Il suo ex padrone lo ha lasciato dentro una busta perchè non poteva affrontare la sua malattia: ha preferito condannarlo
La sua scelta è stata estremamente sbagliata, questo cucciolotto aveva speranza
Vedere un cucciolo di cane solo e abbandonato fa sempre male al cuore. Ancora di più se questo pelosetto viene trovato letteralmente chiuso in una busta di plastica. E, soprattutto dopo aver saputo fosse in un grave stato di malattia. Ecco, oggi vi racconterò una storia strappalacrime e davvero terribile. Quella che tratta proprio di un cucciolotto e del suo ex padrone, un ex papà adottivo che si sarebbe dovuto prendere cura di lui ma che, alla fine, decise di abbandonarlo a se stesso e al suo triste destino.
Lo lasciò in condizioni così crudeli che chi lo trovò non potè non trattenere le lacrime. Era incastrato nel sacchetto di plastica con cui lo scaricarono in un prato lontano dal centro abitato. Qualcuno passando per caso riuscì a salvargli la vita, prima che accadesse il peggio.
Il piccolo cagnolino soffriva terribilmente perché dentro a quel sacchetto di plastica non riusciva neanche a respirare. Chi lo trovò non riuscì davvero a capacitarsi di come una persona possa fare una cosa simile. Lo prese con sè e lo portò immediatamente nella prima clinica veterinaria disponibile. Lì, decisero di visitarlo subito date le sue condizioni. E poi, ecco la diagnosi: cimurro. I veterinari consigliarono all’uomo due strade, o l’eutanasia o una lumga e tortuosa vita di terapie. Ma colui che lo aveva salvato era davvero contrario ad addormentarlo per sempre. Voleva lottare insieme a lui.
Iniziarono immediatamente a curarlo e fu il suo stesso angelo custode ad adottarlo. Purtroppo, più passavano i giorni più questo pelosetto sembrava soffrire. Man mano che andavano avanti con le terapie rimaneva stabile ma poi, un giorno, iniziò a peggiorare nuovamente. Le sue zampette cedettero e non riusciva più a camminare nè a stare in piedi. La sua famiglia adottiva si riunì intorno a lui per donargli l’affetto e l’amore di cui aveva bisogno in quel momento.
Ora il piccolino ha passato il ponte arcobaleno ma, almeno, lo ha fatto conoscendo l’amore di una famiglia vera.