche una cuccia confortevole e degli elementi che lo tengano impegnato e gli facciano vivere con simpatia le nuove quattro mura domestiche.
Perché il cane si nasconde e non socializza subito? La motivazione principale è la paura. Altrimenti potrebbe trattarsi di un problema di salute che va scoperto tempestivamente con il contributo indispensabile del veterinario di fiducia. Se l’ambiente in cui vive è stato pensato anche in relazione alla sua presenza e non abbiamo registrato delle novità che possano averlo intimorito, sentiamo lo specialista e fissiamo una visita di controllo.
Il kennel, una scatola di cartone resi confortevoli con la sua coperta preferita, per esempio, possono essere un elemento importante per la gestione dello stress. Se Fido, in casa propria, si sente sempre e comunque vulnerabile, ‘scoperto’, non si sentirà mai completamente a proprio agio e la tensione non farà bene al suo equilibrio psicofisico. Inoltre potrebbe mostrarsi aggressivo verso gli estranei ed essere difficile da controllare.
Cane aggressivo con le persone
Quando non si tratta di insegnare al cane a essere calmo con gli sconosciuti, ma è qualcosa di più serio e accade indipendentemente dalla presenza di new entry in casa? Quando Bau sente che se ne sta per andare, che sta per attraversare il ponte dell’arcobaleno.
Il principio di sicurezza si allarga anche alle condizioni di malessere più o meno grave. Uno stato di tranquillità il nostro amico a quattro zampe lo ricerca anche quando sente che la sua ora è arrivata. Senza allarmarsi e pensare subito al peggio, teniamo comunque a mente che il nostro amico a quattro zampe non si sente al massimo della propria forma fisica.
La prima cosa da fare, se dubitiamo che qualcosa non vada, è controllare se mangia e beve regolarmente. Tra i sintomi di patologie anche gravi, infatti, c’è la perdita di appetito. Lo stesso facciamolo monitorando la la passeggiata quotidiana e scoprendo se minzione e defecazione sono anch’esse regolari. Altri segnali indicativi coinvolgono gli occhi, il naso e il controllo del fisico in generale.
Se non abbiamo la certezza della causa e se non notiamo una reazione del genere in un determinato contesto compatibile ma non preoccupante, sentiamo il veterinario di fiducia per capire se qualcosa non va. La migliore delle cure, inoltre, è la prevenzione. Dato che non possiamo sapere di cosa si tratti, lasciamo che lo specialista escluda eventuali problemi di salute. Fatto questo, determinare il cambio repentino nell’atteggiamento è importante per escludere disagi psicologici.