Il volontario salva questo cane dopo una lunga notte: “Non ho mai trovato un animale così speciale” – Video
Il loro legame abbatte ogni muro di indifferenza
Non era la prima missione di salvataggio. E di certo non sarebbe stata l’ultima. Ma quella notte, mentre guidava con tre cani nel furgone e la strada davanti sembrava infinita, il volontario sentiva che quel cane era diverso. Un Central Asian Shepherd, non era come gli altri. Lo si capiva dallo sguardo.

Carter non avrebbe dovuto essere lì. Un mese prima, il volontario lo aveva incontrato in un rifugio, insieme a un Rottweiler e un San Bernardo. Aveva sperato che qualcuno li adottasse. Ma il tempo era passato e nessuno li aveva scelti. Così, aveva deciso di mantenere la parola data: se nessuno li avesse presi, ci avrebbe pensato lui.
Quando finalmente Carter mette le zampe a terra, non si muove subito. Osserva. Studia ogni rumore. Annusa l’aria. Non ha l’aria di un cane che si sente a casa, ma di uno che è pronto a scappare al primo segnale di pericolo. Il volontario si ferma. Non lo chiama, non lo costringe. Sa che, con alcuni cani, la fiducia non si impone: si conquista, un passo alla volta. Rimane lì, in silenzio, aspettando che sia Carter a decidere il da farsi. “È un cane incredibile”, dirà poi il volontario. “Ma conquistarlo? Un’altra storia”.

Nei giorni successivi, Carter dimostra che il suo cuore non è per tutti. Non è aggressivo. Non è ostile. Semplicemente, non si fida. Con gli uomini, poi, sembra avere ancora più difficoltà. Eppure, con chi ha saputo aspettare, Carter si è sciolto. Con il volontario e Sarah, sua compagna di avventure, è diventato un altro cane. Cerca il contatto, si lascia accarezzare, persino gioca.
“Ma basta un estraneo e diventa un’altra cosa”, racconta il volontario. “Non ho mai visto un cane così. È come se avesse due lati, e il secondo lo mostra solo a chi ha davvero scelto”. Carter sta ancora imparando. Ad avere fiducia. A capire che non tutti fanno male. Ci vorrà tempo. Ma il volontario lo sa: ne vale la pena.