Infiammazione granulomatosa del fegato del cane: cosa sapere
Cos'è l'infiammazione granulomatosa del fegato del cane e come si può curare? Ecco cosa sapere su questa particolare condizione
Il fegato del cane, proprio come il nostro, è uno degli organi più importanti del corpo. Pensate che contribuisce a più di mille funzioni essenziali per mantenere il corpo in salute.
Alcuni dei compiti più importanti del fegato sono la produzione di bile, proteine e colesterolo, nonché la conversione dello zucchero extra in glicogeno. Il fegato ha anche il compito di immagazzinare sangue nel caso in cui il corpo ne abbia bisogno (ad esempio a causa di un’improvvisa perdita).
Ma un’altra funzione importante (anzi, forse la più importante) è quella di mantenere il sangue libero da qualsiasi materiale estraneo, ripulirlo per bene, come accade nel caso dell’epatite granulomatosa o infiammazione granulomatosa del fegato del cane. Ma vediamo nel dettaglio di che si tratta (e come si cura).
Cos’è
L’infiammazione e l’ingrossamento del fegato (in una parola, l’epatite) è il risultato di qualsiasi tipo di irritazione o infezione di questo organo fondamentale per l’organismo di Fido. Questo gonfiore è causato da granulomi, cioè da un gruppo di cellule che si formano per cercare di combattere la malattia o il disturbo sottostante.
Ciò che rende pericoloso questo disturbo è che la vera causa dell’infezione granulomatosa del fegato del cane potrebbe non essere facile da determinare, rallentando l’inizio del trattamento e di conseguenza anche la stessa guarigione di Fido.
Questa infiammazione del fegato di per sé non è una malattia, bensì il sintomo di altre malattie che colpiscono l’organo come infezioni batteriche e fungine, cancro, virus o malattie parassitarie. Non è molto comune e può colpire qualsiasi esemplare a quattro zampe a prescindere da sesso, età o razza.
Cause
Come anticipato, l’infiammazione granulomatosa del fegato del cane può avere tante cause diverse. Proprio per questo motivo spesso non è tanto semplice risalire a quella giusta, anzi capita addirittura che la causa non venga completamente trovata. In questo caso di parla di epatite granulomatosa idiopatica.
Il veterinario svolge un compito fondamentale (come sempre) nella diagnosi di questo particolare disturbo ed è molto importante affidarsi a una persona competente. Potrebbe volerci molto tempo per capire perché il cane ha il fegato infiammato e ingrossato ma più ne passa, più diventa difficile curarlo in tempo.
Le cause più comuni dell’infiammazione granulomatosa del fegato del cane sono le infezioni fungine come coccidioidomicosi, istoplasmosi, blastomicosi, micosi sistemica. Ma non sono soltanto i funghi a provocarla, infatti anche altre infezioni come quelle batteriche (brucellosi, tubercolosi, bartonella) e quelle causate da parassiti (tipo leishmaniosi) possono contribuire al disturbo.
Purtroppo le cause possono essere moltissime e tanto differenti tra loro e non è sempre facile risalire a quella giusta. Tra queste ricordiamo anche cancro, malattie autoimmuni (lupus, anemia emolitica autoimmune) e persino l’azione (e la reazione) di alcuni farmaci.
Sintomi
È chiaro che per tante cause diverse, anche i sintomi cambiano a seconda della malattia o del disturbo sottostante all’infezione granulomatosa del fegato del cane. Non possiamo elencare dei sintomi uguali per tutti i quattro zampe, ma in linea generale alcuni sono comuni nella gran parte delle situazioni.
Se ad esempio l’infiammazione granulomatosa del fegato è provocata da un’infezione batterica o fungina del cane, quindi è di tipo contagioso, i sintomi comuni sono mancanza di appetito, vomito, diarrea e perdita di peso. A questi dobbiamo aggiungere anche una profonda (e sospetta) letargia, la poliuria (aumento della minzione) e la polidipsia (aumento della sete). Ma i sintomi non si fermano qui. Il cane in genere ha forti dolori addominali, febbre alta e ittero (colorazione giallastra della pelle e delle mucose).
Tutti questi sintomi sono (in parte) comuni anche ai casi di infiammazione granulomatosa del fegato provocati non da un batterio o da un fungo, bensì dall’assunzione di determinati tipi di farmaco. Come diciamo sempre, con le medicine c’è poco da scherzare e dobbiamo sempre stare molto attenti a cosa somministriamo al nostro quattro zampe. Ecco perché si deve sempre agire solo ed esclusivamente sotto il controllo diretto di un bravo veterinario.
Infine abbiamo il terzo tipo di infiammazione granulomatosa del fegato del cane, quello provocato da una malattia autoimmune. In questo caso i sintomi variano: disturbi della pelle, ulcere alla bocca, anemia, linfonodi ingrossati, difficoltà di movimento e persino convulsioni.
Diagnosi
Da padroncini inesperti (non siamo mica veterinari!) non possiamo autonomamente risalire a una diagnosi corretta. Succede per tutte le malattie e i disturbi in generale, ma a maggior ragione per un’infiammazione del genere che può avere tante cause diverse.
Ovviamente per prima cosa dobbiamo descrivere al veterinario i problemi che abbiamo notato, quindi tutti i sintomi e da quanto tempo vanno avanti. È importante assicurarsi che il veterinario abbia le cartelle cliniche del cane, che conosca la storia delle vaccinazioni e tutte le informazioni su eventuali lesioni, malattie e cambiamenti comportamentali.
Se necessario il veterinario deve prima di tutto stabilizzare il cane. Poi può procedere con un accurato esame fisico che includa peso, pressione sanguigna, frequenza cardiaca, temperatura e respirazione. Deve eseguire alcune radiografie dell’addome per verificare la presenza di ascessi, blocchi, tumori o altre anomalie nel fegato o nei dotti biliari. Se necessario può anche optare per un’ecografia addominale, una risonanza magnetica o una TAC.
Tornano molto utili alcuni dei test di laboratorio come pannello biochimico, esame emocromocitometrico completo (emocromo) e analisi delle urine. La biopsia, infine, aiuta ad analizzare eventuali masse ottenendo ulteriori informazioni per la diagnosi.
Trattamento
Il trattamento dell’infiammazione granulomatosa del fegato del cane chiaramente dipende dalla causa sottostante. In genere questo tipo di problema richiede la preliminare somministrazione di fluidi e l’ossigenoterapia, da continuare anche successivamente in base alle disposizioni del veterinario. Quindi per fare tutto ciò è necessario il ricovero di Fido in clinica, costantemente monitorato fino a quando non sarà sufficientemente stabile per essere dimesso.
Esempi di farmaci che possono essere utilizzati sono antibiotici (amoxicillina) in caso di infezione batterica, farmaci antifungini per un’infezione micotica e farmaci antiparassitari se la causa è un parassita, appunto. Se si scopre che la causa è un tumore canceroso, sarà necessario un intervento chirurgico per rimuovere la massa e possibilmente procedere con radioterapia e chemioterapia.
I farmaci più spesso prescritti per l’epatite granulomatosa idiopatica, quando cioè la causa non è nota, sono antinfiammatori, antiossidanti (come la vitamina E), antifibrotici e coleretici.