Il volontario del rifugio si lega a un cane appena arrivato, pur sapendo bene cosa accadrà dopo (VIDEO)
Ecco a voi una storia davvero dolce che vede come protagonista un cane appena arrivato in un rifugio ed un volontario
Izaiah Perkins, fin da bambino, ha avuto un legame speciale con gli animali. In un’intervista a Newsweek, ha raccontato come questi lo facessero sentire meno solo nei momenti di difficoltà, dandogli un senso di compagnia e conforto. Crescendo, ha voluto restituire qualcosa ai suoi amici a quattro zampe e ha trovato lavoro presso la Maryland SPCA di Baltimora, un rifugio per animali. Per lui, i cani hanno emozioni e comportamenti simili agli umani, e la loro presenza lo fa sentire a casa. Questo legame è stato ancor più intenso con un cane appena arrivato al rifugio.
Durante i suoi primi mesi al rifugio, Perkins ha notato Nola, una pitbull di tre anni, arrivata come randagia e già conosciuta per i suoi problemi comportamentali. Purtroppo, non gli era permesso avere contatto diretto con lei, poiché solo il personale specializzato poteva gestire cani con difficoltà così evidenti. Tuttavia, Perkins si occupava di pulire la cuccia e offrire dolcetti a Nola, notando sin da subito quanto fosse stressata e spaventata. I suoi occhi spalancati e la sua rigidità erano segni evidenti di uno stress profondo causato dall’ambiente rumoroso e caotico del rifugio.
Nonostante gli sforzi del personale per aiutarla, Nola non riusciva ad adattarsi. La sua ansia aumentava e, con il tempo, mostrava comportamenti sempre più aggressivi, sia verso altri cani che, occasionalmente, verso le persone. Le speranze di farle vivere una vita migliore, magari in affidamento, si sono infrante. La sua condizione mentale peggiorava e, alla fine, la difficile decisione di sopprimerla è diventata inevitabile. Perkins, che si era affezionato a Nola, ha vissuto questa scelta con dolore, nonostante sapesse che era l’unica via rimasta.
Prima dell’eutanasia, Perkins ha passato del tempo con Nola, cercando di immortalarla in un video per ricordarla. Anche se la decisione di mettere fine alla sua sofferenza è stata dolorosa, Perkins ha voluto sottolineare che l’eutanasia viene usata solo come ultima risorsa. La cuccia vuota di Nola ha rappresentato per lui uno dei momenti più difficili del suo lavoro. Tuttavia, Perkins ricorda a tutti che, per ogni storia triste come quella di Nola, ci sono molte altre storie di successo, grazie all’impegno di persone che cercano di dare una seconda possibilità agli animali in difficoltà.